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Le 10 bugie che i VC raccontano alle startup

Pubblicato il 07 Dic 2015

Imprenditori e VC non sono poi così diversi, entrambi sono pronti a raccontare qualche piccola bugia per raggiungere il medesimo obiettivo: un closing soddisfacente.

In questo video, registrato alla Stanford School of Business, Bill Reichert, vc di Garage Technology Ventures, racconta le white lies, le esagerazioni, le cose da prendere con le pinze, che vengono fuori nei rapporti tra imprenditori e vc.

La forte esperienza di questo venture capitalist mette qui a nudo molti errori che gli imprenditori fanno, i luoghi comuni nei quali inciampano quando si tratta di fare colpo sull’investitore. E mette in luce gli eufemismi utilizzati dai vc per girare intorno alle cose.

Uno di questi è, per esempio, quando l’investitore dice all’imprenditore dopo il pitch “ok, vogliamo muoverci in fretta”. L’imprenditore deve interpretare realisticamente cosa significhi “in fretta”, poichè nella prassi dei vc anche un deal veloce richiede come minimo alcuni mesi per arrivare al closing. La due diligence non è solo un momento di verifiche di documenti per il vc, ma un periodo di testing dell’imprenditore e del team su cui intende puntare i suoi soldi. Tutto quello che rappresenta la relazione tra vc e imprenditore in fase due diligence, anche il testo o il tono di una mail, la rapidità ed efficenza con cui si realizza una richiesta, la performance personale, ha notevole importanza.

La presentazione “10 bugie” è naturalmente lo stile narrativo escogitato per approfondire la conoscenza del mondo venture capital, per capire meglio come ragiona un investitore.

Che non vuole sapere se (tu imprenditore) hai una grande idea capace di generare un sacco di soldi: vuole essere sicuro che la tua startup sia il prossimo miglior investimento per il suo fondo. 

Una lezione ben strutturata, ricca di informazioni e spunti, e sebbene un pò lunga, per niente noiosa.

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