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Claris Ventures annuncia il closing dei fondi biotech a 85 milioni di euro

Claris Ventures, la Sgr fondata da Pietro Puglisi e Ciro Spedaliere, fa il closing dei fondi Claris Biotech I e Claris Biotech I – Parallel Fund alla cifra complessiva di 85 milioni di euro

Pubblicato il 21 Lug 2021

Ciro Spedaliere e Pietro Puglisi fondatori di Claris Ventures

Claris Ventures annuncia la chiusura delle sottoscrizioni del fondo Claris Biotech I e del fondo Claris Biotech I – Parallel Fund per complessivi 85 milioni di euro. I capitali raccolti saranno investiti in nuove società biotech prevalentemente italiane che sviluppino farmaci per il trattamento di patologie ad alto clinical need.

Il final closing vede l’ingresso del Fondo europeo per gli investimenti (Fei), con una sottoscrizione pari a 40 milioni di euro, e un’ulteriore sottoscrizione da parte di Cdp Venture Capital per conto del Fondo di co-investimento Mise di 10 milioni di euro, che si aggiunge a quanto sottoscritto nei closing precedenti dalla stessa Cdp Venture Capital per conto di Fof VenturItaly, Fondazione Compagnia di San Paolo, Inarcassa, Ersel e altri privati e family office.

Due gli investimenti già in portafoglio, di cui uno in ambito immuno-oncologico e uno in campo metabolico. I round di investimento nelle prime due società, per 24 milioni di euro complessivi, sono stati guidati da Claris Ventures come lead investor e hanno visto la partecipazione di investitori e case farmaceutiche internazionali.

Claris Ventures, fondata da Pietro Puglisi e Ciro Spedaliere, si conferma così il principale operatore italiano focalizzato sul biotech early-stage, settore di importanza strategica per il Paese. La ricerca biotecnologica è oggi al centro dell’attenzione pubblica vista la crisi pandemica in corso, che ci ha fatto capire quanto sia importante trasformare la ricerca in farmaco e, quindi, in impresa. In questo contesto il venture capital gioca un ruolo fondamentale nel contribuire allo sviluppo di nuove terapie, facendo da anello di congiunzione tra ricerca, finanza e industria farmaceutica.

La fiducia riposta in Claris Ventures da parte di importanti istituzioni nazionali e internazionali ci dà modo di contribuire con decisione allo sviluppo del biotech italiano, creando un impatto positivo per la salute dei pazienti e generando valore economico e sociale allo stesso tempo”,  affermano in una nota Pietro Puglisi e Ciro Spedaliere.

“L’importanza delle iniziative early-stage in ambito biotech può facilmente essere sottovalutata. E’ nostro compito assicurarci che sia disponibile il capitale necessario affinché tecnologie in grado di cambiare la nostra vita possano esprimere il loro pieno potenziale. – commenta Alessandro Tappi, Eif Director –  L’investimento in Claris arriva in un momento cruciale, in cui puntiamo alla conclusione della crisi covid e le società hanno bisogno di tutto il funding possibile per crescere ed avere successo”.

Rinnoviamo con entusiasmo la fiducia in Claris Ventures, che sostiene la nascita e la crescita di imprese biotech italiane, oggi più che mai al centro dell’interesse nazionale e internazionale – commenta Enrico Resmini, amministratore delegato e direttore generale di Cdp Venture Capital – Siamo convinti che il passaggio dal laboratorio al mercato sia un elemento chiave da supportare nella catena di valore della ricerca di eccellenza italiana”.

“La nostra Fondazione riconosce la grande valenza delle applicazioni della ricerca nel settore delle life science, pertanto ha messo a disposizione i propri capitali pazienti per il closing di Claris Biotech I, che rappresenta un segnale molto importante per le possibilità di trasferire in innovazione farmaceutica la grande qualità della ricerca italiana in questo campo – dichiara Francesco Profumo, presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo – La nostra partecipazione al closing di Claris Biotech I mette in luce una vocazione che la nostra Fondazione ha maturato negli ultimi anni e che diviene ora una priorità strategica a tutti gli effetti: essere un ecosystem developer, sostenendo l’imprenditorialità made in Torino e, al contempo, dando ossigeno a settori che hanno una valenza strategica per il Paese”.

 

 

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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