Investimenti

Round da sette milioni di euro per Cubbit

La scaleup opera nel settore dello storage cloud distribuito e ha ricevuto finanziamenti sia in equity, sia in strumenti finanziari partecipativi, sia in debito

Pubblicato il 07 Lug 2021

Cubbit, provider europeo di cloud storage distribuito, ha chiuso una raccolta di sette milioni di euro di finanziamenti di cui 3,5 milioni in aumento di capitale, 2,4 milioni in strumenti finanziari partecipativi (Sfp) e 1,1 milioni in debito.

Al round A (aumento di capitale e Sfp), hanno partecipato il Fondo Digitech – Azimut Libera Impresa del Gruppo Azimut, Cdp venture capital attraverso il Fondo Evoluzione, Gellify, Italian Angel for Growth, nel cui veicolo entrano anche le holding Moffu, Ulixes Capital e 10x Club di Federico Pistono, il family office di Massimo Prelz Oltramonti. Reinvestono nella società Primo Ventures e Techstars. Il capitale di debito sarà erogato da Smart&Start di Invitalia. A seguito dell’operazione entrano nel consiglio di amministrazione: Gianluca Dettori, presidente di Primo Ventures, Fabio Nalucci, Ceo di Gellify, e Mario Scuderi, managing partner di Cdp venture capital che affiancano i fondatori dell’azienda nata nel 2016 dall’intuizione di Marco Moschettini, Stefano Onofri, Alessandro Cillario e Lorenzo Posani.

Il cloud, così come lo conosciamo oggi, è una tecnologia in costante crescita, ma con limitazioni legate alla sua infrastruttura centralizzata e basata solamente su data center: molti dei suoi servizi sono poco rispettosi della privacy, suscettibili di attacchi informatici e perdita dei dati, e particolarmente costosi. In più, i data center sono responsabili di una enorme quantità di emissioni di co2 (valutate al 3,7% di quelle globalmente prodotte (fonte: The Shift Project – Lean Ict – Towards digital sobriety), mentre si stima che l’ecosistema Ict sia responsabile oggi del 10% della domanda totale di energia a livello mondiale – equivalente alla produzione di energia combinata di Germania e Giappone (fonte: Cubbit green paper ).

Cubbit (di cui scrivemmo qui ) , partner del progetto Europeo Gaia-X, è una startup deep tech che sta contribuendo a costruire il web 3.0 – ovvero l’internet del futuro – basato sulla combinazione tra tecnologie centralizzate attualmente esistenti e nuove tecnologie distribuite. Ambisce a diventare il più importante fornitore di servizi cloud distribuiti al mondo, garantendo il più alto livello di privacy by design, e senza fare uso di costosi e inquinanti data center. Cubbit opera in un mercato mondiale, quello del cloud, che cresce del 22,3% all’anno ed è stimato in 137 miliardi di dollari nel 2025 (fonte: Studio Markets & Markets) .

Cubbit non utilizza data center fisici: abilita, invece, data center distribuiti in grado di connettere le risorse internet già presenti nelle case e nelle aziende. Il suo software consente di trasformare qualsiasi dispositivo: server, computer, router, dispositivi IoT, in uno dei nodi della rete Cubbit. In alternativa, per accedere al servizio è possibile collegare una Cubbit Cell, dispositivo proprietario plug and play. I dati salvati nel cloud distribuito di Cubbit vengono ridondati, cifrati, e dislocati in modo ottimizzato sulla rete. Alla distribuzione dei dati viene inoltre applicata una tecnologia di cifratura zero-knowledge: questo significa che Cubbit stessa, che agisce da cloud provider, non può accedere ai contenuti degli utenti.

La combinazione di queste innovazioni tecnologiche rende Cubbit una soluzione di cloud storage unica, in quanto garantisce privacy by design, massima sicurezza da attacchi informatici, minimo impatto ambientale e, allo stesso tempo, offre i prezzi più competitivi sul mercato. I costi dell’infrastruttura distribuita di Cubbit sono, infatti, fino a 10 volte inferiori rispetto a quelli di un data center tradizionale e permettono di evitare fino a 40mila kg di emissioni co2 all’anno per ogni petabyte salvato.

Il round appena chiuso segue importanti risultati già conseguiti da Cubbit: un grant da due milioni di euro ottenuto con la vittoria del prestigioso Sme Instrument Fase 2 di Horizon 2020 dell’Unione Europea, una campagna di crowdfunding su Kickstarter e Indiegogo per lanciare le Cubbit Cell che, con oltre un milione di dollari raccolti, rientra nell’1% delle campagne più finanziate di tutti i tempi; l’ingresso dell’istituto finanziario internazionale Barclays a seguito del programma di accelerazione Techstars in cybersecurity di Tel Aviv.

Nel corso del 2020 la Società ha già distribuito i propri prodotti ai suoi primi 3.500 clienti in oltre 70 Paesi nel mondo e oggi la sua rete distribuita protegge più di 15 milioni di documenti salvati. Il capitale raccolto sosterrà l’operatività di Cubbit dei prossimi 12-18 mesi, rafforzando la commercializzazione dei prodotti cloud grazie ad accordi di distribuzione nazionali e internazionali.

Le risorse finanziarie consentiranno, inoltre, di lanciare nei prossimi mesi Next Generation Cloud Italian Pioneers , la prima soluzione cloud distribuita dedicata ad aziende, consorzi e amministrazioni pubbliche italiane. Agli attuali servizi di cloud storage “Sync&Share”, Cubbit andrà ad affiancare anche soluzioni di backup e Object storage.

Quella che abbiamo sviluppato in questi anni è una vera e propria deep technology company italiana – commenta in una nota Stefano Onofri co-Ceo e co-fondatore di Cubbit – poche aziende al mondo stanno intercettando i trend del cloud distribuito, e noi siamo la prima in Europa. L’ingresso di partner finanziari qualificati e autorevoli dimostra che è possibile sviluppare queste soluzioni anche nel nostro Paese: stiamo, infatti, riscontrando grande interesse da parte delle più innovative aziende italiane per adottare la nostra soluzione”. Alessandro Cillario, co-Ceo e co-fondatore di Cubbit, aggiunge: “La diffusione delle Cubbit Cells darà impulso all’espansione domestica e internazionale delle soluzioni B2B ed Enterprise di storage distribuito. Inoltre, Cubbit continuerà l’attività di ricerca dedicata sia allo sviluppo di nuovi prodotti sia di nuove soluzioni SaaS altamente performanti. Questa raccolta di capitali consentirà di collocarci fra i player che stanno costruendo a livello internazionale il web 3.0”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati