Medtech, aumento di capitale per la startup Eucardia

Vincitrice nel 2016 del Premio Marzotto, ha sviluppato un dispositivo per la cura dell’insufficienza cardiaca e intende accelerarne la fase pre-clinica

Pubblicato il 24 Lug 2017

Si avvicina la fase pre-clinica per Eucardia, startup innovativa del medtech, vincitrice del Premio Gaetano Marzotto 2016 con il suo dispositivo (l’Heart Damper) per la cura dell’insufficienza cardiaca,  ha annunciato la chiusura di un nuovo aumento di capitale, sottoscritto da investitori privati, di cui non è stata dichiarata la cifra.

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Team Eucardia

“L’operazione conclusa oggi, frutto di uno splendido lavoro di squadra e dell’entusiasmo dei nuovi soci, segna un punto di svolta nel percorso di crescita di Eucardia. – dice Marco Bottaro, CEO di Eucardia – Grazie a questo aumento di capitale e alla vittoria del Premio Marzotto possiamo infatti procedere a pieno ritmo verso la validazione pre-clinica del nostro dispositivo”.

I nuovi finanziamenti serviranno a Eucardia per consolidare il suo team e accelerare verso l’obiettivo del primo impianto nell’uomo: grazie a un protocollo di studi su animali e ad altri esperimenti attualmente in corso l’azienda si aspetta di completare la fase di proof-of-evidence, per approcciare nel corso del 2018 quella pre-clinica.

“L’interesse dimostrato nei confronti di Eucardia conferma come il mercato life-science sia un settore in grado di attirare anche in Italia ingenti investimenti privati” sottolinea Emanuele Ottina, Head of Finance and Fund Raising di Eucardia, “il che ci sembra un’ottima notizia per gli innovatori made in Italy e una buona premessa per il prossimo round di finanziamento, atteso nel 2018”.

Il dispositivo Heart Damper

L’insufficienza cardiaca è una patologia progressiva che impedisce al cuore di pompare abbastanza sangue. Nei soli Europa e Stati Uniti oggi vivono circa 2 milioni di pazienti che ne soffrono in fase avanzata (quando, cioè, le terapie farmacologiche da sole non sono più sufficienti per gestire i sintomi). L’unica reale cura sarebbe il trapianto cardiaco, impossibile per chi ha più di 65 anni, ovvero la stragrande maggioranza di queste persone. Le soluzioni alternative oggi disponibili presentano una lunga serie di criticità: sono molto invasive, comportano alti rischi di mortalità e una bassissima qualità della vita, oltre che essere molto costose.

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L’Heart Damper, il dispositivo di Eucardia, brevettato a livello internazionale, è progettato per migliorare la funzionalità cardiaca sfruttando la capacità contrattile residua del cuore stesso: in altre parole, fa sì che il cuore lavori in modo più efficace senza bisogno di fonti energetiche esterne.

“L’Heart Damper si pone come una soluzione più semplice, precoce, economica e meno invasiva delle attuali assistenze” dichiara il professor Roberto Parravicini, Chief Scientific Officer di Eucardia, inventore della tecnologia e presidente della Scuola in Chirurgia Cardiaca dell’Università di Modena e Reggio Emilia. “Il nostro obiettivo è fare in modo che esso possa costituire un cambio di paradigma nella terapia di una patologia molto diffusa e attualmente incurabile”.

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