Scaleup europee, chi sono le regine del fundraising 2016

Le scaleup in Europa crescono, ecco una lista delle 9 regine del fundraising 2016, alcune conosciute, come Spotify e Deliveroo, altre tutte da scoprire.

Pubblicato il 28 Gen 2017

Secondo il più recente report Dealroom sugli investimenti in startup e scaleup europee nel corso del 2016, rapporto di cui abbiamo parlato in questo articolo, ci sono diverse società scaleup che hanno raggiunto e superato, in diversi casi ampiamente, i 100 milioni d’investimenti. Si tratta in diversi casi di società sul mercato da diversi anni, che sono cresciute con un ritmo da azienda “normale” fino a questo momento, ma ora hanno bisogno di accelerare e darsi una spinta molto forte, anche per affrontare l’avanzare dei competitor.

Ecco chi sono e quanto hanno raccolto.

Spotify – 909 M €

Nata a Stoccolma nel 2006 dall’iniziativa di Daniel Ek e Martin Lorentzon, è attualmente valutata circa 8 miliardi di dollari. Con il suo servizio di streaming di musica, video, podcast raggiunge oltre 100 milioni di utenti nel mondo (di cui circa 30 milioni paganti)  e pare si prepari all’IPO. Ha collezionato ben 8 round d’investimento, per una cifra complessiva di circa 1,5 miliardi di dollari, sebbene il suo modello di business non sempre convince per il basso margine di guadagno (e le perdite) dovute alle commissioni elevate che Spotify paga all’industria musicale.

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Gett – 330 + 91 M € (due diversi round)

E’ uno dei rivali di Uber e offre servizi di trasporto on-demand. Nata nel 2010, headquarter a Tel Aviv, sede legale a New York ma poi di fatto europea, perchè è in Europa, tra UK e Russia, che ha attualmente la sua più forte diffusione: a Londra la metà dei yellow cab lavorano con Gett. Ha già superato i 500 milioni di dollari complessivi di investimenti, che nel 2016 hanno raggiunto il massimo con 300 milioni investiti da VolksWagen e altri 91 da Sberbank, la più grande banca Russa.

GFG – 330 M €

GFG, o Global Fashion Group, è una delle startup della moda di Rocket Internet, e non è tra quelle che stanno andando meglio. Offre un servizio di on-line shopping nei mercati emergenti, attraverso altri marchi-piattaforme: Dafiti in America Latina, Lamoda in Russia, Namshi nel Medio Oriente, The Iconic in Australia, Jabong in India e Zalora nel Sud est asiatico.

Quest’ultimo round da 330 milioni di euro nel 2016, in cui la stessa Rocket Internet ha messo 100 M, è stato un cosidetto down round, cioè un investimento in cui la valutazione data alla società (1,1 B $) è stata di gran lunga inferiore al precedente ultimo round in cui era stata valutata circa 3,5 miliardi di dollari.

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OVH – 267 M €

La francese OVH viene considerato il più grande successo europeo in ambito cloud, possiede già 21 datacenter, tra cui uno in Canada e uno negli States, ed è proprio all’espansione nel nord america che mirano grazie anche alla raccolta del nuovo investimento.  Il round da 267 milioni di euro vede coinvolti sopratutto investitori US. Nel ranking mondiale delle società di hosting e servizi cloud concorre con  giganti come Amazon, Google, Microsoft, IBM, Oracle, Sap, ecc.

Deliveroo – 250 M €

Fondata a Londra nel 2013 da William Shu, Greg Orlowski, Deliveroo è una società di food delivery. L’investimento ottenuto nel 2016 (capitanato dal fondo di private equity Bridgepoint) è il più importante nella storia della società, che ha raccolto complessivamente quasi 500 milioni di euro. In Italia la società è presente con il suo servizio dal 2015 ed è guidata da Matteo Sarzana e ha ottenuto ottimi risultati nonostante siano stati anche loro investiti insieme al concorrente Foodora dalle bufere dei rider.  L’investimento del 2016 ha permesso una immediata scalata della società che ha aperto in circa 30 nuove città.

Skyscanner – 154 M €

Nel 2001 il programmatore scozzese Gareth Williams creò un foglio di calcolo durante il tempo libero per aiutarlo a cercare i voli migliori nel Web e da qui nacque l’idea che è diventata Skyscanner. Fondata ufficialmente a Edimburgo nel 2003, questa scaleup del travel offre un servizio di ricerca e comparazione voli aerei, hotel, noleggio auto in decine di lingue e valute e vanta un’app mobile con oltre 40 milioni di download. Ha fatto fatica ad emergere (questo a riprova che non sempre le startup crescono e scalano in un paio di mesi), ha fatto oculato fundraising (solo 3 round e 7 investitori) , ma ha tra i suoi investitori anche fondi importanti come Sequoia Capital, ed è cresciuta organicamente.

SigFox – 150 M €

E’ francese, è nata nel 2009 nel bel mezzo dei Pirenei (vicino a Tolosa) da Ludovic Le Moan e Christophe Fourtet e si occupa di tecnologia per l’internet of things, in particolare sta sviluppando un sistema di comunicazione tra oggetti connessi che attualmente, dice VB, è il più vasto IoT network mondiale. E’ considerato un esempio di successo e di grande ispirazione in Francia, già da quando nel 2015 ha raccolto quello che era in quel momento il più cospicuo investimento in startup mai realizzato in Francia. Si dice che la sua valutazione attuale sia di circa 600 milioni di euro e che sia pronta a espandere la propria rete IoT in 60 Paesi entro il 2018.

In Italia opera attraverso l’operatore Nettrotter .

Coolblue – 140 M €

Nata a Rotterdam nel 1999 è il re dei web-shop olandesi, con oltre 300 punti vendita virtuali e anche 6 fisici. Come ha detto Business Insider è riuscita a portare a bordo un investitore come Hal Holding, dopo 17 anni. La società si è sempre concentra  sui negozi specializzati, con un assortimento profondo e descrizioni complete dei prodotti e attenzione al servizio e soddisfazione del cliente. Lo scorso anno ha fatturato di 555 milioni di euro, il doppio rispetto al 2014. La società impiega oltre ai negozi online sette negozi fisici e un totale di 1600 persone. L’accelerazione della crescita anche nel 2016 ha spinto verso la società al fundraising, che con nuovi capitali può spingere molto di più.

Cabify – 109 M €

Spagnola, fondata a Madrid da Brendan Wallace, Juan De Antonio, Sam Lown, Cabify, è l’Uber spagnolo. Il suo servizio è operativo in 14 città tra Spagna e America Latina. Lanciato nel 2011 ha fatto 4 round di fundraising , raggiungendo complessivamente oltre 170 milioni di euro. Quest’ultimo investimento, guidato dalla tech company giapponese Rakuten (che è anche investitore di Lyft), è il più importante che abbia mai realizzato ed è tutto orientato all’espansione in America Latina e consolidamento interno. Cabify è cresciuta in maniera quasi timida in questi anni, ma il mercato della nuova mobilità on-demand si è fatto parecchio agguerrito e la vede competere in patria con Hailo e MyTaxi e in America Latina direttamente con Uber e Easy Taxi.

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