Startup che cambiano il mondo, AnaMehani lo fa in Yemen

Tra le startup che cambiano il mondo c’è anche AnaMehani, piattaforma per il mondo del lavoro che sta abbassando il livello di disoccupazione in Yemen

Pubblicato il 16 Mar 2017

Vi ricordate di AnaMehani.com? Ne scrivemmo su Startupbusiness intervistando uno dei fondatori, Saeed Alfagieh, Ceo della società, che ci raccontò a pochi giorni dal debutto della sua iniziative volta a creare un punto di incontro tra chi offre lavoro e chi lo cerca in un contesto e un territorio, quello dello Yemen, che vive un momento storico molto difficile .

Bene oggi AnaMehani a quasi due anni dal debutto è cresciuta e Saeed è tornato a raccontarci come il suo progetto sta portando effettivo beneficio all’economia del suo Paese e di come oggi stia lavorando per svilupparlo ulteriormente.

Fino a oggi la piattaforma ha creato oltre 730 opportunità di lavoro, ha fatto assumere 400 persone, ha formato 320 nuovi lavoratori, ha una community di oltre tremila persone con competenze di vario livello solo in Yemen a cui si aggiungono 40mila marocchini e 3mila egiziani che si sono registrati ad AnaMehani.

“Questi numeri sono per noi il migliore risultato che potevamo sperare di avere – dice Saeed -, siamo effettivamente riusciti a fare la differenza, ad abbassare il livello di disoccupazione permettendo a tantissime persone di trovare lavoro e a tantissime organizzazioni grandi e piccole di trovare le persone adatte per lavorare al meglio”.

Nel 2016 la piattaforma ha registrato un fatturato superiore ai 40 mila dollari, quest’anno prevede di raddoppiare superando gli 80mila dollari con un bilancio positivo per 5mila dollari circa lo scorso anno e per, in previsione, 40mila dollari per il 2017. Previsioni che si basano sui progetti di crescita e di espansione soprattutto verso il Marocco e l’Egitto per i cui mercati saranno rilasciate piattaforme specifiche nel corso della seconda metà del 2017.

Siamo cresciuti anche come team – dice il Ceo – , oltre ai tre fondatori, oggi ci sono nuove persone che si occupano di social marketing, di vendite, di scrivere il codice, di gestire la piattaforma IT e abbiamo creato anche un advisory board in cui siedono professori di atenei statunitensi, malesi, canadesi”.

Il business model di AnaMehani.com si basa sulle sottoscrizioni, sugli account premium, sulla pubblicità, sulle collaborazioni con servizi professionali a supporto dell’impiego ma ha anche una specifica sezione dedicata alle organizzazioni non governative, inoltre si propone di sviluppare servizi specifici come per esempio le pulizie, i traslochi, la manutenzione di impianti.

È forse ancora prematuro considerare AnaMehani come un caso di successo consolidato, ma è certo che ha dimostrato di avere indovinato sia il mercato sia il modello di business e di essere riuscita ad avere un impatto positivo in un contesto sociale difficile e questi risultati spingono oggi i fondatori a essere ancora più ambiziosi e a pianificare le future espansioni ed è per questo che hanno avviato una campagna per cercare investitori.

Saeed Alfagieh, co-fondatore e Ceo della società

“Stiamo cercando un investimento di poco più di 90mila dollari per il 25% della società che ci permetterà di migliorare ulteriormente la nostra produttività, di lanciare nuove campagne di marketing, di espandere in un numero sempre maggiore di città e di Paesi dell’area mediorientale e di lavorare sullo sviluppo della piattaforma”, spiega Saeed.

Un investimento che secondo i piani porterà AnaMehani a fatturate 165mila dollari nel 2018, 330mila dollari nel 2019 e 660mila dollari nel 2020 con utili previsti rispettivamente di 115mila dollari, 270mila dollari e 581mila dollari.

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