Start up green: Veranu, energia made in Sardegna

Pubblicato il 12 Ago 2016

 Startupbusiness li incontrò la prima volta a Stoccarda nel febbraio del 2015 in occasione del Green innovation and investment forum organizzato da Bwcon, agenzia per lo sviluppo e l’innovazione della regione tedesca del Baden-Württemberg.

All’epoca era un progetto, interessante e ambizioso ma ancora solo un progetto, oggi Veranu è diventata una startup a tutti gli effetti ed è pienamente strutturata per dare concretezza alla sua idea: produrre il pavimento che genera energia elettrica pulita semplicemente camminandoci sopra. In pratica si tratta di una mattonella innovativa capace di convertire l’energia cinetica dei passi in energia elettrica.

“Sono passati molti mesi dal febbraio del 2015 e dalle mille peripezie per arrivare a Stoccarda alla prima edizione dell’evento internazionale GIIF – Green Innovation and Investor Forum – racconta Alessio Calcagni Ceo della neonata startup e autore della tesi in ingegneria elettronica che ha innescato la scintilla dell’idea del pavimento energetico -.  Ancora oggi ricordiamo l’emozione di parlare di Veranu di fronte a investitori internazionali e ad altri imprenditori. Eravamo un po’ in quel contesto la “cenerentola dell’innovazione”, startupper all’inizio dell’esperienza in un evento ricco di imprenditori con tanta esperienza da condividere. Ricordiamo soprattutto l’interesse che tutti i partecipanti all’evento hanno avuto da subito per la nostra mattonella. Un interesse che ci ha reso forti e più coscienti delle nostre possibilità”.

Il primo vagito di Veranu è ancora precedente, risale al 9 giugno del 2014 in occasione del seminario “Fare impresa nel comparto energia” organizzato dall’Università di Cagliari in collaborazione con Confindustria Sardegna Meridionale. Il progetto fu presentato davanti all’amministratore delegato della Saras, Massimo Moratti, ai vertici di Confindustria e all’allora rettore dell’ateneo cagliaritano Giovanni Melis. Fu in quella occasione che per la prima volta debuttò pubblicamente il progetto nato dalla tesi di laurea specialistica che Alessio Calcagni sviluppò presso il Dealab, il Laboratorio di Dispositivi Elettronici Avanzati dell’ateneo cagliaritano, diretto dalla professoressa Annalisa Bonfiglio e da colui che il Ceo considera uno dei suoi mentori, Piero Cosseddu.

Veranu_26-07-2016

Per sviluppare l’idea serviva però il team così Alessio ha raccolto attorno al suo progetto altri studenti e oggi la squadra di Veranu è composta da: Simone Mastrogiacomo Chief operating officer, Giorgio Leoni Chief technical officer, Giovanni Sanna Chief financial officer e Damiano Congedo Chief communications officer oltre che natural mente dallo stesso Calcagni che aggiunge: “dopo l’esperienza di Stoccarda al nostro ritorno in Sardegna, più arricchiti e consapevoli di noi stessi, abbiamo deciso di lavorare duro sullo sviluppo del primo prototipo funzionante di mattonella energetica. Come ogni buon team che si rispetti, ci siamo divisi i compiti e mentre da un lato io e Giorgio facevamo simulazioni circuitali e realizzavamo strutture basi per la mattonella, dall’altro lato cercavamo con Simone e l’Erasmus Giovani Imprenditori di creare contatti a Bratislava che potessero aiutarci ad accelerare lo sviluppo di Veranu. Da questo ‘studio matto’ ma non ‘disperatissimo’, che per fortuna è durato solo un anno e non sette come per il povero Leopardi, e meglio di David Copperfield, abbiamo tirato fuori dal cilindro il nostro primo prototipo di Veranu, che ha fatto respirare a tutto il team quell’aria primaverile e di rinnovamento simboleggiata dalla nostra startup”.

Con il prototipo in mano il team ha partecipato a una competizione per startup: “l’8 aprile 2016, dopo aver superato le selezioni, approdiamo alla Startup Battle organizzata dal Venture Incubator Clhub di Capoterra e dopo due manche a suon di pitch e di fronte a una giuria di esperti ne usciamo vittoriosi tra le dieci startup in gara. Quello che è seguito alla Battle, la nostra incubazione presso il Clhub, si può sintetizzare con una parola: Wow! Molte persone che non appartengono al mondo delle startup e imprese innovative non sanno cosa voglia dire ‘incubazione’. Incubazione è un periodo in cui il team di una startup acquisisce consapevolezza di se, cresce e si arricchisce grazie alle esperienze e consigli di chi prima si trovava al nostro posto”.

Veranu, che è startup innovativa fondata in Sardegna secondo il nuovo decreto regionale del 17 luglio 2016, è incubata presso il venture incubator Clhub che ha investito 30 mila euro nel progetto e ha sede a Capoterra il cui Ceo Riccardo Sanna, in una nota ha dichiarato: “come primi vincitori della nostra prima Call for idea, ovvero la Startup Battle dell’8 aprile, avevamo grandi aspettative verso Veranu, e oggi possiamo dire che queste sono state ampiamente soddisfatte, se non superate. Avere un’idea che sia valida non basta, sono le persone a fare la differenza, per questa ragione quando investiamo lo facciamo principalmente sul team”.

“Ora che siamo diventati Startup Innovativa e aiutati dai nostri amici e partner del Clhub – conclude Calcagni -, gli impegni non ci mancano: essere incubati vuol dire seguire un percorso di crescita imprenditoriale fatto a colpi di demo-day, assidua presenza e comunicazione con tutti i membri del team, il tutto indirizzato verso la realizzazione di nuovo prototipo di dimensioni maggiori, del brevetto e della nostra voglia di trasmettere e contagiare quante più persone con la nostra mentalità green. Chi mi conosce sa che amo parlare molto per metafore e come più volte ho detto mi piace pensare a Veranu come a una scialuppa alla deriva in un mare grosso, dove ognuno ha un remo e una funzione ben precisa e tutti insieme voghiamo per approdare alle sponde del successo”.

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