#salviamolaPMI con Netberg, la nuova sfida a Pagine Gialle, da oggi in crowdfunding

Pubblicato il 25 Set 2014

Netberg si definisce “il Facebook delle aziende che aspira a creare un network di 25 mila imprese in Europa e US”. Una startup con un team italo-inglese, sede a Londra e un’idea chiara: portare tutte le aziende online. Impresa ambiziosa e coraggiosa in cui nemmeno big player come Pagine Gialle sono mai riuscite. Ma loro ce la mettono tutta, organizzando anche la campagna di sensibilizzazione #salviamolaPMI. Fino a questo momento self-financed, Netberg apre oggi la sua campagna di crowdfunding su Seedrs, alla ricerca di 150 mila sterline. 

Mentre l’e-commerce continua a crescere in tutto il mondo, non procede di pari passo l’ingresso in internet di aziende e commercio: per citare alcune cifre, Netberg calcola che 25 milioni di PMI fra USA e Europa Occidentale non sono presenti sul web, 3.5 m di PMI in UK non sono online. In Italia la situazione non è certamente migliore: secondo Doxa, l’Italia pure essendo il Paese europeo con il più alto numero di PMI, ha un livello di digitalizzazione piuttosto basso, solo il 34% delle aziende ha un sito internet, il presidio dei social media è bassissimo, la penetrazione del commercio elettronico è anche al di sotto della media europea.

“In Italia oltre l’80% delle aziende non ha un sito internet e oltre il 95% non vende online. – dice Lorenzo Rando, co-founder e Director – Il nostro impegno è quello di rivolgerci a queste realtà sensibilizzando sull’importanza dell’essere online e riteniamo questa un’ottima opportunità per colmare il gap di competitività nei confronti degli altri paesi europei e rilanciare la nostra economia”.

Il cattivo rapporto tra pmi e web è dunque il “pain” a cui Netberg vuole dare risposta. Vediamo come.

Innanzitutto Netberg ha individuato tre principali barriere d’ingresso per le Pmi ad avere una presenza online che sono tempo, budget (per la creazione del sito e il marketing), e competenze informatiche. 

Risposta Netberg: sito gratis + e-commerce gratis (salvo una percentuale sulle transazioni) per tutti gli utenti aziendali che si iscrivono sulla piattaforma. Il tutto è “a prova di nonna” cioè massima facilità nell’utilizzo degli strumenti che la piattaforma mette a disposizione delle aziende per costruire il proprio sito-vetrina.

E c’è anche una quarta barriera: la visibilità. Essere in seconda, terza, quarta pagina dei motori di ricerca per un’azienda è inutile, come poter ottenere la massima visibilità senza scontrarsi in Seo e advertising?

Risposta Netberg: i siti aziendali stand-alone sono il passato, la piattaforma Netberg è un network e quindi ogni pagina sarà indicizzata da Google proprio come succede per Wikipedia, che per ogni ricerca è sempre il primo risultato. Inoltre, il singolo business risulta più semplice da trovare perchè è la directory cui i consumatori si rivolgono per cercare quanto di loro interesse.In buona sostanza, degli investimenti in marketing si fa carico Netberg.

“Il nostro focus attualmente è sulle aziende perché riteniamo prima di tutto che sia fondamentale popolare la nostra piattaforma del più alto numero di business e un’offerta variegata. – continua Lorenzo – Una volta raggiunta una buona massa critica, la nostra attenzione sarà rivolta al consumatore affinché possa ottenere il massimo dalla sua esperienza su Netberg”.

Modello di business: freemium. Cioè,  percentuale sulle vendite online (7%), pubblicità e pacchetti premium (“visibilità” 40 /mensile, “pro” 30 /annuale).

Lorenzo, finora vi siete autofinanziati e oggi si apre la vostra campagna di crowdfunding, quali altre novità di puoi raccontare?

“Ci sono novità ogni giorno. Domani per esempio andiamo a presentare Netberg al Parlamento Europeo perché selezionati tra 6 finalisti del premio “Innovatore dell’anno 2014″ dell’UE. Per il crouwdfunding il nostro obiettivo è raggiungere in due mesi 150 mila sterline, che saranno reinvestiti nel marketing, nelle vendite e nello sviluppo del prodotto”.

Come fate l’acquisizione clienti e quanti ne avete finora?
“Il nostro sistema di elaborazione dati ci ha permesso di ottenere dati di oltre 60k aziende tra l’Italia e l’UK, di cui 10k sono già attivi sul sito. Per noi è fondamentale l’engagement e l’utilizzo della piattaforma; i nostri agenti sono attivi sul territorio per contattare personalmente le aziende, proporre i nostri pacchetti più vantaggiosi, e sensibilizzare sul tema dell’e-commerce.”

Qual’è il vostro principale punto di forza? perchè il panorama dei vostri competitor è abbastanza ampio, può andare da Pagine Gialle e 1+1 (per citare quelli italiani) fino all’ultima agenzia di paese che fa siti web…
“Rispetto a Pagine Gialle, i nostri punti di forza sono: funzionalità e-commerce, layout professionale e distintivo del sito, criteri di ricerca più approfonditi (come orari di apertura e prodotti in vendita oltre che categorie e parole chiave). Rispetto ai generatori di siti i nostri punti di forza sono: prezzo molto più basso (avere un sito su Netberg è gratis), facilità di utilizzo (se sai gestire un profilo su Facebook sai gestire un sito su Netberg) e soprattutto il network, essendo il sito inserito in una rete il suo potere è nei numeri, mentre i generatori di sito producono solo siti isolati. Rispetto alle piattaforme di e-commerce invece, la nostra attenzione è rivolta sul business e non sul prodotto. Puntiamo alla qualità e alla promozione delle piccole imprese piuttosto che al prodotto che abbia il prezzo più basso in circolazione”.

In supporto della campagna di crowdfunding, Netberg ne ha anche avviato una di comunicazione sui social in difesa delle PMI chiamata #salviamolaPMI che sta già raccogliendo tantissime adesioni di persone che hanno a cuore le piccole imprese e che condividono online le loro foto con un cartello in vista su cui è scritto #salviamolaPMI.


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