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Crowdfunding a supporto di azioni legali e del recupero crediti

Due piattaforme, Crowdlegal e Profit Farm, applicano il concetto di crowdfunding in modo specifico e dedicato ad attività che garantiscono ritorni interessanti per gli investitori

Pubblicato il 25 Mar 2022

Il crowdfunding spopola, lo si usa per finanziare startup, per sostenere progetti sociale e ambientali, per fare donazioni e beneficienza e ora anche per i crediti esigibili e per le spese legali. Due iniziative recentemente lanciate mettono così in luce come lo strumento del crowdfunding possa avere sempre nuove declinazioni e applicazioni.

Le due piattaforme di recente debutto sono Crowdlegal realizzato da Opstart e dallo studio legale DWF e Profit Farm che è appunto piattaforma di lending crowdfunding dedicata ai crediti esigibili e non ancora riscossi.

Crowdlegal si pone l’obiettivo di raccogliere finanziamenti per azioni legali tramite l’equity o il lending crowdfunding, permette quindi a chi ha necessità di promuovere un’azione legale, non avendo le disponibilità economiche per farlo, di finanziarne tutti i costi eliminando le lungaggini burocratiche e una conseguente maggiore velocità nel reperimento dei capitali.

“Generalmente, in una controversia legale, la parte finanziariamente più forte ha maggiore facilità nella gestione della causa, non avendo problemi di spesa. Spesso, una delle strategie, è infatti quella di dilatare i tempi del pagamento, intraprendendo una causa legale, così da mettere alle strette la controparte. Il risultato? Spesso, capita di assistere al fallimento della parte finanziariamente più debole”, dice in una nota Giovanpaolo Arioldi, CEO di Crowdlegal. 

Ogni azione legale, proposta tramite il portale, viene sottoposta a due diligence dal team e da DWF, così da verificarne il rispetto dei requisiti di finanziabilità e di redditività, oltre che la probabilità di successo in tribunale. Qualora l’analisi dia esito positivo, si procederà quindi a pubblicare l’offerta di investimento sul sito, così da raccogliere i capitali utili a finanziare la causa. Come ultimo passo, i capitali raccolti saranno erogati alla società promotrice dell’azione legale, così da coprire le spese per la causa vera e propria. In caso di buon esito della questione, a seguito di una sentenza favorevole o di un accordo transattivo, i finanziatori riceveranno una parte delle somme riconosciute alla società finanziata.

Profit Farm è invece la piattaforma di lending crowdfunding dedicata ai crediti esigibili e non ancora riscossi e tratta esclusivamente crediti di qualità elevata vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione centrale o enti parimenti solvibili.

Profit Farm è nata con l’obiettivo di offrire rendimenti fino all’8% annuo e rendere accessibile anche a privati il mercato dei crediti non riscossi, da sempre riservato agli investitori istituzionali, opportunità, quindi, anche per i piccoli risparmiatori: si può investire a partire da 500 euro.

La piattaforma, online da un anno, ha già pubblicato 11 operazioni per un valore complessivo di 1.2 milioni di euro, arrivando a restituire in favore dei prestatori un totale di oltre 100 mila euro con un interesse lordo medio del 5%.

È Magnolia 5 l’ultima operazione in ordine di tempo presentata da Profit Farm, relativa a un credito fiscale del valore di 210mila euro, è stata aperta alle sottoscrizioni il 10 marzo. Dopo la più grande operazione pubblicata su Profit Farm, Grand Canyon 1, dal valore di 370mila euro, Magnolia 5 rappresenta una nuova opportunità per gli iscritti alla piattaforma di avere ancora un ottimo ritorno pari all’8% su base annua.

“Siamo arrivati alla dodicesima campagna in pochi mesi dal nostro ingresso sul mercato. Le ultime due raccolte si sono concluse in meno di 24 ore a conferma che rappresentiamo un’opportunità interessante di investimento – sottolinea in una nota Cristiano Augusto Tofani, presidente e co-fondatore di Profit Farm –. Inoltre, la celerità con la quale Profit Farm opera e le diverse possibilità offerte a risparmiatori con differenti capacità di finanziamento, rendono il nostro modello estremamente efficace anche per chi fatica a trovare un’offerta in grado di garantire una remunerazione interessante con un profilo di rischio simile a quello dei titoli di Stato”.

Più dettagliatamente Profit Farm offre a risparmiatori la possibilità di prestare capitali destinati all’acquisto di crediti esigibili e di fatto blindati perché, per esempio, assistiti da una sentenza definitiva o altro titolo sostanzialmente equipollente, vantati da società ed enti nei confronti della Pubblica Amministrazione, centrale o locale, o altri soggetti privati ugualmente solvibili. Elemento fondante del modello proposto è che l’impiego del capitale per queste operazioni ha un profilo di rischio bassissimo a fronte di una rendita maggiore rispetto a quella attesa per operazioni ben più rischiose. Le posizioni di credito vengono infatti selezionate da Profit Farm all’esito di una approfondita due diligence anche sul cedente, esclusivamente tra quelle che lo Stato, o il privato solvibile, è tenuto a saldare a breve termine, generalmente da 6 a 24 mesi, essendosi già chiuso il relativo iter giudiziario con una sentenza inoppugnabile, o altro titolo definitivo equipollente, a favore del creditore. Un iter che prevede che al creditore debba essere versato non solo il capitale, ma anche l’interesse moratorio legale dell’8% annuo. I risparmiatori che desiderano diventare prestatori possono selezionare l’operazione da finanziare tra quelle presentate sulla piattaforma in modo semplice, dettagliato e trasparente, prestando importi a scelta a partire da 500 euro. Per ciascuna proposta di finanziamento vengono esplicitamente evidenziati il periodo di sottoscrizione, il presumibile tempo di incasso ed il tasso di rendimento riconosciuto, che viene quindi stabilito con assoluta precisione. Profit Farm introduce peraltro un processo innovativo diretto ad abbattere sia i rischi di impresa tipici delle piattaforme di equity crowdfunding, sia quelli relativi alla solvibilità del credito normalmente connessi alla gestione degli NPL. Da un lato, infatti, il risparmiatore non acquista, come avviene tipicamente nelle piattaforme di equity crowfunding, quote della società che propone un proprio progetto da finanziare ma effettua un semplice prestito alla società proponente che gestisce l’incasso di uno specifico credito, con garanzia reale diretta a valere sullo stesso, la cui riscossione il prestatore intende finanziare. D’altro lato, i tipici rischi di solvibilità connessi alla gestione dei crediti scaduti sono di fatto sotto controllo, essendo il debitore lo Stato, attraverso una Pubblica Amministrazione, o altro soggetto privato selezionato esclusivamente tra quelli a elevato rating di solvibilità. (Photo by Timon Studler on Unsplash )

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