Digital transformation

Le PMI italiane sono pronte per l’insurtech?

Lokky, innovativo broker digitale italiano, ha condotto un’indagine sulle esigenze assicurative di professionisti e imprese nel periodo post pandemia: il 44% degli utenti ha dichiarato che dovrà aumentare la spesa assicurativa

Pubblicato il 17 Nov 2021

Professionisti, artigiani, commercianti, freelance, microimprese: sono la tipologia di clientela servita da Lokky, insurtech italiana che, grazie a un algoritmo proprietario, ha fatto della personalizzazione della polizza la sua cifra.

La società innovativa si è recentemente posta anche l’obiettivo di capire meglio le esigenze dei suoi clienti in questo post-pandemia, considerato che  in questo ultimo anno c’è stata un’accelerazione dei trend che erano già in atto in ambito assicurativo in pre-pandemia. Se da un lato, infatti, è già da qualche anno che sentiamo parlare di tecnologie digitali che abilitano nuovi paradigmi in ambito assicurativo (tra cui la personalizzazione), è anche vero che la risposta del mercato era ancora debole. L’emergenza sanitaria, come sappiamo, ha cambiato molte priorità nella vita delle persone e delle aziende, spostando anche l’attenzione a temi in precedenza poco rilevanti. E’ questo il caso delle polizze assicurative, in un Paese come l’Italia sempre considerato sotto-assicurato.

Secondo l’indagine di Lokky, infatti, lo scenario sta cambiando: l’incremento nell’utilizzo di siti web e app mobile per l’acquisto di beni e servizi online che ha riguardato tutto il commercio, comincia a contagiare anche il settore assicurativo, mettendo in evidenza una richiesta di ‘flessibilità e personalizzazione’.

Accanto a queste caratteristiche per il 73,1% degli intervistati rimane molto importante la tempestività nel rispondere ai sinistri e per il 66,5% la semplicità nel processo di acquisto, entrambi temi ai quali la digitalizzazione è in grado di dare risposta.

“Il tessuto imprenditoriale italiano è composto da oltre 6 milioni di piccole imprese; queste tipologie di  clienti comprano già oggi prodotti assicurativi per le loro attività per circa 5 miliardi di premi, tutti venduti attraverso i canali tradizionali: c’è quindi un altissimo potenziale per portare parte di questi clienti verso un’offerta online e per attrarre nuovi clienti che fino ad ora sono rimasti scoperti perché difficilmente gestibili dagli attori tradizionali” dichiara Paolo Tanfoglio, CEO di Lokky.

Le opportunità di mercato sono, dunque, per Paolo Tanfoglio, CEO e cofondatore di Lokky, più che tangibili.  Se già il 90% del campione dell’indagine utilizza internet per condurre la propria attività lavorativa o gestire il conto corrente (Lavoratori autonomi (97,6%), Professionisti (96,8%), Commercianti (87,9%) e Artigiani (67,7%), significa che si può ben estendere questa abitudine anche alla gestione delle coperture assicurative, che attualmente contano per meno della metà degli imprenditori (43,1%): soltanto il  5,3% di coloro che hanno una polizza business l’ha acquistata tramite canali digitali come il web, app mobile o i comparatori di prezzo. Questi dati rivelano il grande potenziale di crescita del segmento insurtech nel nostro Paese se si considera, inoltre, che oltre la metà degli imprenditori (51,5%) ha dichiarato di desiderare consigli e proposte personalizzate sulla base delle proprie esigenze di copertura e che per tale scopo il 75,4% si è detto disposto a condividere informazioni sulla propria attività professionale e oltre il 58% dati personali non sensibili. Non solo, ben il 44% degli utenti ha dichiarato che dovrà aumentare la spesa assicurativa nel post pandemia.

Ma quali sono le principali caratteristiche valutate dagli utenti per l’acquisto di una polizza professionale? Per il 72,5% il costo del Premio rappresenta uno degli elementi più importanti, per il 64,1% la chiarezza della polizza e per il 61,7% la conoscenza e l’affidabilità della Compagnia.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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