Guerre Legali: Samsung condannata a risarcire Apple per 120 milioni di dollari

Pubblicato il 05 Mag 2014

Nuovi sviluppi nella disputa legale tra Apple e Samsung. Dopo quasi tre giornate in camera di consultazione, un giudice di San Josè ha stabilito che Samsung avrebbe infranto due brevetti della compagnia di Cupertino, e che dovrà risarcirla di una cifra vicina ai 120 milioni di dollari. I due brevetti in particolare sono il numero 647 e 721, rispettivamente relativi alla conversione di numeri di telefono e indirizzi in link, e il meccanismo di sblocco dei dispositivi della casa della mela.

Anche Samsung ha riportato una piccola vittoria: il giudice ha stabilito che alcuni tra i modelli di iPhone prodotti da 2007 ad oggi (e anche di alcuni iPod Touch) infrangerebbero uno dei brevetti relativo alla disposizione e visualizzazione di video e foto all’interno degli OS mobili. Entrambe le compagnie hanno ricevuto molto meno di quanto gli avvocati avevano richiesto all’inizio del processo. Se Apple aveva domandato oltre 2 miliardi di dollari per l’infrazione di una decina di brevetti, la contro-denuncia di Samsung si era limitata a «soli» 6 milioni di dollari.

Si tratta del secondo processo tra Apple e Samsung nel giro di due anni: mentre negli USA la discussione sulla revisione degli strumenti di regolazione della proprietà intellettuale langue a causa di interessi incrociati (e mentre infuria la battaglia sulle regole della FCC in relazione alla neutralità della rete), i giganti dell’alta tecnologia continuano a tentare di avere la meglio l’uno sull’altra. Alcune delle grandi acquisizioni effettuate negli ultimi anni, tra cui quella di Palm da parte di HP (che acquisì anche diversi brevetti del defunto WebOS), e di Motorola da parte di Google, sono state funzionali non solo dal punto di vista del business development e dell’acquisizione di capitale umano e tecnologico, ma anche al posizionamento strategico in vista delle controversie legali dibattute oggi.

Il risultato in favore della società guidata da Tim Cook rimane piccolo in confronto al primo procedimento legale del 2012, nel quale Apple si era assicurata oltre 1 miliardo di dollari da parte di Samsung; cifra di risarcimento poi ridotta a 940 milioni in virtù di alcuni vizi di calcolo da parte del giudice. Il motivo per cui Samsung pare avere un approccio meno aggressivo rispetto ad Apple potrebbe risiedere proprio nelle strategie contrapposte delle due case. Da una parte la prima tenta di difende la propria posizione e continuare a macinare quote di mercato, attribuendo a Apple il ruolo di colei che minaccia i competitori. Dall’altra la stessa società di Cupertino sembra essere interessata solo sulla carta al risarcimento economico: la vittoria delle dispute in questo senso è funzionale alla vera battaglia – quella contro Google.

1985 – Design originale brevettato per iPhone

La celebre frase del defunto patron di Apple Steve Jobs, il quale disse di voler «distruggere Android a tutti i costi, anche se costasse scatenare una guerra termonucleare», sembra riecheggiare prepotentemente nelle aule dei tribunali californiani. Il risultato di queste querelle non è da sottovalutare: l’azienda che riuscirà ad assicurarsi la vittoria nella guerra dei brevetti potrà consolidare una posizione di rendita ancor maggiore, in un mercato tecnologico che, per quanto innovativo, risulta sempre più simile ad un oligopolio di fatto.

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