Il segreto di Brandon Ferrari, educare prima di fare business

Pubblicato il 27 Ott 2014

Paola Marzario - Brandon Ferrari

E’ dei giorni scorsi la notizia dell’ingresso di Brandon Ferrari, startup b2b attiva nella distribuzione online di prodotti, è entrata nella top ten delle 35 startup italiane milionarie sulle oltre 2.700 iscritte al Registro delle imprese innovative del Ministero dello Sviluppo Economico (dati aggiornati al 15 ottobre 2014).

Una realtà decisamente fast growing considerato il fatto che la startup è stata fondata nell’agosto 2012, a poco più di un anno dalla costituzione ha raggiunto nel 2013 un fatturato di 2.7 milioni di euro e la previsione per il 2014 è di 4 milioni di euro.

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Fashion, home and living i settori di punta, ma anche kids, food e wine. Nel 2013 Brandon Ferrari ha gestito più di 500 campagne in circa 17 Paesi. Più di 60 i brand in esclusiva: Byblos, Kaos, Marinella, Caffè Vergnano, Moleskine, Smemoranda e Venini sono solo alcuni di essi. Il mercato della startup è per il 90% estero. Cosa fa Brandon Ferrari? In sintesi, rappresenta e vende i brand in portofolio agli shop online, gestendo sia le vendite a catalogo, sia le flash sale.

Fondatrice e AD di Brandon Ferrari una bocconiana under 35, Paola Marzario, cui abbiamo chiesto il segreto del loro successo.

Paola, come si arriva a questo risultato praticamente in due anni?

“Grazie alla passione e alla voglia di fare che accomuna tutti gli startupper. – dice Paola Marzario – E poi con un team affiatato, giovane e affamato oltre ad un pizzico di fortuna.”

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Attualmente, Paola guida un team di 25 persone con un’età media di 26 anni e il 70% di donne. Ma non è alla sua prima startup. Nel 2001, ancora studentessa della Bocconi, ha fondato ItaliaCasting, una società in grado di unire domanda e offerta per l’organizzazione di eventi e casting, che è stata poi venduta parzialmente (65% delle quote) al Gruppo Best Union Spa, uno dei principali operatori italiani nella gestione di sistemi di biglietteria elettronica e controllo accessi.

Che difficoltà hai avuto nel portare avanti il suo progetto imprenditoriale e quali sforzi sono stati necessari per “convincere” il target clienti, che notoriamente è abbastanza lento nel recepire innovazione digitale?

“La sfida più importante è stata combattere l’ignoranza e la sfiducia nel canale da parte delle pmi italiane. Prima ancora di fare business, ci troviamo a educare: cerchiamo di diffondere cultura digitale all’ interno delle varie divisioni aziendali, specialmente nell’area vendite”.

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Quindi che strategia avete adottato?

“Puntiamo a ottenere la fiducia dell’imprenditore per poi lavorare con i suoi dirigenti. Le pmi italiane credono che internet sia un cestino della spazzatura nel quale riversare i loro stock. La sfida più impegnativa è stata ed è quella di ribaltare questa convinzione! Cercando di far capire che internet è un canale profittevole, destinato a coprire una fetta importante del fatturato di un’azienda. Un canale che va gestito nel migliore dei modi, cercando di creare un’immagine online del brand che rispecchi quella offline.

Partiamo con un periodo di prova, sei mesi di test. I numeri di pezzi che riusciamo a vendere e i fatturati che generiamo fanno il resto: oggi ci hanno scelto più di 60 brand, con cui abbiamo avviato una partnership duratura ed esclusiva. I risultati che riusciamo a raggiungere sono il nostro biglietto da visita, che sta generando il passaparola tra gli imprenditori”.

Brandon Ferrari è nata grazie all’investimento iniziale della stessa Paola Marzario, cui si sono poi aggiunti 600 mila euro provenienti dal venture capital internazionale Sicar Digital Investments (che in Italia è rappresentata da dPixel di Gianluca Dettori), dal seed accelerator Withfounder (guidato da Giulio Valiante), e da alcuni business angel come Fabio Cannavale, founder di Volagratis.

“Essere stata scelta ed avere come soci professionisti e imprenditori della digital economy come Gianluca Dettori, Giulio Valiante e Simone Ranucci Brandimarte, il co-founder di Withfounders che è anche membro del nostro CdA, oltre a Fabio Cannavale, è stato ed è uno stimolo fortissimo allo sviluppo e alla crescita di Brandon Ferrari. – dice Paola – Del resto si tratta dei protagonisti della nascita e delle exit di successo di alcune tra le più note start up digitali italiane: da Buongiorno Vitaminic a Volagratis, da Jobrapido a Glamoo e a DigiTouch”.

Quali sono i prossimi passi di Brandon Ferrari?

” Lo sviluppo tecnologico. L’obiettivo è quello di migliorare l’efficienza dei processi e creare un canale di comunicazione digitale tra brand e retailer, in modo da incrementare il volume di affari” conclude Paola.

A breve, la nuova piattaforma “plug and play” Brandon Ferrari sarà il primo distributore online europeo a dotarsi di una innovativa piattaforma digitale plug-and-play che “industrializzerà” il processo di distribuzione. Grazie a questo nuovo strumento, entro la fine del 2014, i retailer digitali potranno visualizzare autonomamente il catalogo dei prodotti disponibili e sottoscrivere le campagne di vendita, mentre i brand italiani potranno caricare e aggiornare direttamente i loro cataloghi e visualizzare i dati di vendita.

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