Cibando è online con un sito tutto nuovo

Pubblicato il 20 Set 2012

Cibando consolida la presenza su web con nuovo sito che permetterà anche agli internauti che non amano le app di utilizzare comunque il servizio Cibando.

La nuova veste grafica del sito concede ancora più spazio ai contenuti fotografici, coinvolgendo l' utente, e accompagnandolo nella ricerca di un ristorante attraverso una organizzazione delle informazioni più efficace e facilmente navigabile.

In primo piano, nella home page sono ora presenti i ristoranti selezionati periodicamente dallo staff di Cibando; fra le Novità troveranno posto le new entry del circuito; scorrendo la pagina, ulteriore evidenza è posta su una selezione di ristoranti per città.

Cibando crea contenuti multimediali per la ristorazione e li distribuisce in rete per mezzo di tecnologie all’avanguardia, una forte presenza fra i social network, e un’App gratuita per iPhone e Android che fornisce un corredo di informazioni, filmati e fotografie professionali sul locale più vicino: tutte le informazioni più interessanti e coinvolgenti che una persona considera nella scelta della sua mèta gastronomica.

Cibando ha riscosso sul mercato un successo notevole in meno di un anno: circa un migliaio di ristoranti di alto profilo, trattorie tipiche, pasticcerie, hanno già abbracciato la creatività e lo stile Cibando per promuovere il proprio locale, scoprendo anche la forza della rete.

A fine 2011, il fondo di Venture Capital tedesco Point Nine Capital e un business angel italiano hanno scelto di credere in Cibando e in Guk Kim, il suo fondatore, investendoci i propri capitali.

Da quel momento il business ha subito ulteriore accelerazione, Cibando da lavoro a circa 50 persone in tutta Italia e ha aperto una seconda sede a Milano.

Il fondatore e Ceo di Cibando e Guk Kim, coreano trapiantato a Roma da piccolissimo e appassionato sin da piccolo di tecnologie e business. Oggi ha 23 anni ed è alla sua terza esperienza come Ceo di startup. E’ molto determinato, focalizzato sui risultati, un pensatore “out of the box”.

Vi proponiamo una intervista a Guk (già pubblicata anche su Wired.it) che mostra la sua identità come imprenditore.

Lasciamo che si presenti da solo….

Mi chiamo Guk Kim, ho 23 anni e sono di origine coreana, da sempre in Italia. Sono start upper dall'età di 16 anni, oggi mi trovo al timone della mia terza impresa come CEO. Con Cibando mi auguro di rivoluzionare il mondo della comunicazione per i ristoranti. Sono un appassionato sostenitore delle opportunità innovative offerte dal web, e in passato ho fondato diversi siti internet, tutti attualmente operativi e di successo. All'età di 20 anni ho realizzato il mio sogno creando una società di promozione e marketing su web e cellulari, e attraverso questa ho lanciato Cibando.

Mi sono laureato nel 2010 in Economia e Business Administration alla John Cabot University, ora supervisionio lo sviluppo strategico e l'amministrazione generale dell'azienda, collaborando sui vari aspetti dell'iniziativa con il mio team dislocato in varie parti d'Europa.

Parlaci di come è cominciata la tua vita da startupper, quando sei stato illuminato, quando hai capito di voler fare l’imprenditore?

Ho iniziato a pormi domande quando mi commissionavano lavori come designer di siti web. Mi sono chiesto, perché me lo chiedono, perché non posso farlo direttamente io, offrendo un servizio che anticipi la richiesta?

Qual è l’anima del tuo progetto? Ciò che lo rende unico…

Cibando offre ai ristoratori e gli utenti uno strumento originale, bello, di facile uso e pieno zeppo di informazioni. Ci piace differenziarci dal panorama dei trova-ristoranti, dalle guide cartacee e dal resto delle App per dare agli utenti una scelta più articolata; e ai ristoratori diamo l'opportunità di comunicare la loro qualità con mezzi di comunicazione e contenuti di alto livello.

E’ stato più difficile fare il business plan o creare il team?

Il team. Non è stato facile trovare persone motivate e che credessero nel progetto come me.Per il business plan, più che altro ho sviluppato un mio modello, uno scheletro con margini flessibili e proiezioni a tre anni.

Quali sono gli ingredienti per raggiungere il successo?

Uno su tutti: la persistenza! Non bisogna mollare mai e continuare testardamente a credere nel progetto, senza lasciare che gli ostacoli mettano freni.

Da grande: ci tieni di più a diventare famoso o ricco?

Ci tengo di più a vedere il buon esito del mio prodotto – stima, successo e soldi vengono di conseguenza.

Ti senti di più un privilegiato, un pioniere, un incompreso? Rispetto alla generalità di altre persone della tua generazione ti senti diverso?

Si, mi sento diverso, per via del mio essere stakanovista e un lavoratore instancabile!

È stato più difficile mettere insieme il team o fare il business plan?

Io ho fatto una proiezione di massimo 3 anni… il business plan è stato un calcolo mio, un canovaccio sul quale mi sono basato certo, ma che aveva margine di flessibilità. La cosa difficile è stata mettere insieme il team, trovare persone motivate e che credessero nel progetto quanto me.

Quale persona, libro, film, canzone, artista ti ha ispirato di più nella vita?

Steve Jobs mi ha ispirato molto.

Come startupper/imprenditore, il tuo più grande problema è fuori di te o dentro di te? (in sostanza, per aver riuscire, conta di più il carattere o un ambiente favorevole?)

Conta sicuramente il carattere, anche perché in Italia non è che siamo messi bene in quanto ad ambiente favorevole, specie per quanto riguarda le startup.

Sei ottimista sul futuro dell’Italia?

Si, malgrado tutto sono ottimista, altrimenti non sarei qui!

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