Spiros Margaris, lo scenario fintech e insurtech in Europa (e dopo la brexit)

Video intervista a Blast2017 a Spiros Margaris, VC e Influencer, che offre diversi insight sullo scenario insurtech e fintech in Europa, e nel dopo brexit

Pubblicato il 20 Mag 2017

In questa video intervista realizzata a Blast2017 dal direttore di Startupbusiness Emil Abirascid, Spiros Margaris, uno dei più importanti influencer mondiali del fintech e dell’insurtech, nonchè venture capitalist, offre alcune considerazioni sullo scenario europeo.

“La brexit è positiva per l’Europa”

Margaris vede la brexit come una grande opportunità per l’ecosistema europeo, in quanto ha spostato l’attenzione dal Regno Unito, dove fino a oggi si era concentrata l’industria fintech, ad altri contesti territoriali, Italia compresa, portando un nuovo focus anche sul fronte investitori, che cercano alternative e si chiedono cosa succede in Italia? cosa succede in Francia?

“L’insurtech non è ancora massicciamente disruptive come il fintech”

Il settore insurtech non ha ancora vissuto la grande disruption del fintech, sostiene Margaris, poichè è un settore fortemente regolamentato, quindi il cambiamento avviene in modo molto più lento. Dove già si vede forte evoluzione è nel B2C , dove c’è molta interazione con i clienti, e anche più forte accesso delle startup insurtech, lo dimostrano casi come Lemonade o Oscar. Ma non esiste ancora la startup che arrivi a coprire l’intero panorama dei bisogni assicurativi. C’è ancora molto da fare nell’interazione tra assicurazioni e clienti, che fino a oggi hanno avuto tre punti di contatto: quando si stipula, quando si paga e per i risarcimenti. Ma la tecnologia e i dati che assicurazioni e ri-assicuratori hanno già nel loro back-end è molto elevata, ma devono cominciare ad usarla per creare più interazione con i clienti.

“In Italia il governo deve fare di più per sostenere le startup smart, perchè le startup sono il futuro, il futuro dell’economia. Come i bambini sono indispensabili per la sopravvivenza della specie umana, così le startup sono indispensabili per l’economia. I governi dovrebbero gestire questa faccenda come farebbe una famiglia, in cui i figli sono la cosa più importante, sono il futuro, e devono essere loro a dire di cosa hanno bisogno”.

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