Il sistema innovazione in Finlandia, ecco come funziona

Tutto comincia in Parlamento presso il Committee for the Future e poi coinvolge ogni cellula del sistema: in Finlandia l’innovazione si fa così

Pubblicato il 10 Dic 2016

Il sistema nazionale di innovazione (SNI) come volano dello sviluppo

L’innovazione è considerata dagli economisti uno dei principali motori della crescita economica. Intesa come applicazione della conoscenza e della tecnologia e finalizzata alla creazione di valore addizionale, ha come fine ultimo il miglioramento, la prosperità e il benessere delle persone. L’insieme delle misure che intervengono a favore dei processi innovativi, sia direttamente sia indirettamente, prende il nome di politica dell’innovazione. Essa ha come obiettivi la crescita economica, l’aumento della competitività e la crescita del numero e della qualifica degli impieghi. Tuttavia, il processo di innovazione varia nei diversi Stati e Regioni nella costruzione nell’integrazione delle politiche industriali, tecnologiche e della scienza: spesso in alcuni Stati si ignora o si trascura come funziona il sistema nazionale d’innovazione (SNI).

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Il SNI permette di considerare l’innovazione non più come un processo individuale indipendente, ma come un processo di interazione tra differenti reti di istituzioni: il concetto teorico che sta alla base adotta un approccio basato su un’ampia piattaforma, composta dalla formazione scientifica accademica, dalla ricerca e sviluppo, dalle attività innovative delle imprese private, dalla commercializzazione delle innovazioni tecnologiche e dalla formulazione di una politica di ”R&S&I” (ricerca e sviluppo e innovazione, ndr). Esso è formato da una rete di istituzioni presenti sia nel settore pubblico sia nel settore privato, le cui attività e interazioni avviano, importano, modificano e diffondono nuove tecnologie (e soluzioni). Per meglio comprendere il quadro generale si dovrebbero osservare contemporaneamente l’ecosistema economico e finanziario, la struttura normativa e il sistema di innovazione. Per avere successo, un SNI dovrebbe lavorare in modo efficace e sinergico.  E’ inoltre fondamentale un attento monitoraggio di altri SNI per comprendere la dinamica della creazione di valore nell’economia globale così come per valutare se la propria economia nazionale (e/o regionale) è a sua volta in grado di produrlo in maniera durevole. 

Il Sistema Nazionale di Innovazione è parte di un processo più ampio, un processo di costruzione della nazione, un processo continuo.

La Finlandia e il sistema nazionale d’innovazione

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Fin dall’inizio degli anni sessanta la Finlandia ha deciso di attuare una politica d’innovazione, passando da un’economia basata sulla produzione di beni primari a un sistema economico di beni e servizi ad alto contenuto tecnologico e ad alto valore aggiunto. L’innovazione, quindi, è divenuta “l’unica via praticabile per sostenere la crescita economica e garantire le basi del welfare-State”. Per circa vent’anni le autorità finlandesi hanno prima posto le basi e poi consolidato il sistema di innovazione preparando il terreno per un’ulteriore accelerazione. La crisi economica di inizio anni novanta ha poi spinto il governo finlandese ad adottare una strategia che fosse in grado di creare un comparto industriale basato sulla conoscenza, investendo fortemente In R&S&I.

Questa scelta ha permesso al Paese di registrare una significativa crescita economica e occupazionale che ha portato la Finlandia a essere riconosciuta nel mondo come uno dei Paesi leader nell’innovazione con finanziamenti prossimi al 3,5% del PIL. Nel 2012, la spesa lorda in R&S è stata di circa 6,8 miliardi di euro. Le imprese private hanno finanziano il 70% del totale della spesa di R&S, il governo il 30% (circa 2 miliardi di euro). Quasi la metà del finanziamento statale è stato stanziato attraverso Istituti nazionali e Agenzie pubbliche: un quarto come finanziamento di base alle Università e circa 300 milioni di euro agli Istituti statali di ricerca. E’ da sottolineare come venga sistematicamente incoraggiata la ricerca applicata rispetto alla ricerca di base dal momento che circa la metà di tutti i finanziamenti pubblici è rivolta proprio alla ricerca applicata.

