La fine del cloud computing secondo Peter Levine

Peter Levine, GP Andreessen Horowitz, racconta e spiega come il cloud computing stia cambiando paradigma per supportare le nuove tecnologie IoT

Pubblicato il 21 Dic 2016

“Ho intenzione di portarvi oltre il confine e mostrarvi come sarà il futuro ” . Così inizia in questo video il General Partner del fondo di venture capital Andresseen Horowitz ( A16Z)  Peter Levine che conduce in un affascinante viaggio nella storia e nel futuro del cloud computing, nella sua evoluzione da un modello centralizzato quale oggi è fino ai modelli distribuiti (in particolare la edge intelligence) sui quali ora si punta per poter supportare tutta la tecnologia IoT, e nuovi sofisticati device quali le driverless car o i droni che stanno diventando data center con ruote o ali.

Tutto ruota intorno ai dati: oggi stiamo raccogliendo, per la prima volta nella storia, enormi quantità di informazioni sull’ambiente reale ed è questo che guida e spinge i cambiamenti tecnologici: la driverless car non sarebbe concepibile senza una sofisticata tecnologia che raccoglie dati ambientali reali, in tempo reale (ad es. il passaggio di un pedone) e in tempo reale (istantaneo) ne fa conseguire un input preciso (es: fermarsi davanti al pedone). Questo viaggio delle informazioni in tempo reale con il sistema cloud attuale centralizzato non è possibile….

Attraverso questa spiegazione molto interessante di Levine che cerca di rendere digeribile a tutti un argomento abbastanza tecnico,  è possibile capire meglio cos’è e cosa serve la “edge intelligence” o “intelligence at the edge” o (per dirla con Cisco) “fog computing”, cioè quel modello distribuito di raccolta e gestione dei dati che deve avvenire il più vicino possibile all’edge point. In questo nuovo modello moltissima importanza ha anche il machine learning….

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