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Startup e legalità: cosa ne pensa Eric Schmidt

Pubblicato il 23 Giu 2016

Pillola video tratta dal recente intervento di Eric Schmidt; Ceo di Alphabet, a Startup Grind Europe 2016, di cui qui la versione integrale che dura circa 40 minuti.

(Off topic: occhio alla data di pubblicazione futura e al numero di visualizzazioni, sei tra i primi al mondo a vedere questo video).

Questa video pillola dice solo una cosa: che la startup dovrebbe guardare e affrontare le questioni di policy, le questioni legali al più presto. Deve operare nel rispetto delle regole. In casi estremi, vedi Uber, deve addirittura inserire le questioni legali nella business strategy. Questa non è la norma, ma certamente il tema della legalità va affrontato dalla startup anche quando comincia a scalare.

Cioè, a voler aggiungere la chiosa a quanto affermato dal top-top manager:  è risaputo che la stessa Google affronta quotidianamente battaglie legali, ma una cosa è farlo quando si è dei giganti e un conto quando si è ancora una piccola startup. A volte il prezzo da pagare quando si è disruptor è andare contro o forzare le leggi; o almeno spingersi in un limbo di totale deregolamentazione  (vedi mondo della sharing economy) in cui si pestano i piedi a qualcuno e scatta l’attenzione da parte del regolatore.

Quindi che il punto sia chiaro: non siamo qui a giudicare le scelte della startup, ma a dire che per la startup il tema legalità deve essere oggetto di attenta riflessione, sopratutto se sta facendo davvero qualcosa di buono.  Andare incontro a problemi legali per superficialità e leggerezza, non è una strategia, è una pirlata.

A tal proposito, segnaliamo che è da poco in vigore il nuovo regolamento dell’UE sul trattamento dei dati personali.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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