Cibando acquisita da Zomato, Guk Kim country manager alla guida del mercato italiano

Pubblicato il 20 Dic 2014

La startup italiana Cibando, fondata da Guk Kim e attiva con un’applicazione mobile nella “restaurant search and discovery”, è stata completamente acquisita dalla multinazionale indiana (attiva nello stesso settore) chiamata Zomato.

Zomato, fondata a New Delhi nel 2008, si sta profilando come un vero colosso nel settore e, appena nello scorso novembre ha raccolto con un round E 60 milioni di dollari, volti a accelerare la marcia verso l’espansione internazionale e lo sviluppo tecnologico. La startup ha raggiunto una valutazione post money complessiva di oltre 660 milioni di dollari e procede spedita nell’espansione internazionale acquisendo startup più piccole ma ben radicate sui mercati locali. Nell’arco degli ultimi mesi ha acquisito startup in Nuova Zelanda, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia; è già presente in 156 città in 18 Paesi, ha un database di oltre 314 mila ristoranti, da lavoro a 750 persone, ha un traffico di oltre 35 milioni di visite mensili.

L’acquisizione di Cibando rappresenta per Zomato l’ingresso dalla porta principale nel mercato italiano: Cibando ha infatti nel proprio database già 82 mila ristoranti registrati, che diventeranno lo zoccolo duro della nascente Zomato IT.

“Sono felicissimo di questa operazione – dice Guk Kim, founder di Cibando – è stata una trattativa lunga e faticosa, ma ne è valsa davvero la pena perchè l’integrazione di Cibando in Zomato aprirà per la società, per me e tutto il team nuove prospettive che non potevamo pensare di realizzare prima”.

Ciao Guk, lo scorso settembre in questa intervista rilasciata a Startupbusiness , ci parlavi di espansione internazionale e di voler camminare sulle vostre gambe, senza cercare investitori. Ma l’operazione Zomato era già nell’aria?

“Quello che avevo dichiarato era vero in quel momento. Non stavamo cercando investitori ma programmando le nostre strategie di crescita. Subito dopo però mi ha cercato il Ceo di Zomato, Deepinder Goyal, con il quale avevo già avuto dei contatti lo scorso anno che si erano concretizzati in nulla di fatto. Abbiamo parlato, ragionato, loro volevano entrare in Italia e alla fine siamo riusciti a trovare l’accordo.”

Continuerai ad avere un ruolo nell’evoluzione di Cibando in Zomato?

“Beh, io continuerò a lavorare per Zomato come Country manager per l’Italia e così tutto il team Cibando. Anche le persone del team sono molto contente, anche per loro sarà un bel salto: da un giorno all’altro si ritrovano a lavorare non più per la piccola azienda a una multinazionale”.

Da imprenditore a dipendente, com’è questo passaggio?

“Guarda per me che ho sempre fatto fin da giovanissimo l’imprenditore è un passaggio che mi incuriosisce molto, è la mia prima volta come dipendente! Sono convinto che sarà una bella esperienza e cercherò di imparare moltissimo dal lavoro con il team di Zomato che fra un pò arriverà in Italia e dallo stesso Ceo che è davvero una persona e un imprenditore molto in gamba”.

Non avete divulgato la cifra dell’acquisizione, ma una partecipazione in Zomato IT te la sei riservata?

“Si, si, qualcosa.. ma ciò che del mio nuovo ruolo mi affascina di più è questo: se fino a oggi nel ruolo di fondatore e ceo di Cibando la mia responsabilità era anche quella di far quadrare i conti, di fare il passo secondo quanto ci si poteva permettere e rinunciare a volte a fare cose perchè non c’erano abbastanza soldi, ora avrò la possibilità di realizzare alcune delle cose che avevo sempre sognato per Cibando. Zomato investirà circa 6 milioni di dollari nei prossimi anni sul mercato italiano, molti di questi soldi andranno in posti di lavoro e questa è una cosa molto bella. Il nostro settore è decisamente labour intensive perchè il database dei ristoranti va creato andando a cercare i ristoranti uno per uno, le informazioni vanno tutte verificate, per ottenere un risultato perfetto. Nei prossimi anni Zomato assumerà circa 150 persone, penso almeno 40-50 già nei prossimi mesi.”

L’operazione Cibando potrebbe non essere il solo shopping tra le startup trova-ristoranti italiane: non vi sono notizie ufficiali, ma rumors circa altre operazioni relative al rafforzamento in Italia di TripAdvisor attraverso l’acquisizione di una o più startup.

Società target, d’altronde, non ne mancano, da MyTable a Restopolis, da MiSiedo a 2Spaghi.

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