Phygital

UNYLI, la startup contro il body shaming, lancia le consegne flash nel Sud Italia

Il servizio sarà attivo nel comune pugliese di San Severo e in altre 8 città entro fine 2022. La startup cresce e prevede di assumere altre 10 risorse entro un anno

Pubblicato il 14 Dic 2021

I founder di Unyli, Valentina Fabbri e Francesco De Paolo, sono lo smacco alla retorica degli stereotipi: tra i due è lui l’esperto di intimo, mentre lei è la mente finanziaria. Insieme hanno costruito un business, cui si è unita anche Vanessa Fiore, basato sul concetto che l’acquisto di lingerie non sia una semplice transazione, ma un’esperienza per valorizzare il potenziale di ogni donna.  Un concept inclusivo, si dice oggi, in cui non ci sono stereotipi di bellezza e capi che stanno bene solo ad alcune: nell’era che si batte contro il body shaming un ottimo proposito con il quale partire e intorno al quale costruire un business che coniuga digitale e retail tradizionale. Unyli è boutique di lingerie omnichannel che oggi, in soli due anni sta dando frutti niente male: sono già 15 negozi aggregati e 20 i produttori primari integrati che hanno sviluppando un fatturato di oltre €100.000 nel 2020. Il sito di e-commerce, lanciato solo a inizio 2021, ha raggiunto oltre 100.000 utenti.

Ora, sfruttando anche le opportunità offerte dalle vendite natalizie, lancia il suo servizio di delivery nel Sud Italia, partendo da San Severo, Foggia, e prevede di raggiungere altre 8 nuove città del Sud Italia entro fine 2022. Ma cosa rende Unyli speciale? Dal punto di vista dell’esperienza cliente la consulenza gratuita in-store, la consegna a domicilio entro 6h dall’ordine, sostituzioni e resi in tempo reale. Ma non solo.

Le clienti e i clienti avranno, infatti, la possibilità di usufruire di un servizio premium caratterizzato dall’assistenza di un personal shopper a domicilio a cui poter chiedere informazioni e consigli, consegne flash nella propria abitazione, o ovunque si desideri.

Il modello di business phygital

Obiettivo della società è rivoluzionare il mercato dell’intimo, puntando su un modello phygital, cioè che integra il canale offline e quello online, selezionando i brand noti o ad alto potenziale e accompagnando i retailer in un percorso di digitalizzazione multicanale. Il processo parte infatti dal negozio fisico, anzi è proprio qui che c’è il vero asso nella manica, perché attraverso un layout innovativo e una gestione informatizzata del magazzino e della logistica, si consente ai retailer da un lato di ottimizzare le vendite e le scorte di magazzino e dall’altro di aver accesso al canale di vendita web attraverso l’e-commerce di Unyli e il servizio di personal shopping.

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“Nell’ultimo anno Unyli ha registrato una solida crescita nonostante la frenata dei mercati dovuta alla pandemia: l’investimento nel Mezzogiorno non è che la conferma della validità della nostra strategia di sviluppo sul territorio italiano. Il piano Future Unyli – nell’ottica di uno sviluppo dell’insegna – prevede anche l’apertura di store fisici e l’acquisizione della licenza dei punti vendita di intimo, beachwear e calzetteria interessati al progetto con la possibilità di assumere il proprietario dello store come dipendente della società Retail Capital. Il nostro obiettivo è anche quello di creare posti di lavoro in territori caratterizzati ancora da tassi di disoccupazione elevati; l’obiettivo è incentivare le attività imprenditoriali locali e favorire il pieno sviluppo della persona. Sono entusiasta di annunciare che sono previste 10 assunzioni entro la fine del 2022”, dichiara Francesco De Paolo, General Manager di Unyli.

Si inquadra nel potenziamento degli store l’idea di introdurre una tecnologia di misurazione delle forme che permetta agli utenti di creare il proprio “avatar” per provare “virtualmente” tutti i capi presenti nei punti vendita e acquistare la taglia perfetta anche da casa. Nei punti vendita saranno, infatti, disponibili camerini 4d in realtà aumentata per far vivere ai consumatori un’esperienza unica anche sotto il profilo sensoriale.

Una collaborazione con We Wear per il digital twin ci starebbe bene.

 

 

 

 

 

 

 

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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