Covid19 e Digital Divide: Eolo investe 150milioni per portare banda ai piccoli comuni

L’appello del fondatore Luca Spada: dobbiamo accelerare la digitalizzazione di tutto il Paese ed evitare duplicazioni infrastrutturali

Pubblicato il 12 Mag 2020

L’emergenza coronavirus, con il suo distanziamento sociale e il lockdown, ha rimesso in evidenza l’importanza della connettività veloce.

Che il Digital Divide fosse un tema così importante da poter essere considerato anche di ‘giustizia ed equità sociale’ è noto sin dagli albori di internet, e nonostante i progressi fatti è ancora talmente vivo il problema che fa parte degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

E non si pensi che il digital gap sia solo quello dei Paesi in via di sviluppo, come è ben emerso in quarantena, è qualcosa di ancora presente in Italia, in particolare in quelle aree che sono state sempre trascurate dalle grandi telco perché ritenute poco profittevoli.

EOLO SpA,  operatore in Italia nel Fixed Wireless Access (FWA) ultra-broadband che ha fatto propria la missione di portare internet dove gli altri non arrivano, ha annunciato un piano di ulteriori investimenti da 150 milioni di euro, per azzerare il Digital Divide nelle ultime aree in Italia ancora non coperte da connessione ultraveloce. Grazie a questi, sarà estesa la rete a banda ultra larga ad altri 1.500 comuni in Italia. Eolo arriva già in 6.140 comuni italiani.

Luca Spada, Fondatore e Presidente della società lancia anche un appello a istituzioni e concorrenti: “Fornire servizi FWA di qualità, che hanno permesso ad EOLO di superare fiber company ben più blasonate nelle classifiche di Netflix, richiede competenze specifiche maturate “sul campo” nel corso degli anni: occorre essere capaci di sviluppare innovazione di prodotto e di processo sull’intera filiera produttiva, dalla progettazione all’attivazione e manutenzione in contesti eterogenei e logisticamente disagiati. Non è sufficiente infatti aver riscoperto profittevoli quelle aree ritenute per anni a fallimento di mercato, ma è necessario essere capaci di governare la tecnologia FWA a livello end-to-end. A tale scopo, rivolgo un appello alle istituzioni e a tutti gli stakeholder affinché, in una visione di sistema, si possano mettere a fattor comune competenze e asset di rete di tutti gli operatori infrastrutturali (in primis l’FWA di EOLO nelle aree bianche), col duplice obiettivo di accelerare la digitalizzazione di tutto il Paese e, non meno importante, evitare inutili e costose duplicazioni infrastrutturali.

EOLO ha anche avviato un progetto triennale di restituzione verso i territori nei quali opera, EOLO Missione Comune, che prevede la donazione di 1 milione di euro all’anno in premi digitali ai piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti.

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