sostenibilità

Must Had, con l’upcycling il riciclo diventa alta moda

La startup sviluppa il concetto di upcycling insieme a creativi, stilisti, artigiani e lavora con i grandi marchi del settore per rendere l’industria della moda sempre più sostenibile

Pubblicato il 04 Dic 2022

Must Had è la startup che ha sviluppato un modello basato sull’upcycling e che ha ricevuto già capitali e sostegno da Spartan Capital, Fashion Tech Accelerator, dallo Showroom Guffanti, che collabora con colossi del settore coma il giapponese Uniqlo e che ha saputo raccogliere una comunità di stilisti, creativi, imprenditori che stanno facendo dell’upcycling il fenomeno principe nel settore della moda capace di coniugare sostenibilità con modelli di business promettenti.

Must Had, il cui nome deriva dal volgere al passato il concetto di ‘must have’, è fondata da Matteo Aghemo e Eugenio Riganti, che ne sono anche rispettivamente il COO e il CEO.

Sostenibilità, creatività, circolarità

“Con questa iniziativa- dichiara in una nota Matteo Aghemo – accendiamo i riflettori sul futuro del mondo della moda. Un futuro in cui sostenibilità e circolarità guideranno il mercato. Le parole d’ordine sono artigianalità e creatività, e questa è l’occasione giusta per toccare con mano la magia dell’upcycling.  Must Had abilita le realtà dell’industria della moda per scalare il proprio business model per promuovere la circolarità, dalla supply chain al consumatore”.

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Recentemente la startup ha anche organizzato un evento a Milano presso lo Showroom Guffanti che ha voluto rendere interattivo e originale l’evento chiedendo ai visitatori di portare i loro vecchi vestiti inutilizzati e donarli alla community di designer e artigiani di Must Had. “La nostra – spiega Eugenio Riganti – è una community avanguardista capace di vedere nello spreco una risorsa, che grazie alle proprie competenze ridarà una nuova vita ai capi che verranno raccolti”.

“L’industria della moda – aggiunge Alessandra Guffanti, past president GGI Sistema Moda Italia e direttore in Guffanti Showroom – è la seconda più inquinante al mondo e contribuisce significativamente allo sfruttamento di risorse non rinnovabili e al rilascio di enormi quantità di rifiuti tessili nelle discariche e negli inceneritori. Nel 2018 l’UE ha introdotto la responsabilità estesa del produttore (EPR), con il fine di responsabilizzare i brand nel trattamento o smaltimento dei prodotti post-consumo. Anche il tema della raccolta differenziata dei rifiuti tessili è diventato centrale, e tutti i paesi europei si stanno strutturando per applicare obbligatoriamente questa legge entro il 2025. L’intero principio alla base dell’upcycling, a differenza del recycling, è quello di dare nuova vita a materiali e a capi già esistenti senza distruggerli: è la creatività, in particolare modo, a farli «salire» (up) di livello e rappresentare qualcosa di unico e originale nel guardaroba personale. Per la formazione di uno stilista oggi è necessario imparare a concepire anche capi che si realizzano a partire da materiali pre-esistenti, sempre con l’ambizione del bello”.

“Come Spartan Capital – dichiara il CEO dell’accelleratore Paul Renda – crediamo molto nelle potenzialità di Must Had. Il settore della moda è in grande evoluzione e l’approccio alla circolarità e all’innovazione che la società esprime, rappresentano un interessante percorso evolutivo che siamo sicuri porterà l’azienda a distinguersi come avanguardia in Italia. La volontà di incidere sulla transizione green che hanno Eugenio Riganti e Matteo è fortissima e concreta. Ci piace accompagnare persone di visione realmente interessate a costruire valore tenendo in giusta considerazione i temi sociali ed ambientali”.

“Must Had – dice Riganti – è un ecosistema che supporta tutte quelle realtà dell’industria tessile e moda che sono interessate a fare della circolarità un valore distintivo grazie a competenze, tecnologie e network.  I servizi core offerti vanno dalla definizione della strategia di circolarità alle politiche di approvvigionamento tessile pre e post consumo, all’upcycling dei prodotti e alle attività di go to market online e offline. Le aziende ci chiedono il supporto per la completa gestione delle attività logistiche, per i servizi tecnologici, la possibilità di accedere alla nostra community di artigiani e upcycling designer, i attività di tracciamento della filiera fino ad arrivare al supporto normativo grazie  al nostro osservatorio sull’upcycling”.

Must Had è quindi un marketplace che diventa vetrina per stilisti, creativi e artigiani, sono una quindicina i brand attualmente presenti ma è anche un aggregatore di competenze capace di portare il concetto di upcycling anche alle grandi imprese del settore, compresi i brand più prestigiosi che sempre più sono consapevoli della necessità di rendere le loro filiere sostenibili.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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