Le dinamiche turche

Pubblicato il 28 Mar 2014

Conferenza
Dal 22 al 26 marzo sono stato in Istanbul, Turchia, a parlare di “Videos Without Borders”, l’ultima iniziativa di Dotsub, alla conferenza internazionale di GALA. La Globalization and Localization Association ha come membri le società che aiutano i proprietari di brand a portare i loro prodotti e servizi ad affermarsi in tutti i mercati del mondo.

Visitando Istanbul per la prima volta, ne ho approfittato per cercare di capire un po’ di più di questa città a cavallo tra occidente e oriente, e come stia navigando le complesse dinamiche dello sviluppo tecnologico. Mi ha accompagnato anche mio figlio Cosimo, che ha potuto girare da solo la città mentre io ero impegnato alla conferenza o in riunioni.

Demografia
Appena atterrato ho comprato come mia abitudine una scheda SIM locale per il cellulare, in modo da essere autonomo nel telefonare, utilizzare le app abituali, verificare indirizzi e percorsi sulla mappa, rimanere in contatto con Skype e Google Hangout con l’Italia e gli USA e così via. La possibilità di potersi concentrare su quello che ti sta intorno, sapendo che in un attimo puoi consultare dove sei, poterti separare dagli altri del tuo gruppo, e vederli muoversi nella città straniera in tempo reale per poi ritrovarsi quando si vuole, andare in taxi e poterlo tenere d’occhio per verificare se fa il percorso giusto non ha pari e ti da una sensazione di rilassata e spensierata libertà.

Appena attivata la scheda ho chiesto al telefono: “OK Google, what is the population of Turkey?” e mi sono visto rispondere non solo la cifra di 74 milioni, ma l’utilissimo grafico che mette questa in un contesto dinamico. Mentre la Germania è stabile a circa 80 milioni di persone senza crescita demografica, come l’Iran la Turchia sta crescendo rapidamente. Oltre il quasi il 40% della popolazione ha meno di 35 anni e la cosa si vede nelle strade della città anche a colpo d’occhio.

Educazione
Una fortuita richiesta di informazioni arrivata alla sede centrale di Dotsub solo tre giorni prima mi ha messo in contatto con Muvaffak che a ottant’anni, dopo una carriera presso HP negli USA e poi in una società di elettrodomestici leader locale, si sta dedicando al rafforzamento delle opportunità di educazione che sono a disposizione dei giovani turchi. Il fondamentale assunto del contratto sociale, messo in forte discussione nelle società occidentali, che implicitamente garantisce un posto di lavoro di grande dignità ad un laureato qui è ancora valido o perlomeno creduto dalle famiglie che investono grande impegno e sforzo eventualmente anche finanziario per mandare i figli alle università.

La qualità locale dell’insegnamento viene ritenuto non all’altezza dei migliori istituti e la possibilità di diffondere cultura, apprendimento, conoscenza della lingua inglese, e l’ecosistema delle startup è vista come una grande opportunità per far progredire la società.

Politica
Questo ottimismo si scontra con la forte tensione sociale e politica che vede contrapporsi due anime della Turchia moderna: da una parte quella laica che è stata il fondamento della repubblica creata da Atatürk nel 1922 e che tuttora viene vista da molti come la traiettoria necessaria di un progressivo avvicinamento all’occidente. Dall’altra quella islamica che ha vinto le elezioni precedenti ed è tutt’ora al potere, con valori diversi e spesso contrastanti relativi allo sviluppo della nazione, della società e con influenza anche fondamentale nella vita degli individui.

Abbiamo incontrato Rebecca, una studentessa italiana del liceo che sta frequentando un anno in Turchia con il programma Intercultura e lei ci ha descritto come effettivamente questa divisione della società si manifesti anche nella forte diversificazione dei quartieri della città, che isolano gruppi più omogenei per visione e osservanza religiosa.

Osman, un traduttore turco-tedesco e guida turistica, hippie sessantenne reso cinico dalle difficoltà della vita in una società dalle reti di salvataggio dalle maglie molto large, ritiene che ci sia una vera possibilità di conflitto delle due anime. Ci saranno tre elezioni nel 2014 in rapida successione: quelle amministrative locali tra poche settimane, quelle presidenziali e infine quelle parlamentari. Parlando della situazione della minoranza curda che ha accettato un armistizio dopo decenni di combattimento armato, terrorismo dal punto di vista ufficiale del governo, ritiene che se non verranno implementate velocemente misure vere di autonomia, soprattutto vedendo come i curdi iracheni si stanno amministrando una risorsa di estrazione petrolifera rilevante per la loro economia, potrebbe esserci un ritorno alla violenza.

Tecnologia
A colazione, davanti ad un piatto tradizionale di menemen, una frittata gustosa con pomodori, peperoni e formaggio di capra, Goyal ha presentato un quadro frizzante di iniziative di startup, spazi di coworking, opportunità per gli investitori. Goyal ha frequentato la Singularity University in California presso la NASA nel 2013 e al suo ritorno a settembre, i suoi entusiasmi sono stati fortemente temperati dalla realtà delle proteste e degli scontri a piazza Taksim e nel parco Gezi che hanno paralizzato l’iniziativa economica delle startup. La politica può aiutare o soffocare i buoni propositi. Anche lei vede le prossime elezioni come importanti, ma si rende anche conto che qualunque cosa succeda, molte persone, forse la maggioranza, comunque vorranno andare all’estero.

Eyal, se vogliamo, è già una generazione più avanti nello strutturare il modello in base al quale lavora. Sviluppatore di applicazioni di intelligenza artificiale applicate nel campo della finanza, vive a Istanbul, viaggiando spesso negli USA e collabora con gruppi con base a Hong Kong e Singapore. È allarmato da quello che vede come una deriva fondamentalista della società, con un piano che già da decenni utilizza le scuole religiose per formare persone che poi vengono a far parte delle forze militari e dell’amministrazione pubblica, influenzata dalla visione islamica del futuro della società turca. Nello stesso tempo il suo lavoro si svolge online, indipendentemente dal posto particolare dove sceglie di vivere e ha bisogno solamente di una connessione affidabile a Internet. La recente decisione del governo di bloccare l’accesso a Twitter l’ha colpito, ma solo fino ad un certo punto: utilizzando il browser anonimizzante della connessione Tor, oppure altri metodi facilmente accessibili a tutti, sa che sarà difficile fermare la tecnologia o addirittura farla tornare indietro.

Türkcell è l’operatore telefonico cellulare dominante, con il 50% delle quote di mercato. A gennaio ha lanciato, dopo anni di utilizzo interno, un portale di e-learning, che si ispira ai moderni MOOC (Massive Online Open Courseware). I corsi video per insegnare imprenditoria alle startup, l’inglese, l’utilizzo di programmi di base per il personal computer, capacità personali come parlare in pubblico e altro, vengono sia realizzati localmente che presi in licenza dalle Università americane come MIT e Harvard o dai MOOC come Khan Academy o Coursera. I corsi sono liberamente disponibili a tutti per il trenta per cento, e per gli altri al massimo è richiesto l’inserimento del numero di telefono Türkcell per una visione completa. In futuro saranno messi online anche corsi certificati che rilasceranno attestati di partecipazione che saranno a pagamento ma sempre molto accessibili.

Poter avere in pochi giorni una visione d’insieme, anche se sicuramente parziale, della ricca e stimolante società di Istanbul è stato molto divertente! Ah, sì, non nei luoghi pubblici, dove è proibito, ma per il resto ovunque,

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