Niso Biomed è la Start-up dell'anno 2013

Pubblicato il 02 Giu 2013

Nella cornice del parco scientifico di Trentino sviluppo a Rovereto è andata in scena la nona edizione del premio Start-up dell’anno voluto dal Pni Cube, l’associazione degli incubatori universitari. Il premio affianca il Premio nazionale innovazione che ogni anno da 10 anni raccoglie le migliori iniziative imprenditoriali innovative da tutte le università italiane e le seleziona portandole poi in finale alla fine dell’anno, quest’anno la premiazione si svolgerà a Genova. Con il premio Start-up dell’anno vengono invece premiate le start-up che negli anni precedenti hanno partecipato al Pni e che hanno compiuto tre anni di vita dimostrando come i progetti stanno crescendo e sviluppandosi. L’edizione 2013 del Premio Start-up dell’anno ha visto in gara 15 progetti di cui cinque selezionati dall’Apsti, l’Associazione dei parchi scientifici e tecnologici italiani che in occasione dell’evento ha annunciato l’importante partnership con il Pni. Proprio i presidenti del Pni Loris Nadotti e dell’Apsti Alessandro Giari hanno voluto sottolineare come la nascita di questa collaborazione rappresenta un passo significativo e importante sulla strada del processo di creazione di meccanismi di collaborazione sistemica tra tutti coloro che lavorano per sostenere e favorire lo sviluppo delle start-up innovative e degli spin-off accademici.

In finale sono giunte le start-up: Adam di Lecce, Informamuse di Palermo, Micro4You di Milano, Modefinance di Trieste, Niso Biomed di Torino, Remocean di Napoli, Redkey di Rovereto, Viditrust di Siena, Tensive di Milano, Wise di Milano e quelle selezionate da Apsti: Biospire di Siena G&Life di Trieste, Handcrafted software di Pisa, Innovactors di Udine e Solwa di Padova. Start-up con innovazioni nei settori delle biotecnologie, dell’energia, dei beni culturali, del software, della finanza, della medicina, della nutraceutica che sono state analizzate e valutate da una giuria di altissimo spessore composta da Achille Coppola dell’ordine dei commercialisti di Napoli, Edita Tafilaj di 360Capital partners, Anders Nilsson di Microsoft Italia, Raffaella Ghizzoni di Siemens, Roberto Giannantonio di Saes Getters, Nicola Redi di TTVenture, Roberto Pelosi di Crit Vignola, Paola Garibotti di Unicredit, Antonello Saccomanno di Aifo, Tomaso Marzotto Caotorta di Iban e Davide Turco di Atlante Venture Intesa Sanpaolo.

Nadotti e Giari hanno anche partecipato a una tavola rotonda che ha visto anche i contributi di Antonietta Tomasulo che è alla guida di Trentino Sviluppo, di Gianluca Salvatori del progetto Manifattura, di Alessandro Garofalo che dopo sette anni come presidente di Trentino Sviluppo continua attivamente a occuparsi di innovazione e di Matteo Cevese di Trento Rise che ha illustrato il progetto TechPeaks che è stato lanciato ufficialmente ieri. Tavola rotonda che ha messo in luce un elemento comune, una parola chiave che è stata da tutti condivisa in modo ampio e deciso, parola che si chiama: rete declinata anche come serendipità, come fare sistema, insomma l’urgenza di accelerare nel processo di integrazione e di sinergie tra i vari attori dell’ecosistema dell’innovazione. Garofalo ha enfatizzato come sia fondamentale il ruolo di qualcuno che faccia da guida alla creazione delle reti, che diventi il punto di riferimento per tutti gli altri, mentre Salvatori ha affermato come il concetto di innovazione e di rete a sostengo dell’innovazione deve tenere presente che l’Italia è un Paese che deve puntare più sugli atomi che sui bit. Nadotti pone l’accento sull’importanza della prossimità tra formazione e imprese, prossimità che deve essere sia fisica e geografica ma anche filosofica e orientata alla produzione di valore, proprio in tal senso Giari ha aggiunto come anche le attività di trasferimento tecnologico devono evolvere e devono diventare parte del processo di creazione di valore assegnandone la responsabilità a quelle imprese tecnologiche che stanno diventando il più efficace interlocutore sia del mondo accademico da un lato, sia del mondo industriale tradizionale dall’altro. Così anche Tomasulo che afferma come è l’eccellenza il vero valore aggiunto sul quale bisogna fare leva e su come per sviluppare reti sinergiche sia fondamentale mettere in primo piano i vantaggi che tali reti sono in grado di produrre per tutti coloro che vi partecipano e in tal senso cita l’esempio del progetto Tech Peaks che Cevese racconta spiegando come il modello che fa leva su risorse pubbliche per creare valore e definire un modello che punta sulle persone prima che sui progetti e che avvia una decisa azione di internazionalizzazione ponendo il Trentino, e l’Italia, in vista nello scenario globale.

Come detto la Start-up dell’anno è un premio, anzi sono più premi. I premi assegnati hanno visto Unicredit selezionare le start-up Adam, Micro4You, Redkey e Informamuse invitandole a partecipare ai loro programmi di accelerazione, ha visto poi due premi internazionali con l’ambasciatore di Francia Alain Le Roy che ha assegnato a Solwa, Tensive, e Wise il premio Giovani innovatori italiani in Francia che prevede una settimana di incontri con potenziali partner transalpini interamente organizzata dall’Ambasciata che ha sede a Palazzo Farnese. Il secondo premio internazionale è stato assegnato da Vic Annells, console generale britannico in Italia che ha selezionato la start-up Niso Biomed alla quale ha assegnato il premio UK Trade and Investment che, come per il premio francese, prevede azioni di supporto alla internazionalizzazione della start-up verso il mercato britannico.

È poi stata la volta del premio Apsti che ha assegnato 3mila euro a G&Life che ha ricevuto l’assegno dalle mani di Alessandro Giari.

Infine Loris Nadotti accompagnato da Anders Nilsson di Microsoft hanno premiato con 5mila euro la start-up dell’anno 2013 che è risultata essere Niso Biomed.

Alla cerimonia di premiazione ha partecipato anche l’assessore della provincia di Trento all’Industria, artigianato, commercio e cooperazione Alessandro Olivi il quale ha voluto condividere con la platea l’impegno che la sua amministrazione intende continuare a proferire al fine di sostenere lo sviluppo dell’innovazione con ricadute efficaci ed effettive sul territorio che intende proporsi come uno dei principali catalizzatori della capacità di creazione di valore partendo dai talenti e dalle idee innovative.

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