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Tanya Soman (500 Startups), come trovare seed capital in Silicon Valley

Video – Tanya Soman (500 Startups), incontrata a Blast 2017, condivide alcune indicazioni fondamentali su come trovare seed capital in Silicon Valley

Pubblicato il 17 Mag 2017

A Blast2017, il direttore di Startupbusiness Emil Abirascid ha incontrato anche Tanya Soman, Venture Partner @ 500 Startups (uno dei più noti acceleratori di startup e fondo di seed venture capital in Silicon Valley e nel mondo ha investito in 1.600 startup tecnologiche in tutto il mondo dal 2010 a oggi), alla quale ha chiesto alcuni consigli che possono essere utili alle startup che vogliano provare a trovare investitori nella Valle del Silicio.

I suoi consigli sono in fondo applicabili a qualunque contesto nel mondo, ma ovviamente per il fundraising in Silicon Valley sono ancora più importanti e realizzabili poiché si tratta dell’area geografica che a livello globale vanta la più alta concentrazione di venture capitalist e di startup, sopratutto digitali. Quindi c’è più scelta dal punto di vista investors, ma altissima competizione tra startup.

I suggerimenti di Tanya, che il video condensa in 3 minuti, si adattano soprattutto agli investimenti seed e sono stati oggetto del suo intervento a Blast 2017 intitolato “How to raise seed capital from Silicon Valley”.

“Target the right investor”

Trovare gli investitori giusti

Il padre di ogni altro consiglio, secondo quanto dice Tanya nel video e più ampiamente illustrato a Blast. Una bella idea, un bel team rappresentano già un ottimo punto di partenza per la startup, ma la prima criticità arriva con il fundraising. Spesso qui le startup si perdono, invece è importante pianificare, cosa che comporta mettersi nella posizioni di capire e scegliere prima di tutto quale può essere la tipologia di investitore più adatto allo stadio della startup (business angel o fondi VC, per esempio) o al settore industriale; secondariamente, andare anche nello specifico dei vari investitori che concretamente potrebbero avere interesse per la società e valutare quale può essere quello più giusto, con il quale si può riuscire a collaborare meglio, e si può sentire maggiore affinità.

Introduction: farsi presentare agli investitori

Entrare in contatto con business angel e VC è sicuramente molto più efficace se si viene presentati da persone che hanno già una buona relazione con quegli investitori. Comprensibile, è quanto avviene in qualsiasi campo di business e situazione sociale: anche una pizzeria se ci viene suggerita da un amico è più convincente di una pubblicità qualunque.

Quello che serve davvero però è una “calda presentazione”, raccomanda Soman, e fatta dalla persona giusta.

Quindi i passi da fare sono prima di tutto capire chi tra le nostre conoscenze, dirette e indirette, conosce un certo investitore; secondo capire meglio se esiste una effettiva e positiva relazione tra i due basata anche su stima e fiducia; terzo, se la persona alla quale intendiamo chiedere la “intro” non è proprio una nostra amicizia, si tratterà anche di stabilire con questa una relazione un p0′ più calda, piuttosto che saltare dritto e chiedere la presentazione. Oltre a questo, fai attenzione a chi chiedete l’intro – se è qualcuno che ha scelto di non investire, altri investitori non sono probabilmente interessati ad un intro da quella persona.

Tra gli ulteriori suggerimenti offerti da Tanya Soman nel suo speech a Roma, due ulteriori consigli indirizzati alla fase successiva, cioè a quando si sta per incontrare l’investitore.

Pitch deck

Dell’importanza del pitch deck, come farlo e perché tenerlo aggiornato abbiamo altre volte parlato.

Secondo Soman, tra le cose da fare in preparazione al fundrasing c’è anche questo importante documento che contiene tutti gli aspetti essenziali della startup, ed è importante prepararne tre diversi tipi:  un “demo deck” molto visivo con testo corto, grandi scritte, immagine, di effetto; un ’email deck’ di dimensioni medie con maggior contenuto; e una deck ‘in person’ che dovrebbe ancora essere breve ma con più dettaglio e magari realizzato anche un po’ su misura dell’investitore che andremo a incontrare.

Nel pitch la cosa fondamentale (e anche più difficile da fare) che deve emergere è ‘qual è l’aspetto più interessante’ della startup.

Pensa come un VC

Non dovete cadere dal pero alle domande del VC. Se vi mettete nei loro panni, prima di un meeting, sarete in grado di immaginare le domande che potrebbe farvi, la stessa che fareste voi al suo posto, la principale è ‘perchè dovrei mettere i miei soldi in questa società?  che tipo è il fondatore?’

Inoltre non rendete il vostro pitch un monologo recitato con distacco, nella riunione, potete anche anticipare le domande dei VC, chiedere loro cosa vogliono sapere di più, se hanno delle preoccupazioni o dubbi particolari, così puoi dire come tali questioni saranno risolte o affrontate.

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