Bittaxi, l’app per pagare il taxi in Bitcoin, vince il TaxiHack

Pubblicato il 15 Giu 2015

Mentre continua a creare polemiche UBER (le ultime a seguito del blocco del servizio UberPop imposto dal Tribunale di Milano), i tassisti italiani rappresentati da URI sfidano l’app della Silicon Valley rilanciando sul piano tecnologico. Lo scorso fine settimana è andato in onda il primo TaxiHack, di cui avevamo parlato qui,  che ha dato risultati a quanto pare ottimi, arrivando a produrre quella che in Italia è una novità assoluta, e nel panorama mondiale è certamente tra le prime: BITTaxi, un’app che permette di pagare il taxi in Bitcoin.

“Con i ragazzi del nostro team abbiamo sviluppato un’estensione dell’applicazione itTaxi che permette ai tassisti di accettare, oltre al pagamento PayPal, il pagamento in Bitcoin grazie alla creazione di credito prepagato spendibile al momento della corsa. – spiega Lorenzo Giustozzi, uno dei componenti del team – L’altra sfida in cui siamo stati premiati invece riguarda un’applicazione per permettere a ciechi ed ipovedenti di prenotare e gestire in maniera totalmente vocale e touchless la prenotazione dei taxi”.

Oltre a Lorenzo, fanno parte del team Federico Bacci, Alessandro Orrù, Jacopo Pace, Sandro Vilmi.

Il TaxiHack, svoltosi a Roma presso la Sala Multimediale della Cooperativa Radiotaxi 3570, organizzato da URI – Unione dei Radiotaxi Italiani –   in collaborazione con Codemotion, la principale organizzazione italiana rivolta con l’omonima Conferenza tecnica e altre iniziative alla formazione nel “coding”, ha visto un’ottima partecipazione,  che ha permesso lo sviluppo di 11 progetti complessivi, tutti legati alla challenge dell’evento (hackerare l’app IT Taxi e due autoveicoli della flotta Radiotaxi 3570). 

“Un hackathon è sempre qualcosa di assolutamente disruptive, una occasione in cui emergono le idee che non ti aspetti, ma personalmente mi ha fatto un estremo piacere vedere con quanta passione siano stati trattati temi delicati come la sostenibilità e la disabilità, sfide che abbiamo potuto affrontare anche grazie all’aiuto del mondo maker a cui siamo particolarmente legati. Non vedo l’ora di provare questi prototipi, appena saranno pienamente funzionanti e in uso!”, ha commentato  Andrea Ferlito, CTO di Codemotion. 

Il vincitore del primo premio è stato quindi BITTaxi, un’applicazione che permette di pagare il taxi in bitcoin e che sarà presto integrata su IT Taxi. Quella di Unione Radiotaxi d’Italia sarà così la 1° app per prenotare i taxi ad accettare la criptovaluta, aprendo una nuova strada verso l’innovazione del servizio.

“TaxiHack ha prodotto idee e progetti incredibili, che troveranno presto applicazione su IT Taxi e dimostrano come il servizio, pur mantenendo i suoi imprescindibili requisiti di legalità, a tutela dell’utente finale, possa rinnovarsi continuamente per rispondere ai bisogni di mobilità delle nuove generazioni”, ha commentato con entusiasmo Loreno Bittarelli, Presidente di URI e della Cooperativa Radiotaxi 3570. – E’ giusto che l’Italia e, più in generale, l’Europa si aprano all’innovazione e al cambiamento, lasciandosi sì, ispirare dai casi positivi della Silicon Valley, ma senza cercare di snaturare quello che siamo in termini di storia, persone, territorio, ambiente, aziende: l’innovazione dovrà passare dalla creazione Made in Europe di modelli nuovi, che sappiano interpretare in pieno i bisogni che qui si generano e non forzarli in schemi presi in prestito da altre realtà.”

taxihack - vincitori biitaxi
Loreno Bittarelli, primo a sinistra, presidente di UR, insieme al team BITTaxi, vincitore del primo premio dell’hackaton. Nella foto: Lorenzo Giustozzi, Federico Bacci, Alessandro Orrù, Jacopo Pace, Sandro Vilmi

Il secondo premio è stato assegnato a TAXISHARE, l’app per calcolare in anticipo il prezzo della corsa e condividerla con altri passeggeri. Terzo classificato TTTEAM – Tariffe Trasparenti, il servizio sviluppato da 2 developer e un tassista che garantisce la tariffa più bassa sul mercato e permette ai clienti di pagare in anticipo la corsa a un prezzo fisso, basandosi su una media stabilita sulla base della tariffa massima e minima imposta per legge.

L’evento offriva anche la possibilità di hackerare un vero taxi: il Premio Speciale Hack’a’taxi, offerto da Roma Makers, è stato vinto dal team Domocar, che ha realizzato su Android e Arduino un sistema di entertainment per taxi, profilato sui passeggeri. Sui sedili posteriori Domocar permette di creare un “salotto” con illuminazione a led e diversi tipi di servizi accessibili da uno schermo, targettizzati su diverse tipologie di passeggero (dal turista, al businessman, dai bambini ai disabili, fino ai giovani di ritorno dalla discoteca che sempre più spesso non usano la propria auto per muoversi alla sera). L’idea è nata da un dato interessante: almeno il 20-30% delle corse in grandi città dura almeno mezz’ora e il taxi può diventare uno spazio di intrattenimento, con potenziale a livello pubblicitario.

Il team di Roma Makers ha anche sviluppato, fuori concorso, un progetto per favorire il taxisharing e una fruizione più social delle auto bianche: con una semplice applicazione con Arduino si può far twittare il taxi ogni volta che un utente si siede sul sedile dotato di tessuti smart. In questo modo, a un livello successivo, sarà possibile sapere quanti posti disponibili restano sull’auto e permettere ad altri utenti di aggiungersi alla corsa.

Per la realizzazione dei migliori progetti dedicati alla sfida “Disabilities”, hanno ricevuto il Premio Speciale Village for all V4A i team di BITTAXI e AudioTaxi, che hanno creato funzionalità e app per permettere ai non vedenti di prenotare il taxi senza bisogno di interazione manuale con lo smartphone, ma attarverso la sintesi vocale. I vincitori trascorreranno un weekend proprio in due strutture “accessibili” certificate da V4A: Holiday Village Florenz, sulla riviera romagnola e Union Lido, a due passi da Venezia.

 

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