L’ecosistema start up di Cipro, la risposta alla crisi del 2012

Pubblicato il 05 Ago 2016

Sole, mare e souvla sono le parole che vengono in mente quando si parla di Cipro o meglio, della Repubblica di Cipro. La piccola isola di quasi 850mila abitanti, Stato membro dell’Unione europea e del Commonwealth, ponte tra Europa, Africa e Medio Oriente, non nasconde le sue ambizioni. Una sfida per un Paese, conosciuto per essere storicamente non molto teso allo sviluppo dell’economia, ma anche in questo caso sono le start up a portare nuova linfa.

Dopo la crisi finanziaria che ha colpito l’isola nel 2012-13, l’economia cipriota sta affrontando sfide a medio a lungo termine e già si vedono i primi risultato positivi anche sotto la spinta degli stimoli che giungono dalla Ue e che hanno funzionati anche in altri Paesi come per esempio l’Irlanda.

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Tutti i settori erano prossimi alla caduta libera: chiusura o fusione di banche, perdita del lavoro e di risparmi personali, crescita della disoccupazione (quasi il 17% nel 2013), fallimento dell’unica compagnia aerea cipriota e forte migrazione. Come sempre accade nelle crisi più profonde anche nel caso di Cipro c’è stato qualcuno che ha cercato nuove strade e nuove opportunità per rilanciare l’economia e queste persone anche nell’isola al centro del Mediterraneo orientale sono quelle che credono alle potenzialità delle startup. Il fenomeno è partito dalla considerazione che Cipro si colloca tra i primi paesi in Europa per il livello di istruzione, il 47,8% della popolazione (tra i 34 e 40 anni) è laureata (uomini 41.6% e donne 53.4%) e per la gran parte ha studiato nel Regno Unito, in Grecia e in Nordamerica. Così da questa fascia di popolazione la comunità startup ha cominciato a crescere, ed è oggi vista come opportunità per l’economia locale.

Da alcuni anni, il lavoro iniziato a Cipro ha convinto espatriati a tornare nel loro Paese, e oggi lavorano insieme per portare sull’isola eventi internazionali, creare competizioni locale e a creare un ecosistema sempre più consapevole.

Startup Cyprus è un punto di riferimento che mappa le startup, i mentor, gli acceleratori, e gli altri attori dell’ecosistema ed è un progetto diretto in modo collettivo con un manifesto ben strutturato e una chiara visione a lungo termine.

Gli eventi come Startup Weekend, Startup Live, Hack Cyprus, Microsoft cup per nominarne alcuni, ma anche laboratori e talk che si svolgono soprattutto a Nicosia, la capitale, ma anche a Limassol e Larnaca, sono sempre sotto l’obiettivo fotografico di Disrupt Cyprus, il blog realizzato da Panagiotis Piere e dedicato alla ricerca, all’innovazione, alle startup e all’imprenditoria di Cipro che non perde occasione per comunicare ciò che accade nell’ecosistema. “La visione di DisruptCyprus.com è quella di riportare le notizie delle startup cipriote e delle attività delle comunità che si occupano di ricerca, tecnologia, innovazione. Nel 2015 abbiamo identificato una mancanza nell’ecosistema, la mancanza appunto di un centro di riferimento per tutte le informazioni che riguardavano le startup e le loro quotidiane attività. Inizialmente abbiamo utilizzato i social media ma dall’inizio del 2016 abbiamo lanciato il nostro blog dedicato. Al momento abbiamo più di 10mila follower sui social media e circa 5mila visitatori unici al mese. Siamo convinti che dare vita a più startup e a una nuova generazione di piccole e medie imprese sia vitale per Cipro soprattutto in termini di riduzione della disoccupazione, di sostegno alla crescita e di attrazione degli investimenti internazionali verso l’isola”, dice Panagiotis Piere.

Per Christophoros Tzirtzipis, fondatore di Diyful, una piattaforma online che offre strumenti utili e innovativi per il fai da te, nata in 2013, la più grande sfida che ha affrontato per portare la sua idea avanti è stata quella di sviluppare il prodotto e raccogliere dati, elemento fondamentale per dimostrare che potevamo davvero trasformare la nostra idea in un business. Naturalmente fondi erano un problema all’epoca così come la scalabilità. Oggi, l’ecosistema è maturato e si è evoluto piuttosto rapidamente in questi tre anni, con risultati sorprendenti e futuro ancora più luminoso. “Sembra quasi che siamo stati costretti a essere innovativi e creare più startup per riportare energia alla nostra economia”, dice.

Ciò che ha dato un grande contribuito alla crescita delle iniziative e dell’ecosistema sono le molte aziende chi si sono spostate sull’isola. Cipro ha infatti uno dei sistemi fiscali più attraenti d’Europa nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti comunitari.

Secondo Nektarios Cassar, co-fondatore e CEO di Bandster, un’app dedicata al mondo dello spettacolo di prossima uscita, tante aziende che si sono spostate nel suo Paese approfittano non solo delle basse tasse ma anche delle competenze a livello informatico dei giovani a costi competitivi. Ciò rende più difficile per le startup convincere gli sviluppatori a lavorare per loro o a crearne di nuove perché essendoci le opportunità del lavoro sicuro nelle grandi aziende lo stimolo imprenditoriale deve essere molto forte ed è quindi ancora più importante il ruolo e il valore degli eventi e delle competition locali che consentono di mostrare quali sono le opportunità che si possono ottenere se si sceglie di fare la startup, inoltre sono le occasioni principe per mettere in contatto le persone e creare i team.

Benché l’ecosistema startup di Cipro sia piccolo e giovane non mancano i casi di successo: Viber per esempio era una società con sede a Cipro al momento della sua exit (febbraio 2014, il valore del deal fu di 900 milioni di dollari), più recentemente altri casi interessanti sono emersi come per esempio Wargaming, società internazionale che sviluppa videogiochi e che è oggi il più importante contribuente fiscale singolo nell’isola, e poi proto.io uno strumento di prototipazione per le app che anche ha sede a Cipro. Ci poi organizzazioni come Ideas2Life che aiutano lo sviluppo di startup e oltre un centinaio di business angel la maggior parte dei quali registrati perso il Cyban che è il network cipriota degli investitori informali.

A completare l’ecosistema vi sono anche tante aziende e organizzazioni come Chrysalis LeapIdeaFounders InstituteCyban inoltre a imprese come Deloitte, PWC, Microsoft, KPMG sono anch’esse presenti come lo è la University of Cyprus, le telecom MTN   e CYTA , la Bank of Cyprus e fondi che il governo ha attivato per mettere Cipro sulla mappa internazionale delle startup e per impostare una solida cultura di innovazione.

maria matloub

Contributor: Maria Matloub

D’animo imprenditoriale, ama costruire community e parla quatto lingue. La sua passione per gli scenari futuri si accompagna alle attività quotidiane di design e organizzazione. Attraverso spazi digitali e fisici, prodotti e sistemi, crea storie ed esperienze per migliorare la vita delle persone.

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