Bandi per startup, 3 errori fatali da evitare per vincerli

Agevolazioni e contributi concessi attraverso bandi per startup sono un’opportunità da sfruttare, ma candidarsi non è un’attività da prendere sottogamba

Pubblicato il 27 Giu 2017

Le startup, per definizione, bruciano cassa.

Individuare fonti di finanziamento alternative da affiancare all’autofinanziamento, alla raccolta da friends and family o, per i più fortunati, agli investimenti da parte di soggetti esterni come business angels e fondi di venture è, quindi, cruciale per portare avanti un progetto di startup con maggiori possibilità di riuscita.

I contributi nazionali e regionali messi a disposizione dai c.d Fondi Strutturali  e dai fondi Diretti Europei (sicuramente avrai sentito parlare di Horizon 2020), rappresenta un’ottima opportunità per startupper o per chi aspira a diventarlo. 

Tuttavia come sempre, quello rappresentato dalle agevolazioni alle imprese è uno strumento che va maneggiato con cura.

Vediamo insieme, quindi, quali sono i principali errori che, chi fa startup, commette quando si parla di agevolazioni.

1 – Non leggere con attenzione il bando

“Ho fatto un corso di lettura veloce, ho imparato a leggere a piombo, trasversalmente la pagina, e ho potuto leggere “Guerra e pace” in venti minuti. Parlava della Russia” diceva Woody Allen. 

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Una citazione del mio registra preferito, per farti capire che quando si parla di agevolazioni regionali o nazionali una attenta lettura dell’avviso pubblico, della modulistica e di tutti gli allegati (Faq comprese) non è solo doverosa, è obbligatoria.

Sembra una ovvietà, ma per quanto possa essere sensazionale il bando che ha condiviso il tuo amico sul suo profilo Facebook prima di dire “posso partecipare” devi, sempre, leggere con attenzione tutta la documentazione ufficiale che troverai sul sito dell’ente che ha pubblicato l’avviso pubblico.

Spesso e volentieri, infatti, basta leggere attentamente i requisiti di accesso relativi ai “beneficiari” per rendersi conto che, purtroppo, non si rientra tra coloro i quali che possono fare richiesta di agevolazione.

Quali sono questi requisiti?

I più frequenti fanno riferimento alla sede operativa della startup, al codice di Attività Economica o Codice Ateco o all’iscrizione presso il Registro delle Startup Innovative.

Proprio a questo proposito, ricorda, infatti, che startup, ovvero impresa neo-costituita, e startup innovativa sono due concetti ben diversi che per poter accedere alle agevolazioni dedicate alle startup innovative devi essere effettivamente iscritto alla sezione speciale del Registro.

Nel caso le previsioni del bando non ti fossero chiare, ricordati di utilizzare sempre le FAQ allegate all’avviso pubblico, di contattare via mail o telefonicamente l’ente erogante e di chiedere delucidazioni.

2 – DYI

Diciamo la verità, abbiamo un po’ tutti il vizio di essere tuttologi. In una startup poi, ci si ritrova spesso a ricoprire 3, 4, 5 ruoli diversi nella stessa giornata..

Nel campo delle agevolazioni alle imprese, però a volte è meglio puntare sull’iper-specializzazione.

Questo perché, come avrai capito dopo aver letto con attenzione un avviso pubblico o cercato di compilare la modulistica di un bando, il livello di attenzione richiesto dalla analisi di pre-fattibilità, dalla definizione del progetto e dalla compilazione ed invio della modulistica è davvero elevato.

Basta un flag fuori posto per venire esclusi dal processo di valutazione di una agevolazione pubblica, dunque, farsi aiutare da un consulente che fa questo mestiere può essere una buona idea.

3 – Cash is King

Da consulente, la domanda che il 99% delle startup mi pone, quando si parla di agevolazioni, è quello di individuare per loro un contributo a fondo perduto, i contribuiti in conto capitale o quelli in conto impianti vanno per la maggiore.

Per quanto riguarda i Fondi Strutturali, il fondo perduto attira sempre tutti: quello di cui mi sono resa conto è che le modalità di funzionamento di questa agevolazione non sono sempre chiare con il risultato che alcune startup vincono contribuiti ma poi non riesco effettivamente ad utilizzarli. 

Non tutti i contributi a fondo perduto, infatti, ti permettono di richiedere un anticipo parziale sulla cifra che è stata vinta a fronte di una fidejussione bancaria o assicurativa. Valuta sempre con molta attenzione la liquidità della quale potrai disporre per poter effettuare le spese che hai indicato in fase di presentazione della tua domanda.

Nel caso in cui tu non disponga di liquidità, infatti, può essere una scelta saggia ricorre a finanziamenti agevolati o a strumenti di credito garantito come quello del Fondo di Garanzia delle PMI che ti consentirà di reperire i fondi per poter fare gli investimenti di cui hai bisogno e che successivamente rendiconterai all’ente erogante.

In questo modo avrai la benzina sufficiente per sostenere le spese per costi ed investimenti che ti verranno rimborsate a fronte delle fatture quietanzate, così come previsto dal bando che ti sei aggiudicato.

Tutto chiaro?

Il mondo delle agevolazioni offre opportunità davvero molto interessanti per chi ha la curiosità e la voglia di leggere, studiare ed approfondire le opportunità regionali, nazionali ed europee ma anche l’umiltà di saper chiedere le informazioni di cui ha bisogno. E’ un po’ come imparare una nuova lingua, serve innanzitutto una comprensione delle regole basilari, tanta volontà e voglia di imparare ma le soddisfazioni arrivando sempre! Parola di consulente e di startupper, come te!

Contributor: Marina Azzolini, Trovabando

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