TTG 2021

Turismo digitale in risalita, tocca quota 10,8 miliardi di euro (+51% sul 2020)

Il popolo dei viaggiatori post pandemia si organizza da solo online e preferisce strutture extra alberghiere. Tour operator e agenzie di viaggio ancora in grande sofferenza, le speranze vengono ora riposte nel PNRR

Pubblicato il 14 Ott 2021

Il divario con il periodo pre-pandemia rimane ampio, allora il comparto del turismo digitale valeva 16,3 miliardi di euro.

Ma la ripresa è netta e allegerisce i pessimismi, d’altro canto non si può dire di essere ancora completamente usciti dalla pandemia e ciò condiziona mobilità e disponibilità finanziarie, i due principali limiti alla tanta voglia di viaggiare presente più che mai negli animi delle persone. ‘Be confident’ è il motto di ispiazione del TTG di Rimini, in onda in questi giorni, da cui emerge la voglia di ripresa, un’industria turistica in forte movimento e, fortunatamente, anche sempre più allineata ai temi della sostenibilità.

“Un ambito di lavoro fondamentale per spostare l’offerta turistica italiana verso segmenti sempre più premium è la conversione verso la sostenibilità e il settore sta già operando in questo senso: lo dimostra il fatto che già oggi l’87% delle strutture ricettive italiane mette in atto almeno una azione legata a questo tema” afferma Filippo Renga, Direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano, in una nota stampa.

Al TTG 2021, infatti, sono stati anche presentati i primi risultati dell’annuale ricerca che l’ Osservatorio realizza per delinea il valore del digitale nell’industria dei viaggi e i trend di innovazione nelle principali aree di business turistico.

Questi dati parlano chiaro: il digitale sta salvando parte dei fatturati del settore turistico e il viaggiatore è sempre più abituato al ‘fai da te’.

Evidentissimo quando si va a guardare uno dei principali segmenti, quello delle strutture ricettive: il mercato complessivo del Ricettivo nel 2021 raggiunge i 9,1 miliardi di euro (+66%), avvicinandosi ai valori del 2019 (10,3 miliardi),  grazie alla crescita sostanziale dell‘eCommerce, diventato oggi primo canale con il 55% di incidenza (rispetto al 45% del 2019).

Nel canale online sono soprattutto le transazioni dirette quelle che continuano a guadagnare rilevanza nel mix: dal 23% del 2019, nel 2021 si registra infatti un aumento di addirittura 24 punti percentuali, che le porta oggi a rappresentare quasi la metà (47%) dell’intero settore. A spingere la crescita dell’online è soprattutto il comparto dell’ospitalità extra- alberghiera, che raggiunge nel 2021 il valore di 3,2 miliardi di euro a fronte degli 1,9 dell’alberghiero.

Grande sofferenza per il Turismo organizzato (tour operator e crociere) che rispetto all’anno pre-pandemico, è in calo del 66% nel 2021. Anche per le agenzie di viaggio il ricavato permane in forte calo con un -72% rispetto al 2019, a fronte di una diminuzione del personale che si è fermata al -21%.

Nei Trasporti il recupero è parziale, nel suo complesso (eCommerce e offline) si raggiunge quota 8,3 miliardi di euro (+30% sul 2020) ma vale ancora meno della metà del 2019 (18,4 miliardi), con una decrescita netta del -55%. E sono proprio le transazioni eCommerce, che rappresentano oggi il 62% del totale mercato dei Trasporti (rispetto al 57% del 2020 e al 56% del 2019) a salvare gran parte dei fatturati. Nel canale online gli operatori hanno registrato un mix  tra strumenti di prenotazione diretti e quelli indiretti, con i primi che dominano il comparto (83%).

La risalita è ancora lunga e l’entropia regna sovrana. In questo scenario evolutivo è chiaro che sia necessario trovare dei punti di riferimento che diano la direzione e in questo anche il PNRR potrà dare una mano, favorendo gli investimenti in sostenibilità, digitale e  competitività.

“Il PNRR deve puntare a innalzare la qualità complessiva del mercato” ha sottolineato Eleonora Lorenzini, Direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano “Trasversalmente alle misure già identificate, le nostre ricerche documentano come sia fondamentale lavorare per un innalzamento della qualità complessiva e del valore aggiunto generato dall’industria turistica attraverso una costante e determinata digitalizzazione, un cambio di paradigma verso il Neverending Tourism, la Data Valorisation e gli investimenti sulle competenze”.

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