L’organizzazione del sistema nazionale finlandese di innovazione

Nel 1992, la Finlandia è stata la prima nazione a livello mondiale ad adottare il concetto di “Sistema Nazionale d’Innovazione” come elemento fondamentale della politica di “R&S&I”. Ciò ha permesso lo sviluppo di un piano organico in grado di sviluppare una politica d’innovazione integrata e strategicamente coordinata, capace di facilitare forti legami tra la rete di attori all’interno del sistema. Il Paese ha realizzato, attraverso le Agenzie governative inter-funzionali, un veloce ed efficiente coordinamento tra i suoi ministeri, ha diffuso le innovazioni nel settore privato, creato e finanziato efficacemente anche il nuovo “comparto delle industrie a rapida crescita, basate sulla conoscenza”. Negli ultimi 25 anni il Sistema Nazionale di Innovazione finlandese è stato guidato dall’alto verso il basso e comprende attualmente quattro livelli organizzativi:

Organizzazione sistema nazionale d'Innovazione Finlandese
Fonte: ERAWATCH, 2014

Primo livello decisionale

Il livello primario di decisione è incardinato presso il parlamento e presso il governo centrale.

Per il parlamento, è la “Commissione parlamentare permanente per il futuro” (the Committee for the Future) che valuta le questioni relative all’innovazione e l’impatto dello sviluppo tecnologico sulla società finlandese. Questa soluzione organizzativa, supera l’approccio individualistico del lobbismo parlamentare e consente di aumentare la visione strategica e di porre i programmi di attuazione a un livello politico elevato. Per il governo, se ne occupa il Consiglio per la ricerca e per l’innovazione e che è diventato uno strumento importante per la diffusione dell’approccio al SNI. Il Consiglio è l’organo politico di massimo livello di coordinamento istituzionale della R&S, la tecnologia e la politica di innovazione ed è nominato per la durata del mandato del governo. E’ presieduto dal Primo Ministro, in stretto contatto con gli altri ministeri, soprattutto con il ministero dell’Istruzione e con il ministero del Lavoro e dell’Economia. Oltre ai membri ministeriali, il Consiglio comprende altri dieci membri esperti nelle materie di competenza che rappresentano l’Accademia di Finlandia, l’Agenzia nazionale di Innovazione – TEKES, le Università, il VTT (Centro di Ricerca tecnologica della Finlandia), i rappresentanti delle imprese private e del mondo del lavoro. Questi componenti non ministeriali sono nominati dal governo per una durata pari a quella della legislatura nazionale.

La Finlandia ha adottato, dunque, un approccio centralista e il suo SNI è governato dai ministeri, in primis dal ministero della Pubblica Istruzione e dal ministero del Lavoro e dell’Economia e dai rappresentanti dell’industria. Il Consiglio per la ricerca e per l’innovazione ha un forte potere decisionale, tenuto conto del fatto che è presieduto dal Primo Ministro.

Il Consiglio ha fissato, insieme al governo finlandese, l’obiettivo nazionale di aumentare entro il 2020 le spese di R&S al 4% del PIL della Finlandia, per rafforzare la capacità d’innovazione del Paese.

Svolge inoltre una funzione consultiva, di guida e coordinamento dell’intero SNI finlandese, attraverso la determinazione delle “linee guida” quadriennali della politica della scienza e della tecnologia con l’obiettivo di promuovere l’innovazione nel Paese.

Secondo livello decisionale

Il livello secondario di decisione è quello ministeriale ed è costituito da un certo numero di ministeri, legati alle materie di R&S&&I. Questo livello si presenta diviso in due settori, in quanto come si è detto i due più importanti ministeri sono il ministero dell’Istruzione Pubblica e della Cultura e il ministero del Lavoro e dell’Economia. Quasi il 70% dell’intero finanziamento pubblico della R&S è incanalato attraverso questi due ministeri che sono il centro della politica della scienza, della tecnologia e dell’innovazione finlandese. Il ministero dell’Istruzione Pubblica e della Cultura ha un ruolo speciale come coordinatore della politica scientifica e amministra nei settori dell’Istruzione Superiore e della Formazione, la politica della Scienza, le Università, i Politecnici e l’Accademia di Finlandia. Il ministero del Lavoro e dell’Economia a sua volta è responsabile delle questioni relative alla politica industriale e tecnologica e dell’innovazione e fornisce un finanziamento pubblico importante alla la ricerca industriale e allo sviluppo. Questo ministero controlla l’Agenzia Nazionale finlandese che finanzia la tecnologia e l’innovazione (TEKES) ed il VTT. Esso è anche responsabile per le questioni legate ai fondi europei per la ricerca in Finlandia. Oltre a questi due ministeri, anche il ministero degli Affari Sociali e della Sanità e quello delle Politiche Agricole e Forestali sono fornitori significativi di finanziamenti per la ricerca scientifica. 

