Fare startup per lo smart manufactoring, appuntamento con Hardware Class

Pubblicato il 13 Giu 2017

Sviluppare idee è stato il mantra degli ultimi anni. Chiunque si sia dedicato al mondo delle startup e dell’innovazione ha sentito spesso ripetere frasi di questo tipo: “sviluppa la tua idea”, “cerca fondi per sviluppare la tua idea”, “rendi il tuo progetto scalabile rapidamente”.

È stato giusto farlo, e in parte lo è ancora; questa esigenza, ancora oggi molto sentita, nasceva da una serie di fattori tra cui c’è sicuramente stato l’abbassamento vertiginoso dei costi di sviluppo dei progetti digitali che ha spinto a pensare a idee scalabili velocemente per implementare business che rispondessero a bisogni emergenti o insoddisfatti dei consumatori eventualmente co-progettandoli con loro.

Lo sviluppo prodotto è stato messo all’angolo. Giustamente o ingiustamente chi ha sviluppato prodotti (con l’eccezione probabilmente degli sviluppatori di prodotti legati all’elettronica o al digitale) è stato parzialmente emarginato.

“La tendenza a puntare sui servizi e sulla produzione di software piuttosto che sull’hardware e sulla produzione industriale, ha generato un divario tra il mondo delle startup e quello dell’industria di prodotto, tradizionalmente una delle punte di diamante del sistema Italia. Nel nostro Paese abbiamo oggi da una parte un mondo di startup innovative che guarda all’estero come modello di successo, dall’altra, invece, un settore chiuso in se stesso che sta lentamente soffocando a causa della difficoltà nel creare innovazione al proprio interno. Per rilanciare l’industria italiana dobbiamo creare dei canali di comunicazione tra queste due realtà così diverse. E non si tratta solo di una differenza di pensiero, ma anche di una differenza geografica. Le grandi industrie manifatturiere, infatti, prosperano nelle aree extra-urbane, dove i terreni sono più economici e gli spazi maggiori, mentre le startup digitali tendono ad accentrarsi nelle grandi città. Ne emerge un Paese che va a due velocità: le città digitali e le campagne industriali.” (Osservatorio Open Innovation e Corporate Venture Capital, Assolombarda, Italia Startup e SMAU “ Il sistema dell’innovazione in Italia “)

Da quando l’attenzione è tornata a spostarsi sul manufacturing, su industry 4.0 e sull’esigenza di trovare soluzioni, prodotti, macchinari e attrezzature, che incrementino la produttività o che migliorino l’esperienza d’uso dei prodotti, sviluppare prodotti ( B2B e B2C)  è diventata una necessità.

L’internet of things e la diffusione di tecnologie come le stampanti 3d hanno accelerato questo processo aprendo un cono d’attenzione globale sui temi della manifattura e generando nuove sfide per progettisti, developer e produttori: “For developers and engineers of these connected technologies, the demand for limitless features and connectivity has complicated the design process – hence the advent of new platforms and tools aimed at streamlining such processes. For manufacturers willing to tackle connected devices, compliance, security and regulatory hurdles exist throughout all phases of product development. Questions like “Will adding the X function to the Y component influence the performance of Z?” or “Does system 492 comply with regulation I-23?” must be considered by both hardware and software development teams when creating connected products. The automotive industry’s race for the connected car is one such project where ensuring compliance during the development process can prevent a loss of capital, injury or even death.” (Forbes.com “The Challenges Of Product Development In A Connected World”)

Questa novità può consentire al nostro Paese di ritornare protagonista in alcuni settori e di accelerare la crescita in altri (come per esempio il biomedicale, l’automazione e il motor sport tech) in cui la posizione di leadership non è stata persa sfruttando il know how acquisito in questi anni di focalizzazione molto spinta sul digitale e valorizzando l’expertise delle nostre qualificatissime competenze italiane: ingegneri meccanici, ingegneri elettronici, ingegneri software, developer, designer, periti e operai specializzati.

Perché il manufacturing diventi una reale opportunità occorre però un cambio di approccio metodologico e mentale da parte delle imprese manifatturiere che devono sempre più abituarsi a co-progettare con team allargati che lavorano insieme nello sviluppo prodotto superando paure preconcetti a abitudini consolidate. Il tema della costruzione di partnership e del superamento delle filiere produttive attraverso la creazione di ecosistemi è quindi fondamentale. L’obiettivo è sviluppare prototipi tecnologicamente avanzati puntando su una pre-industrializzazione realizzata nelle filiere produttive locali , su una produzione di alta gamma realizzata in Italia e lasciando  — eventualmente  —  la produzione su larga scala degli stessi a quei Paesi che hanno fatto della produzione in grandi numeri il loro core business.

Cinque anni fa con questa idea in testa la Fondazione Democenter ha lanciato l’incubatore hardware Knowbel nell’Unione Terre di Castelli all’interno del Tecnopolo di Modena (che fa parte della Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia Romagna). Knowbel è un incubatore d’imprese legato all’Università di Modena e Reggio Emilia  supportato dalla Fondazione di Vignola focalizzato sulla selezione e il supporto allo sviluppo di progetti innovativi nei settori della meccanica avanzata, dell’automazione, dell’elettronica, della robotica e della meccatronica. Knowbel ha consentito l’avvio di alcune delle startup che oggi popolano la scena dell’ecosistema nazionale dell’innovazione: Lapsy, Neuronguard, We Do Electronics, Del Pro Sens , SlowD e ha raggiunto alcuni importanti riconoscimenti a livello internazionale (UBI Global lo ha valutato quinto business accelerator universitario in Europa e sesto a livello globale).

Con lo stessa idea in testa oggi iniziamo un’importante collaborazione con il venture incubator Industrio di Trento. La partnership prende avvio con un evento di co-progettazione di prodotti hardware: prodotti fisici che possono essere sviluppati da startup o imprese per risolvere problemi o per allargare mercati.

Il 15 giugno a Spilamberto c’è Hardware Class: l’evento dedicato allo sviluppo prodotto in cui 20 startup e 20 imprese, sia Pmi sia grandi imprese, si confronteranno e condivideranno le loro esperienze, i loro successi e i loro fallimenti, per affrontare sfide che potranno portarle a definire accordi di ricerca, accordi di sviluppo e finanziari o partnership commerciali. ( qui il link per iscriversi : https://www.eventbrite.it/e/biglietti-hardware-class-modena-2017-34545802425 ).

Vogliamo fondare startup e sviluppare prodotti per il mercato e il modo migliore per farlo è lavorare insieme e fare cose insieme.

Contributor: Francesco Baruffi –  Responsabile Area Creazione d’Impresa – Fondazione Democenter

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