«I mercati emergenti rappresentano una grande opportunità per gli investitori perché sono un terreno fertile per la creazione di nuove startup che spesso ricalcano modelli occidentali giù validati e di cui si conoscono le potenzialità. Senza contare, che è proprio in queste aree che l’innovazione può fare la differenza migliorando la vita delle persone. Per questo motivo credo sia fondamentale e doveroso provare a fare qualcosa qui».- dice Francesco Cracolici che si appresta a lanciare un veicolo di investimento focalizzato sulle startup della Mongolia.
Si tratta del primo club di investitori internazionali pensato per il Paese asiatico e si chiama Nomadic Angel Club, di cui Cracolici è stato eletto presidente. L’investitore italiano ha coinvolto nel club circa 150 investitori provenienti dalla Silicon Valley, come Zach Coelius, ma anche da altre parti del mondo. Lo scopo è individuare, investire e aiutare lo sviluppo di startup locali per far crescere un mercato dalle grandissime potenzialità. «In questi mesi ho già individuato 12 startup su cui il club organizzerà dei deal di investimento nel corso dell’anno. Si fa sul serio e siamo tutti estremamente carichi».
Carcolici ha già maturato esperienza nel venture dei mercati emergenti. Negli ultimi anni ha contribuito e gestito tre programmi di accelerazione su tre continenti: The Family, US Mac, acceleratore della Silicon Valley per i mercati emergenti e StarVenture, ha raggiunto 26 Paesi, supportando oltre 200 startup che hanno raccolto 390 milioni di dollari: “prima del mio arrivo StarVenture era attivo solo in Egitto”.
Francesco ha in portfolio partecipazioni in cinque continenti dall’Etiopia al Brasile tra cui le egiziane MaxAB e Brunire, Next Protein, una delle principali startup in Tunisia, Nantech, fintech greca, e poi la turca Scotty.
Una terra di opportunità
Carcolici ha cominciato gira il mondo già da alcuni anni e durante la sua permanenza in Mongolia, proprio per scovare nuove possibilità d’investimento, si è reso conto che nel Paese mancava completamente un ecosistema per l’innovazione e le startup: «Eppure, la terra di Gengis Khan è un luogo di grandi opportunità. Si prevede che la crescita economica della Mongolia si espanderà al 5,4% nel 2023 rispetto alla crescita del 4,8% nel 2022, prima di salire al 6,1% nel 2024. La Mongolia è anche il secondo produttore mondiale di rame e ha riserve significative di oro e uranio. Non dimentichiamo poi che questo Paese è situato in una posizione strategica, tra la Cina e la Russia, e rappresenta un importante corridoio per il trasporto di merci e persone. Insomma, tutti elementi estremamente interessanti per gli investitori».
Nomadic Angel Club è solo per startup mongole ma Carcolici anticipa che sta preparando progetti simili per Georgia e Palestina.
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