Terzo livello decisionale

Il terzo livello organizzativo del SNI si riferisce alle Agenzie di finanziamento delle attività di R&S&I. La Finlandia amministra i fondi per le attività di R&S e sostegno all’imprenditorialità e all’innovazione attraverso il supporto di grandi agenzie pubbliche specializzate che agiscono su una chiara suddivisione delle competenze rispetto degli obiettivi di finanziamento:

La prima di queste agenzie di finanziamento è l’Accademia di Finlandia. L’Accademia svolge le funzioni di consulente del governo nelle materie scientifiche e provvede ogni anno, attraverso un suo bilancio, che attualmente è di circa 317 milioni di euro, al finanziamento pubblico per la ricerca scientifica di base, multidisciplinare, svolta nelle Università e presso gli Istituti Statali di Ricerca.

La seconda agenzia di Finanziamento è TEKES, l’agenzia tecnologica nazionale, un’agenzia pubblica, sorta nel luglio del 1983, che è stata rinominata successivamente Agenzia finlandese di finanziamento per l’innovazione. Questa Agenzia dipende dal ministero del Lavoro e dell’Economia ed è incaricata del finanziamento della Ricerca applicata industriale, dello sviluppo tecnologico, dell’innovazione e della commercializzazione in Finlandia, attraverso programmi tecnologici in aree strategiche, individuate da questa stessa Agenzia, assieme con la comunità imprenditoriale. Questa Agenzia si appoggia su una rete internazionale di 20 coordinatori con uffici esteri ubicati a Bruxelles, nella Silicon Valley, a Tokyo, Pechino, Shanghai e Washington. TEKES è un attore chiave del SNI finlandese, contribuisce alla preparazione della politica tecnologica nazionale e ha la gestione, sotto il controllo del ministero dell’Economia e del Lavoro, di un bilancio annuale importante di ben 600 milioni di euro, per finanziare, (sotto forma di prestiti o di sovvenzioni) la ricerca applicata e i progetti tecnologici. Il suo budget annuale proviene dal ministero del Lavoro e dell’Economia ed è aumentato nel tempo, basti pensare che nel 1984 poteva disporre di una cifra equivalente a soli 40 milioni di euro.

I finanziamenti alla R&S hanno permesso alle imprese finlandesi di capitalizzare occasioni favorevoli quali per esempio le comunicazioni mobili. TEKES ha co-finanziato la collaborazione fra l’impresa finlandese Nokia e l’istituto di ricerca tecnica finlandese che ha permesso di dar vita al protocollo software per le comunicazioni mobili digitali standard (GSM – Groupe Speciale Mobile).

Per facilitare la R&S&I collaborativa tra imprese, università e istituti di ricerca, TEKES ha contribuito a creare “Centri strategici per la scienza, la tecnologia e l’innovazione” (Strategic Centers for Science, Technology, and Innovation” o “SHOKs,”), in cui le imprese e le organizzazioni di ricerca lavorano in stretta collaborazione per rafforzare la base di competenze e per rinnovare diversi rami dell’industria nazionale. Gli SHOKs rappresentano nuovi ambienti per la creazione di conoscenza, di sviluppo e l’applicazione di nuovi metodi di cooperazione, co-creazione e di interazione e contribuiscono ad accelerare il processo di innovazione.

Oggi, di fronte a una competizione più rapida, basata sull’innovazione e dovuta ai processi di globalizzazione, l’Agenzia TEKES diventa anche Agenzia di Innovazione e in questa sua veste essa sostiene la politica di creazione del comparto di industrie a rapida crescita basate sulla conoscenza. Questa nuova competenza d’innovazione è stata pensata per rafforzare e rendere più completo il Sistema Nazionale d’Innovazione, promuovendo la valorizzazione dei risultati della ricerca accademica, sostenendo la creazione di spin-off e start-up, che si basano su “innovazioni radicali” a sostegno della crescita basata sulla conoscenza.

Un’ulteriore Agenzia è SITRA, Fondo finlandese per l’innovazione. I suoi compiti sono stati definiti dalla legge, che ha attribuito al Fondo per l’innovazione un mandato molto ampio, ossia quello di promuovere lo sviluppo stabile ed equilibrato della Finlandia, con il sostegno delle attività di R&S volte alla promozione dello sviluppo e della sua crescita economica, la competitività internazionale e la cooperazione. L’obiettivo di SITRA è quello di essere un partner nella costruzione di una società innovativa e della conoscenza. Questa Agenzia è attualmente una fondazione pubblica, semi–indipendente che, per legge, non può ricevere finanziamenti dal governo, ma può solo utilizzare i rendimenti maturati dal suo patrimonio (stimato in circa 651 milioni di euro) ed auto-finanziarsi con i benefici che ottiene da ogni progetto di successo in cui ha investito.

La FII – Finnish Industry Investment è una società di investimento di proprietà totalmente statale. E’ stata costituita nel febbraio del 1995 con i proventi delle privatizzazioni delle aziende statali finlandesi ed è amministrata dal ministero del Commercio e dell’Industria. Questa Società è destinata al finanziamento del capitale di rischio in fase di avvio e di start-up delle imprese finlandesi ad alta tecnologia e a forte crescita. Gli investimenti iniziali ammontano generalmente tra i 0,05 ed i 10 milioni di euro: un investimento tipico varia tra i 5 e i 20 milioni di euro. 

Quarto livello decisionale

Il quarto livello decisionale dell’SNI finlandese è costituito dalle Istituzioni e dagli Organismi, che svolgono attività di R&S e che ne sono una componente essenziale: le Università, gli Istituti di Ricerca Statali, le Organizzazioni private di ricerca e le imprese private. In Finlandia il sistema universitario è pubblico e gratuito ed è sostenuto da una tassazione progressiva. Il sistema di Istruzione Superiore finlandese è duale, essendo composto da Università di ricerca (con 168.000 studenti e 18.000 dottorandi) e dai Politecnici (con circa 148.000 iscritti).

In Finlandia, la “terza missione” degli Istituti di Istruzione Superiore riflette questo sistema duale, con ruoli diversi cioè tra le Università di Scienze Applicate e le Università. Le prime, le Scuole Superiori “professionali” hanno un “ruolo regionale”, previsto esplicitamente dalla legge, che si sostanzia nel fornire un’istruzione allineata con le esigenze della società e dell’industria circostante e si impegnano nella ricerca applicata e facilitano lo sviluppo dei distretti tecnologici.  Le Università finlandesi, per contro, hanno un più generale obbligo nei confronti della società in senso lato e un maggiore coinvolgimento economico. Entrambe, le Università e le Scuole Superiori professionali, hanno un obbligo giuridico di includere stakeholder esterni nelle loro strutture di governance, al fine di garantire la pertinenza dell’Istruzione e delle attività di R&S.

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Secondo la legge, lo scopo delle Università è quello di promuovere la ricerca libera e la conoscenza scientifica e artistica e di fornire un’Istruzione Superiore basata sulla ricerca, in particolari campi di studio. La nuova legge sulle Università, in vigore dal 2010, si è proposta di garantire alle Università finlandesi condizioni operative uguali con le Università di classe mondiale. Con questa riforma le Università finlandesi sono state trasformate in persone giuridiche indipendenti e separate dallo Stato. Dodici Università sono diventate istituzioni pubbliche autonome, mentre due università (l’Università Aalto, e l’Università tecnologica di Tampere), sono diventate fondazioni private.

 (immagine: HELSINKI, FINLAND – CIRCA MAY 1999: Helsinki University of Technology Polytechnic Institute aka Aalto University School of Science and Technology designed by Alvar Aalto)

Per i Politecnici la riforma si è concretizzata in due atti, nel 2011 e nel 2015. I Politecnici, le attuali “Università di Scienze Applicate” sono diventati soggetti giuridici indipendenti e la responsabilità del loro finanziamento base è stato trasferito dalle autorità locali allo Stato. Tutte le 24 “Università di Scienze Applicate” sono state trasformate in società a responsabilità limitata, senza scopo di lucro e svolgono attività di ricerca e di formazione che serve alla vita professionale, in primo luogo nei campi dell’ingegneria, dell’economia e della sanità. Svolgono un ruolo importante nello sviluppo nazionale, come fornitori di forza lavoro altamente qualificata, particolarmente per le PMI.

