Gellify, ecco cosa fa il nuovo incubatore bolognese

Gellificazione delle startup: il processo brevettato di Gellify trasforma società liquide in realtà più consistenti, più pronte per dialogare con le aziende

Pubblicato il 14 Set 2017

Il nome non è casuale: Gellify (da jelly, gelatina) nasce attorno al concetto di ‘gellificazione’ inteso, come spiega il fondatore, l’imprenditore e investitore Fabio Nalucci  come “un processo proprietario che prevede supporto specifico per ogni fase di sviluppo, così da colmare eventuali gap di competenze e risorse nelle diverse fasi di crescita. A questo si aggiunge l’opportunità di entrare in contatto con investitori, potenzialmente intenzionati a investire in nuove idee imprenditoriali”.

Gellify è quindi una piattaforma a sostegno dell’innovazione delle aziende che abbraccia un approccio di open innovation, connettendo le startup del suo network con il mondo delle imprese, accelerando l’evoluzione dei modelli di business di queste ultime. In particolare si rivolge al settore manifatturiero, per rendere concreto il potenziale dell’Industrial IoT in aziende di ogni dimensione, dando loro la possibilità di competere con corporate e player globali.

Gellify seleziona e investe in aziende digitali software B2B che siano ancora nella fase di “first stage financing”​ , startup “liquide” che attraverso il processo brevettato di “Gellificazione”​sviluppano skills, organizzazione e sistemi per raggiungere una “fase solida”, caratterizzata da alti livelli di autonomia e profittabilità.

L’incubatore potrà anche sostenere il processo di trasformazione di una azienda con la creazione di startup on demand garantendo investimenti, governance e competenze necessarie allo scaling. Per creare un circolo virtuoso all’interno dell’ecosistema dell’innovazione la piattaforma si è strutturata in tre business unit: Gellify, dedicata alla gellificazione delle startup che abbiano già espresso traction nel mercato; Gellify Air, volta a creare un flusso di innovazione che connetta startup e imprenditori tradizionali; infine Gellify Investments, composta da un team di sei investitori che intende posizionarsi vicino ai principali venture capitalist Italiani come capacità di investimento in startup. Gellify gode inoltre della partnership con Accenture.

È proprio Gellify Air ad avere acquisito il controllo della società Coppa+Landini, incluse le quote di Nuvolab, la quale contestualmente rileva il controllo totale di CrowdChicken, anch’essa partecipata da Nuvolab, dando così vita alla seconda exit.

“Siamo convinti che la sfida dell’Industria 4.0 si giochi su un mix di competenze” ha aggiunto nella nota stampa Michele Giordani, managing partner e fondatore di Gellify “quelle specifiche dei settori industriali con focus sulla capacità di presidiare i mercati ed eccellere nella tecnica e quelle digitali presenti nelle startup con la capacità di creare valore tramite la rivoluzione digitale”.

Qui il sito ufficiale

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