Cosa insegna il caso Immobiliare.it

Pubblicato il 16 Gen 2017

Open innovation, ma anche internazionalizzazione: sono due obiettivi che Immobiliare.it, o meglio Real Web, società che ne detiene le quote, ha messo davanti a sé e persegue a colpi di acquisizioni di startup.

Real Web, oltre che proprietaria di Immobiliare.it, l’aggregatore online di annunci di immobili più frequentato in Italia (e pioniere del settore) , ha nel suo portfolio anche il portale immobiliare Eurekasa.it (nato nel 2005), Nuovecostruzioni.it, House24 (Il Sole 24Ore), Commerciale.it e Affitti.it.

Nel corso degli anni Real Web ha contribuito alla crescita di altre realtà di spicco del web italiano, tra cui Facile.it, allontanandosi qualche volta anche dal suo core-business, per esempio quando ha investito 5 milioni di euro in Uala, startup del mondo beauty o nel 2016 in ProntoPro, piattaforma di preventivi professionali. Ma anche le incursioni in altri settori fanno parte del processo di crescita e innovazione delle aziende. 

Nel 2016 ha cominciato anche a investire in startup estere, prima con la spagnola Enalquirer (società che opera nel settore affitti) per proseguire con l’olandese HousingAnywhere.com, piattaforma internazionale per la ricerca e la prenotazione di alloggi dedicata agli studenti in soggiorno all’estero. La startup, con sede a Rotterdam, offre agli studenti internazionali diversi tipi di alloggi in tutto il mondo: dai monolocali alle stanze in abitazioni condivise fino ad interi appartamenti.

Nella startup olandese Real Web ha investito 5 milioni di euro insieme a henQ, Venture Capital olandese.

“L’investimento su Housinganywhere.com arriva qualche mese dopo quello su Enalquiler.com, società spagnola leader in Spagna e in Italia (con MioAffitto.it) negli annunci di affitto. – dice a Startupbusiness Silvio Pagliani, Board Member Real Web –  Gli annunci presenti su questi siti sono pubblicati in gran parte da professionisti, e in misura minore da privati. Housinganywhere.com opera, invece, nel settore degli affitti per studenti, un ambito molto affine a quello di Enalquiler/MioAffitto, ma con il vantaggio di offrire la prenotazione online dell’alloggio: una garanzia in più per chi cerca, perché si tratta di locazioni temporanee (da 6 mesi a 1 anno) per le quali gli studenti spesso non hanno la possibilità di effettuare una visita di persona all’immobile, prima del trasferimento effettivo. Anche in questo caso gli annunci sono pubblicati in gran parte da professionisti e in misura minore da privati: da sempre crediamo che l’apporto dei professionisti sia fondamentale nel processo di acquisto o affitto degli immobili, e il nostro supporto ad HusingAnywhere andrà proprio in questa direzione.”

HousingAnyWhere è la classica startup nata da un’esigenza personale del suo fondatore, è stata infatti fondata nel 2009, quando Niels Van Deuren (Ceo e fondatore) si stava preparando per il proprio soggiorno-studio a Singapore, nell’ambito del suo percorso universitario. Si rese conto che trovare alloggio in una città dove non conosceva nessuno era un’impresa non semplice. “Molti proprietari di casa vogliono ricevere il pagamento del canone in anticipo per essere sicuri che l’affittuario si presenti nella data stabilita – ricorda Van Deuren – ma per uno studente è rischioso trasferire soldi prima di aver visto l’alloggio”.  Van Deuren ha fondato HousingAnywhere.com proprio per far fronte a questo problema. Proprietari di casa e società immobiliari possono offrire, in modo gratuito, appartamenti e stanze sulla piattaforma. Tutte le transazioni avvengono in maniera sicura tramite il portale e il primo mese di affitto viene trasferito solamente dopo che lo studente ha visto il nuovo alloggio.  Inoltre, gli  studenti che stanno per trasferirsi possono sub-affittare la propria stanza o appartamento su HousingAnywhere.com, in modo da evitare di pagare un doppio canone durante il periodo all’estero. La piattaforma è a servizio di un network di più di 130 università partner che suggeriscono l’utilizzo del sito ai propri studenti. Il concetto si è dimostrato essere di successo: il catalogo di HousingAnywhere.com ha più di 450.000 proprietà in 50 Paesi diversi e 500 città.

Insomma, un modello di business da sharing economy, ma professionalizzato. Il nuovo investimento permetterà alla piattaforma di espandersi in altri Paesi e città degli Usa e dell’Europa Occidentale, dove il popolare programma di scambio Erasmus+, promosso dall’Unione Europea, mobilita circa 270.000 studenti stranieri all’anno. HousingAnywhere.com prevede di raggiungere 60 Paesi entro il 2017 e altri 100 nel 2018.

Per Immobiliare.it (o Real Web, che dir si voglia) le startup sono dunque non solo un’occasione di rafforzamento e innovazione nel mercato italiano, ma uno strumento di crescita internazionale. Dice ancora dice Silvio Pagliani, Board Member Real Web.

“Immobiliare.it ha investito in diverse startup Italiane, per citare due esempi recenti ProntoPro.it e Uala.it. Il mercato immobiliare è il nostro focus e siamo costantemente in contatto con startup del nostro Paese che operano in questo settore: lo scorso anno abbiamo incontrato alcune società Italiane con caratteristiche simili ad HousingAnywhere, tuttavia il loro profilo era basato solo sul mercato nazionale, mentre HousingAnywhere ha da sempre un approccio internazionale. Crediamo che questa differenza sia fondamentale in un settore specifico come quello degli studenti, perché per loro i benefici maggiori derivano dalla possibilità di prenotare un alloggio in un Paese che non conoscono, nel momento in cui devono spostarsi per gli studi all’estero.”

Le lezioni offerte da Real Web sono dunque due: alle altre aziende insegna come l’open innovation sia una strategia da mettere al centro dei propri processi di crescita e addirittura di internazionalizzazione; alle startup insegna che puntare sul solo mercato nazionale non sempre è sufficiente per essere competitive e appetibili per investitori e acquisizioni, la startup per sua natura deve essere globale.  Anche se in alcuni casi nostrani di exit per acquisizione, operazioni Restopolis – LeFork e Cibando – Zomato,  essere diventati leader del mercato nazionale è stato invece un fattore determinante.

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