Droni, ecco come sviluppa il b2b la startup Adpm Drones

E’ una delle società che sviluppano droni più innovative d’Europa, l’unica italiana presente al Salon international de l’aéronautique di Parigi

Pubblicato il 27 Lug 2017

Il suo nome ufficiale è Salon international de l’aéronautique et de l’espace de Paris-Le Bourget, meglio conosciuto come il Paris Air Show ed è uno dei principali eventi dedicati all’aeronautica d’Europa, si svolge negli anni dispari in alternanza con altri due eventi simili in Gran Bretagna e in Germania. L’edizione 2017 si è svolta nella seconda metà di giugno e ha visto, come tradizione, sfilare, o meglio volare, le più recenti innovazioni in ambito aeronautico. Tra queste innovazioni anche quelle di una startup italiana con sedi a Roma e Milano, unica startup nostrana presente alla manifestazione di Parigi, che opera nel settore dei droni e che si chiama Adpm Drones.

Adpm Drones progetta e realizza Apr (Aeromobili a pilotaggio remoto) per applicazioni business-to-business, leggerissimi e con elevata facilità d’uso, che abilitano professionisti e aziende a erogare servizi innovativi in segmenti verticali di mercato come per esempio: sorveglianza, digitalizzazione asset, usi specialistici come il rilevamento composizione fumi.

In particolare all’Air show di Parigi Adpm Drones ha presentato i prodotti EVO e 300 che sono multi-rotori professionali di 300 grammi studiati per un rapidissimo utilizzo sul campo in applicazioni di sorveglianza e sicurezza, intervento rapido in situazioni di emergenza e rapidi rilievi finalizzati alla ricognizione dell’area di interesse, si pensi per esempio alla Protezione Civile e agli interventi in caso di incidenti stradali, e che possono essere condotti, anche con missioni pre-impostate, senza il conseguimento del brevetto di volo. Questo è possibile grazie a MagicBox, altra novità presentata a Parigi, che è un po’ il fulcro dell’inventiva e dell’ingegneria di Adpm Drones: una soluzione modulare e interscambiabile che permette il controllo di diversi modelli di droni. MagicBox è una combinazione di hardware e software proprietario, è infatti in grado di riconoscere autonomamente il frame a cui è collegato, riconfigurando autonomamente i parametri relativi al controllo del volo.

La società è stata fondata e fatta crescere da un team che comprende Luca Brizzi, Ceo e responsabile della ricerca e sviluppo; Matteo Forte che si occupa delle partnership; dal pilota Davide Cimino e da due persone che si occupano di vendite e marketing e che sono Umberto Soldati e Michele Longobardi.

Team che spiega a Startupbusiness come secondo la commissione europea, il mercato dei droni civili varrà nel 2024 circa 15 miliardi di euro all’anno. Secondo una ricerca di Doxa Marketing Advice il mercato italiano dei droni ha raggiunto una dimensione di 350 milioni di euro.

A riprova dell’interesse verso le potenzialità del settore, i fondatori di Adpm Drones presentano il grafico – qui accanto pubblicato – elaborato da Dow Jones VenturSource | VenturWire riguardo i capitali investiti da VC in aziende di droni in U.S., Cina, Europa e Israele tra il 2010 e il 2015. Uno scenario internazionale altamente promettente che si declina anche nel nostro Paese dove la normativa divide il mercato in due macro-segmenti: droni di peso inferiore a 300 grammi e droni di peso superiore a 300 grammi. Le operazioni con Apr di peso inferiore ai 300 grammi sono considerate non critiche in tutti gli scenari operativi. Al pilota non è richiesto il possesso di un attestato, mentre per le operazioni con Apr di peso superiore a 300 grammi il pilota necessita di apposito attestato ed eventuale autorizzazione al volo. Una suddivisione che si trova anche in altre legislazioni nazionali, dove il limite di peso per i modelli a libero utilizzo può variare di alcune decine di grammi e suddivisione che quindi orienta anche l’industria con fornitori che si specializzano ne segmento dei droni leggeri e altri che invece si concentrano maggiormente sui modelli più pesanti, due ambiti che naturalmente hanno anche due mercati di riferimento sia per scopi di utilizzo sia per costi.

“Abbiamo oggi in cantiere una fitta roadmap di sviluppo prodotti – spiega Brizzi – . Già entro l’anno arriverà a completare la famiglia Wing il nostro drone ad ala fissa da 250 grammi utile per missioni di più lunga durata. Sarà equipaggiato con pannelli solari sulla superficie alare, per una maggiore autonomia. La semplicità d’uso è un aspetto su cui ci concentriamo molto: i nostri clienti – continua il Ceo – vedono e vedranno sempre più i nostri mezzi come degli strumenti di lavoro in grado di renderli più produttivi nelle mansioni di tutti i giorni, come fossero uno smartphone o un Pc”.

“Rivolgendoci al mercato business to business – aggiunge Forte – composto da aziende, professionisti ed enti governativi il Paris Air Show ha rappresentato un’ottima occasione per ampliare il nostro network e raggiungere gli obiettivi di sviluppo e di mercato prefissati”.

La startup ha all’attivo anche una serie di collaborazione strategiche tra cui spiccano quelle con Th2, guidata da Aldo Curinga, l’acceleratore milanese specializzato in innovazione legata al digital manufacturing  e Innova, guidata da Aleardo Furlani, realtà con sede a Roma che è specializzata in settori di innovazione ad alta capacità di crescita e ad alto livello di sviluppo tecnologico e che rappresenta una delle eccellenze europee nella trasformazione della ricerca in impresa.

Adpm Drones ha raccolto fino a oggi circa 110mila euro da alcuni business angel e lo scorso anno ha fatturato 200mila euro con attività sia in Italia sia all’estero, in particolare negli Emirati Arabi e ora si prepara a un nuovo round di investimento per l’inizio del prossimo anno con l’obiettivo di raccogliere capitali per sostenere le attività di ricerca e sviluppo e l’espansione internazionale.

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