Spagna, 1.250 milioni di euro per le startup, olè!

Pubblicato il 06 Giu 2013

Nel settore dell’economia digitale e innovativa legata al fattore “startup” la Spagna è simile al contesto italiano, vale a dire che sconta il gap rispetto a Paesi europei come Germania, Gran Bretagna, Francia.

Ma a giudicare da quanto ci riporta in veste di guest blogger Pilar Sinusia, giornalista ed esperta di comunicazione strategica e trasferimento tecnologico, in Spagna le cose si stanno muovendo in una direzione ben precisa, mettendo sul piatto un bel pò di soldi pubblici a supporto delle startup e del venture capital. 

Spagna: uno dei paesi europei più colpiti dalla crisi e dalla disoccupazione, sopratutto giovanile, scommette sul sistema delle start up innovative per rilanciare l’economia, attrarre investimenti esteri e rafforzare la filiera finanziara “non bancaria”.

I principali strumenti finanziari messi in campo dal settore pubblico sono i prestiti “partecipativi” e un “fondo dei fondi” che, insieme, mettono a disposizione  dei venture capitalist,  business angels e family offices spagnoli e stranieri 1.250 Milioni di € per co-finanziare le diverse fasi di sviluppo delle PMI e start up innovative. Il ruolo dei fondi di capitale di rischio stranieri è fondamentale per dare impulso alla internazionalizzazione delle imprese spagnole e oggi rappresenta circa  il 60% del volume totale degli investimenti del settore. Secondo ASCRI, l’associazione spagnola degli enti di venture capital gli  investimenti complessivi del settore furono lo scorso anno di 2.525 Milioni di  €, l’86%  dei quali per sostenere  progetti imprenditoriali ICT e del settore delle biotecnologie.

Spain Startup Co-Investment Fund, 20 milioni
Il primo programma pubblico di co-investimento, diventato operativo a settembre 2012, è stato il Spain Startup Co-Investment Fund  (https://spainstartupcoinvestmentfund.es/ ) gestito da ENISA,  impresa pubblica del Ministero per l’Industria, l’Energia e il Turismo molto attiva  nel finanziare piccole e medie imprese e start up innovative.  Il Fondo dispone di 20 milioni di €  e il rischio massimo che assume  è  uguale a quello dell’investitore privato, potendo arrivare fino a 1,5 Milioni di €  di co-finanziamento del progetto. Nei primi sei mesi di funzionamento il programma ha già finanziato 63 operazioni con 12,5 Milioni di € ed ha accreditato 76 tra società e fondi di venture capital e business angels, di cui 17 provenienti da Belgio, USA, Hong Kong, Irlanda, Giordania, UK, Russia e Turchia. Un altro risultato interessante del Fondo riguarda gli investimenti privati complessivi generati: nei progetti imprenditoriali finanziati finora, per ogni euro apportato da ENISA  (che non entra nel capitale né nella gestione della start up) gli investitori privati – specializzati e soci – hanno apportato altri tre.

European Angel Fund, 30 milioni

Alla fine del 2012 è stato attivato il European Angels Fund (EAF) Spain – Fondo Isabel La Católica, promosso dal Fondo Europeo di Investimenti (FEI) e dalla società pubblica di capitale di rischio AXIS controllata da ICO. Dotato con 30 Milioni di €, il suo obiettivo e aumentare la capacità di investimento in Spagna dei Business Angels e dei Family Offices, apportando un capitale equivalente a quello che gli investitori privati verseranno in aziende innovative  in fase seed, early stage o in espansione. I prestiti oscillano dai 250 mila € (quota minima considerata troppo alta per alcuni operatori del settore) ad un massimo di 5 Milioni di €.  L’ EAF Spain, come quelli attivi in Germania e in Austria, è gestito dal FEI ( http://www.eif.org/).

Fond-Ico Global, 1.200 milioni

Alla fine di maggio è inoltre partito FOND-ICO Global, il primo “fondo dei fondi” pubblico creato in Spagna da ICO per agevolare le PMI innovative nell’acceso a fonti di finanziamento alternative alle banche, attraverso il venture capital. Il Fondo sarà gestito da AXIS (http://www.axispart.com/) e destinerà 1.200 Milioni di € nei prossimi quattro anni per attrarre investitori nazionali e internazionali interessati a promuovere la creazione di nuove società o fondi di capitale rischio private e di investire in tutte le fasi di sviluppo delle PMI innovative

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Iniziative pubblico-private per promuovere le migliori start up
Sono anche numerose le iniziative pubblico-private attivate nell’ultimo anno a livello regionale, nazionale e internazionale per far conoscere agli investitori privati le start up innovative spagnole. Per sbarcare negli  Stati Uniti il punto di riferimento per le aziende tecnologiche è il Spain Tech Center (http://www.spaintechcenter.com/), con sede a San Francisco, che oltre a promuovere le potenzialità del settore digitale spagnolo ospita fisicamente per qualche mese rappresentati delle aziende interessate al mercato americano. Il costo complessivo di una postazione per sei mesi è di 8.500 €  di cui le aziende pagano solo 3.000 €  in quanto il resto è coperto dalle tre istituzioni che hanno promosso il centro: l’Istituto di Commercio Estero (ICEX),  la società pubblica Red.es e la Fondazione bancaria Banesto. Alla fine di maggio il Spain Tech Center ha organizzato la prima Spain TechWeek a cui hanno partecipato 40 start up digitali. A ottobre Madrid ospiterà la seconda edizione di Spain Startup & Investor Summit (http://www.spain-startup.com/) che ha già registrato 1400 adesioni. Di queste solo le 50 migliori start up parteciperanno alla Startup Competition nelle categorie Early Stage e Global Start Ups. Ad aprile si è tenuto a Madrid Zinc Shower (http://zincshower.com/web/) il primo meeting show per far incontrare gli investitori con le Industrie creative e culturali spagnole.

Contributor: Pilar Sinusia

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