In Finlandia gli studenti di ingegneria svolgono comunemente la loro tesi di laurea presso le imprese, dalle quali vengono poi pagati. Questo requisito delle tesi di laurea ha contribuito a rafforzare i legami tra le Università e l’industria e ha reso naturale per le imprese collaborare con le università per risolvere i problemi tecnici. Inoltre, alcune Università hanno ampliato i loro servizi di collocamento degli studenti: prevedono l’elaborazione di master, sotto forma di stage presso le imprese. Queste imprese versano una donazione all’Università che paga poi lo studente con un importo mensile.

Il sistema di istruzione superiore in questo Paese è di alta qualità, assegna priorità alle scienze ingegneristiche, e sviluppa una politica di attrazione dei cervelli (un dottorando di ricerca riceve per 5 anni una borsa di studio con salario di circa 35.000 euro all’anno; il rapporto docenti/ricercatori è di 1 a 4; quello docenti e ricercatori/studenti di 1 a 15/20. L’insegnamento della matematica e delle scienze naturali è stato introdotto già nei cicli dell’istruzione primaria e secondaria. Nella valutazione in queste discipline scientifiche la Finlandia si colloca costantemente tra i primi Paesi al livello internazionale (confronto “PISA”).

Anche i diritti di Proprietà Intellettuale della Ricerca (IPR), utilizzati nella politica dell’innovazione nazionale, sono divenuti strumento riconosciuto dello sforzo della R&S internazionale. E’ sempre più importante, infatti, proteggere lo sforzo globale nella scoperta scientifica via via che il finanziamento in ricerca e sviluppo aumenta. Fino all’anno 2006 – quando è stata cambiata la legislazione sulla proprietà intellettuale della ricerca scientifica – le università finlandesi non reclamavano la proprietà intellettuale (IP) delle invenzioni dei professori e dei ricercatori fatte presso le loro facoltà. Gli inventori erano gli unici a mantenere i diritti di proprietà (IPR), indipendentemente dal luogo dove l’invenzione era stata fatta. Da allora in poi però, il diritto di IP è stato modificato e alle università e ai politecnici sono stati concessi diritti parziali. Ora, le università e i politecnici possono rivendicare, ai fini della commercializzazione collaborativa, una parte di diritti di proprietà intellettuale delle invenzioni dei docenti. Il modello finlandese di IPR è stato pertanto progettato per incoraggiare il trasferimento tecnologico e la creazione di imprese spin-off. Questa modalità sembra essere più efficace rispetto a quella in cui le università assumono la proprietà intellettuale (IP) e attuano esse stesse il tentativo di trasferimento tecnologico senza il coinvolgimento degli inventori.

Gli Istituti statali di ricerca sono una componente importante del SNI finlandese e rivestono un ruolo fondamentale non solo nel settore dell’istruzione superiore ma anche nel sistema d’innovazione nazionale finlandese come “sviluppatori” della società basata sulla conoscenza. Sono generalmente gestiti dai diversi ministeri, in linea con il loro campo di ricerca. Un posto particolare è occupato dal maggiore tra essi che è il VTT (Centro della Ricerca Tecnica della Finlandia). Creato nel 1942, opera sotto la supervisione del ministero del Lavoro e dell’Economia e impiega circa tremila dipendenti. E’ il principale centro di ricerca applicata e di ricerca a contratto con le imprese di tutto il nord Europa e si può definire un organismo di esperti imparziali che svolge attività di ricerca tecnica e di sviluppo in grado di offrire soluzioni tecnologiche di alto livello, servizi innovativi per clienti quali le imprese nazionali e straniere e organismi del settore pubblico della Finlandia. Il VTT è stato trasformato da ente statale non-profit in una società a responsabilità limitata e questo ha permesso di offrire diverse opportunità di finanziamento, una pianificazione finanziaria più flessibile e lo sviluppo delle attività di business.

Impiega attualmente 2.834 dipendenti, dei quali l’81% ha una laurea e il 26% un diploma post-laurea. Ha 1.510 clienti, dei quali, 865 sono imprese nazionali, 385 sono imprese straniere e 220 sono enti pubblici. Il VTT Ltd ha un portafoglio di oltre 1.200 brevetti e più di 600 articoli scientifici (con valutazione da parte dei pari).

