Bitcoin, perchè non sostituirà la moneta tradizionale

Pubblicato il 08 Set 2016

Il Bitcoin è solo speculazione?

Uno studio realizzato dal SWIFT Institute, società cooperativa globale che offre servizi per la messaggistica in campo finanziario, ha analizzato il livello di accettazione del Bitcoin come valuta da parte della comunità finanziaria globale. Lo ha fatto in particolare ponendosi una domanda: il Bitcoin potrà mai sostituire le valute tradizionali nel mondo?

Analizzando la relazione dinamica tra le monete virtuali, come il Bitcoin, e quelle a corso legale, e fornendo una valutazione su come le prime rappresentino nell’immediato un rischio per la stabilità monetaria, finanziaria o economica. La ricerca è stata condotta da Dirk G. Baur, UWA Business School, KiHoon Hong, Hongik University College of Business in South Korea e da Adrian D. Lee, University of Technology Sydney (Australia).

“Lo studio mostra come siano le monete tradizionali a scoraggiare l’utilizzo dei Bitcoin e non il contrario, come si crede comunemente. E’ lo stesso mercato del Bitcoin, il suo funzionamento e la sua dimensione, a impedire a questa valuta di divenire un effettivo mezzo di scambio” – afferma KiHoon Hong, Hongik University College of Business – “Un’altra evidenza è che il Bitcoin non ha praticamente impatto sulla stabilità finanziaria e monetaria. Tuttavia, se l’utilizzo del Bitcoin o di qualunque altra valuta virtuale dovesse crescere significativamente su scala globale, saranno necessarie riflessioni sul ruolo della politica monetaria. Le valute virtuali,essendo per natura decentralizzate e indipendenti, rendono difficoltosa la vigilanza da parte delle autorità”.

Un problema che in effetti affligge l’ FMI, come risulta da questo video in cui a parlare è Christine Lagarde.

Ecco in sintesi i principali punti emersi nello studio del SWIFT Institute

• È improbabile che le valute virtuali possano provocare una riduzione nell’utilizzo delle monete a corso legale – I fenomeni di speculazione che interessano le monete virtuali pregiudicano infatti la loro utilizzabilità come mezzo di scambio e rendono improbabile che queste possano sostituire valute legali esistenti come il dollaro americano.

• Il Bitcoin è utilizzato prevalentemente come investimento speculativo – L’analisi empirica dei valori e dei conti (o wallet) del Bitcoin conferma il risultato teorico: la valuta virtuale è usata principalmente come investimento speculativo e non come mezzo di scambio.

• Non esiste alcuna correlazione tra Bitcoin e asset class tradizionali – I rendimenti del Bitcoin non sono correlati agli strumenti di investimento tradizionali (come azionario, obbligazionario e commodities) sia nei periodi di normalità che di turbolenza finanziaria.

• Le valute virtuali non rappresentano un rischio macroeconomico nell’immediato – La struttura e la dimensione dei mercati delle valute virtuali come il Bitcoin non costituiscono un rischio immediato per la stabilità monetaria, finanziaria o economica.

Scarica lo studio integrale in lingua inglese

VIRTUAL CURRENCIES: MEDIA OF EXCHANGE OR SPECULATIVE ASSET?

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