Smau, dieci anni di startup

Pubblicato il 02 Nov 2014

Correva l’anno … Questo articolo potrebbe cominciare così, tornando all’anno 2005 che, per l’ecosistema startup italiano per così come è oggi, indica più o meno la preistoria. In quell’anno se andavi in giro a parlare di venture capital, startup, business angel, incubatori in molti ti guardavano strano, era ancora un mondo ignoto ai più.

Non era però proprio un deserto, già c’era qualcuno che aveva compreso che il fenomeno delle startup sarebbe stato protagonista di un futuro brillante: qualche investitore timidamente si affacciava al mercato, qualche università iniziava a comprendere l’importanza di avere un incubatore, ma eravamo molto lontani dall’avere un panorama così ampio e affollato come oggi.

In quell’anno lo Smau, che era in procinto di cambiare proprietà, ebbe l’intuizione di voler fare qualcosa di nuovo ma non sapeva bene su cosa puntare, fu così che per una serie di incroci e incontri che coinvolgevano anche altri attori come per esempio Il sole 24 Ore, mi fu chiesto di occuparmi di questa nuova cosa. Fu così che nell’ottobre di quell’anno in occasione del tradizionale appuntamento di Smau a Milano debuttò l’area delle startup e delle aziende innovative che prese il nome di ‘Percorsi dell’innovazione’.

Negli anni successivi l’area crebbe esponenzialmente anno su anno, si arricchì non solo di stand occupati da startup, da laboratori di ricerca, da università ma anche di eventi: facemmo barcamp, facemmo gli speed dating che ebbero grande successo perché mettevano in diretto contatto startup con imprese e investitori ma funzionavano solo se il numero di attori coinvolti non superava le 30 startup e i 30 investitori o imprese, mentre il numero delle startup che venivano a Smau continuava a crescere superando abbondantemente le 100 presenze, decidemmo così di abbandonare gli speed dating e inventammo la formula dello speed pitching da 90 secondi per dare a tutti i partecipanti la possibilità di presentarsi e raccontare i loro progetti.

Questa crescita era dovuta a una serie di fattori: l’ecosistema italiano stava crescendo, le startup erano sempre più consapevoli dell’importanza di una vetrina come Smau che permetteva loro di incontrare facilmente e direttamente potenziali partner industriali e finanziari e la scelta di aprire l’area Percorsi dell’innovazione non solo alle startup dell’Information technology e del digitale ma a tutte coloro che avevano progetti innovativi da mostrare: biotech, robotica, nuovi materiali, droni, stamanti 3d, perfino nautica e aeronautica, si rivelò indovinata.

Mentre l’area delle startup cresceva Smau cambiò proprietà un’altra volta e con questo cambio ci fu il definitivo decollo della fiera come vetrina dell’innovazione italiana. Ciò avvenne sia perché la volontà di continuare a dare supporto alle startup fu definita strategica sia perché lo Smau iniziò a diventare un evento itinerante con appuntamenti mensili. Oggi la fiera si trasferisce ogni mese in una nuova città e porta l’innovazione sul territorio: Napoli, Lamezia, Bari, Roma, Bologna, Firenze, Torino, Padova e naturalmente Milano le tappe che ogni anno sono a calendario. Nel 2015 ci sarà anche la prima tappa internazionale a Berlino perché l’innovazione made in Italy è sempre più apprezzata all’estero e Smau con l’area delle startup è veicolo ideale per creare nuove opportunità anche oltre confine.

Oggi l’area delle startup ha compiuto di dieci anni con l’edizione 2014 di Smau Milano, non si chiama più Percorsi dell’innovazione perché non è più un’area ben definita all’interno dei padiglioni come era una volta ma le startup hanno i loro stand distribuiti su tutta l’area espositiva perché così l’innovazione meglio si relaziona non solo con i visitatori che sono per la gran parte manager, imprenditori e investitori, ma anche con gli altri espositori che startup più non sono ma che con le startup possono trovare nuove strade di sviluppo e di crescita.

Negli anni è cresciuta anche la presenza delle istituzioni in particolare le Regioni che hanno compreso come lo Smau è il veicolo ideale per coniugare innovazione e territorio.

Nell’edizione appena conclusa si sono presentate, con la formula dello speed pitch che orami è diventato asse portante di tutte le tappe di Smau, oltre 150 sartup ma, a sottolineare come fare imprese innovative non è solo questione di tecnologie ma anche di mentalità imprenditoriale, si sono voluti confrontare con lo speed pitch anche imprese più grandi, laboratori di ricerca, istituzioni perché anche loro hanno capito che per giocare la partita oggi bisogna imparare le nuove regole che il mercato impone.

Dieci edizioni fa eravamo pochi pionieri a credere nel futuro della nuova imprenditoria italiana, oggi siamo qualcuno in più, l’ecosistema è cresciuto e sebbene non sempre compreso da chi dovrebbe aiutarlo a crescere anche dal punto di vista della creazione di un fertile terreno per lo sviluppo delle imprese, ha fatto passi avanti di grande portata. Oggi serve un ulteriore slancio, serve abbandonare la strada delle norme e delle gabbie legislative per imboccare quella dell’alleggerimento e della semplificazione, serve che l’Italia entri in modo efficace nel panorama internazionale delle imprese innovative sprovincializzandosi e mettendosi in competizione reale con gli altri Paesi perché abbiamo le risorse in termini di competenze, idee e capacità di esecuzione per poterlo fare, e la tappa di Smau a Berlino va proprio in questa direzione. Servono poi molti più soldi da investire nelle startup, serve più coraggio e più certezza delle normative, serve più fiducia in un Paese che ha grandissime risorse ma che è intrappolato in una palude fatta di incertezze normative, di tentennamenti governativi e di vorace e feroce tassazione.

I dieci anni che Smau ha dedicato alle startup investendo tempo e denari e scommettendo sul loro futuro rappresentano un valore unico e prezioso, un valore che continuerà a crescere anche per i prossimi dieci anni e oltre non solo mettendo a disposizione la piattaforma fieristica e la capacità di coltivare i territori ma continuando a guardare sempre un po’ più avanti perché lo spirito dei pionieri benché pieno di insidie, di sfide, di scommesse da vincere è l’unico che permette di fare cose come quelle che hanno popolato l’area delle startup di Smau nelle ultime dieci edizioni e che continueranno a trovare in Smau la vetrina principe per farsi conoscere e per mettersi a diretto confronto con il mercato.

L’edizione 2015 di Smau partirà dalla Calabria per poi andare a Napoli già entro dicembre 2014, gli appuntamenti 2015 saranno presto resi noti e la tappa di Berlino sarà entro il primo trimestre del prossimo anno.

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