Le imprese private commerciali: La Finlandia ha un’economia altamente industrializzata. Il principale settore sono i servizi con il 66%, seguito dalla manifattura con il 31% e dall’agricoltura con il 2,9%. Le esportazioni negli ultimi anni, rappresentano oltre un terzo del PIL. Il Paese è fortemente competitivo nel settore manifatturiero – principalmente nelle industrie del legno, dei metalli, dei cantieri navali, dell’ingegneria, delle telecomunicazioni e dell’elettronica. Una gran parte dei posti di lavoro finlandesi è ancora concentrato in settori tradizionali – in particolare i forestali, costruzioni navali, prodotti chimici e i settori dell’energia. La Finlandia eccelle nelle esportazioni high-tech, come i telefoni cellulari. Il ruolo e la dimensione delle ICT per l’economia finlandese sono cresciute considerevolmente, negli ultimi due decenni, durante il successo mondiale di Nokia.

Il governo finlandese ha inoltre avviato misure per creare un ambiente favorevole per le imprese private e garantire un’interazione di successo nelle attività di R&S&I tra il settore pubblico ed il settore privato.

Le nuove sfide: innovazione, coesione sociale e flessibilità

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Come abbiamo visto il Sistema dell’Innovazione si è progressivamente evoluto sino a diventare elemento centrale del sistema economico e sociale della Finlandia.

Restano tuttavia delle questioni aperte che meritano qualche considerazione.

Innanzi tutto occorre tener presente che le innovazioni non producono solo benefici ma anche costi sociali e questo significa che la politica deve monitorare con attenzione i problemi legati a eventuali squilibri nella ripartizione di questi costi. I periodi di rapida trasformazione generano nuove opportunità di crescita ma anche una serie di nuove sfide. La fragile coesione sociale è una di queste ed è un elemento cruciale nel medio/lungo termine. In Finlandia, infatti, il tasso di disoccupazione sfiora oggi il 10% (9,8% ad aprile 2016), e rischia di minare la coesione sociale del Paese. Siamo lontani dalle medie che si registrano in Italia, è vero, ma la recente crisi ha evidenziato un trend preoccupante, specie se rapportato alle stime dei Paesi più virtuosi.

Se le persone con un alto livello di istruzione possono accedere a lavori ben remunerati, per un crescente numero di dipendenti meno qualificati c’è un concreto rischio di essere marginalizzati o addirittura di perdere il lavoro. La crescita degli investimenti in ricerca e sviluppo è certamente in grado di generare nuovi posti di lavoro ma va controbilanciata con una serie di interventi specifici volti a tutelare quelle fasce della popolazione escluse dall’economia della conoscenza e a fornire strumenti idonei alla riqualificazione evitando i rischi di segmentazione sociale o, peggio ancora, di una vera e propria svolta classista, come ha recentemente denunciato la scrittrice Laura Lindstedt .

Lo stesso vale per alcuni aspetti della politica industriale. Il sistema di R&S e innovazione è senza dubbio un elemento imprescindibile per l’economia del Paese ma deve pur sempre rimanere flessibile e in grado di adattarsi al mercato globale, deve stimolare la crescita, proporre soluzioni di lungo periodo senza sconfinare in una pericolosa deriva dirigista a corto raggio. La complessa congiuntura che, nel 2015, ha portato diversi osservatori a definire la Finlandia il “futuro malato d’Europa” ha messo inoltre in evidenza le sottili contraddizioni che caratterizzano un Paese che riesce a essere primo in tutte le classifiche internazionali in termini di formazione, ricerca, welfare e nel contempo in profonda crisi economica. Le recenti vicissitudini di Nokia con le pesanti conseguenze finanziarie e occupazionali che ne sono derivate dimostrano che esiste un certo grado di vulnerabilità di cui è bene tener conto. Il rischio, altrimenti, è di vanificare gran parte dei benefici che possono derivare del Sistema nazionale dell’innovazione.

Contributor: Laura Maffei @startuptrentino

(per Startupbusiness ha già scritto Singapore e l’evoluzione della politica industriale. Modello di costruzione del sistema d’innovazione)

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