La Roma che ci piace, viva il Mobility Hackaton!

Pubblicato il 16 Dic 2014

E’ facile in questi giorni cupi che sta vivendo Roma capitale, dimenticare che questa città non è solo mazzette e malaffare.

E’ oggi, quindi, il momento migliore per fare il tifo per quella Roma sana, robusta, moderna, che esiste, in cui l’ecosistema dell’innovazione e delle startup è particolarmente rappresentato e dinamico. E che si esprime anche attraverso momenti di aggregazione e di collaborazione come è stato la scorsa settimana il Mobility Hackaton tenutosi presso Luiss Enlabs, uno dei più riusciti di sempre per il tema particolarmente coinvolgente che ha portato a grande partecipazione, alto numero di progetti e ottima qualità.

Mara Marzocchi, co-founder Codemotion: “E’ stata un’esperienza particolarmente emozionante e sfidante: è la prima volta che è stato prodotto un numero di progetti così elevato all’interno di un hackathon; il coinvolgimento poi è stato tale che addirittura i mentor delle varie tecnologie avrebbero voluto partecipare come concorrenti!”

Promosso dall’Agenzia per la Mobilità di Roma, ATAC e FS Italiane, e organizzata da LUISS ENLABS – uno dei principali acceleratori d’impresa presenti in Italia – assieme a Codemotion, una delle maggiori conferenze europee per programmatori, l’evento ha richiamato 137 sviluppatori provenienti da tutta Italia che hanno partecipato alla due giorni non stop di programmazione, con l’obiettivo di migliorare la mobilità sul territorio: in 36 ore di sviluppo hanno dato vita a 23 progetti.

“Grazie all’enorme entusiasmo e all’energia dei ragazzi che hanno partecipato all’evento, in pochissime ore sono stati sviluppati degli ottimi progetti. Ci auguriamo che molti delle idee proposte diventino progetti concreti e utilizzabili; noi, assieme agli altri sponsor, siamo disponibili a fare in modo che ciò avvenga” ha dichiarato Luigi Capello, founder di LUISS ENLABS e AD di LVenture Group.

I principali progetti:

I primi tre premi, consistenti in servizi e buoni acquisto, sono stati assegnati dalla giuria a:

· Urbango, che si è aggiudicato il primo premio, è un progetto che consente di semplificare l’utilizzo dei mezzi pubblici, fornendo informazioni sulle presenze tramite geolocalizzazione e tecnologia Beacon;

· Il secondo premio ad iPusy, una app che monitora il numero di persone in attesa di un mezzo pubblico tramite tecnologia Bluetooth;

· Pendoulus, che ha vinto il terzo premio, è il tabellone delle partenze e degli arrivi dei treni sullo smartphone.

Sono piaciuti anche: 

· premio speciale della giuria a Storyter, una applicazione che gratifica i passeggeri dei mezzi pubblici durante l’attesa e il tragitto con letture interessanti in base al tempo stimato del loro viaggio e ai loro interessi;

· EasyRail si è aggiudicato il Premio FS Italiane: EasyRail consente agli utenti a ridotta mobilità di semplificare il processo di prenotazione di un treno e rendere il viaggio più piacevole e sereno grazie ai “rail angels”;

· A MoBusta il Premio Google: MoBusta aiuta l’utente a comprare il biglietto, a non perdere l’autobus e a sapere quante persone sono a bordo del mezzo;

· Pigo ha vinto il Premio Tom Tom Telematics: Pigo ti aiuta a scoprire quante calorie consumeresti raggiungendo la tua meta a piedi o in bici;

· AlibaByte, un sistema di raccolta di dati statistici sulla qualità dei servizi di trasporto, si è aggiudicato il Premio Esri Italia;

· Storyter – già vincitore del premio della giuria – si è aggiudicato anche il Premio RDS – 100% grandi successi.

L’esperienza del Mobility Hackaton ha colpito anche gli enti promotori, e lo stesso Carlo Maria Medaglia, Presidente e AD di Roma Servizi per la Mobilità si è già dichiarato disponibile per il prossimo hackaton. “Visto il grande successo di questa edizione siamo felici di annunciarne una nuova che si terrà prima dell’estate 2015”.

Benissimo, non si può che sperare in altri 100, 1000 hackaton, Roma si presta a essere il luogo ideale per hackaton anche in settori legati al turismo, alla tutela e valorizzazione dei beni artistici e culturali, al food. Roma ha bisogno di progetti “bottom up”, dell’energia dei giovani, dei sognatori, dei creativi, di hacker.

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