Fuga di cervelli, ecco l’alternativa di Aiesec Italia

L’organizzazione AIESEC Italia, con il progetto Global Entrepreneur, offre ai giovani l’opportunità di lavorare in una startup all’estero

Pubblicato il 28 Nov 2017

Sempre più spesso sentiamo parlare del temuto fenomeno della “fuga di cervelli”: i giovani italiani che preferiscono sviluppare il loro talento, anche quando si tratta di fare startup, all’estero e cercare successo e soddisfazioni fuori dall’Italia.
C’è chi questo fenomeno cerca di incanalarlo in un percorso che comprende sì lo sviluppo di esperienze internazionali, ma in un ottica di creare valore che poi ha ricadute anche nel Paese di origine. È il caso di AIESEC Italia che con i suoi progetti di mobilità internazionale e la missione di sviluppare una leadership consapevole tra i giovani, offre una alternativa concreta alla fuga. L’idea alla base del progetto è che partecipando a un programma di mobilità internazionale all’estero il candidato faccia tesoro dell’esperienza, arricchisca le sue conoscenze e sviluppi nuove competenze trasversali per cambiare e migliorare la realtà locale in Italia.

AIESEC Italia, attraverso il progetto Global Entrepreneur, offre l’opportunità di lavorare in maniera creativa e innovativa in una startup, direttamente all’interno di un ambiente internazionale. Si tratta di un’opportunità unica per le startup italiane di investire nelle proprie risorse umane, concedendo loro una rigenerante e produttiva esperienza lavorativa che porterà risultati e miglioramenti a lungo termine.

Il progetto è indirizzato a tutti i giovani aspiranti imprenditori tra i 18 e i 30 anni e ha una durata variabile dalle 6 alle 12 settimane. Una delle tante storie di successo di questo programma è quella di Corrado Jacopo, studente 23enne di Milano, che la scorsa estate ha avuto modo di lavorare per la startup Iot Hub di Kiev. “Dopo i miei studi avevo voglia di vedere come i cambiamenti tecnologici e le innovazioni stessero concretamente cambiando l’economia – racconta -. L’opportunità che mi offriva questa esperienza di imparare direttamente da dei creatori di alcune startup di successo era preziosa, volevo capire come l’economia stesse cambiando e quali cambiamenti ci fossero nel mondo. Quindi non c’era un’opportunità migliore che interagire con degli imprenditori che avevano già esperienza sul campo”.

Lavorare in una startup: la perfetta ‘prima esperienza’ professionale

Corrado Jacopo racconta come lavorare per una startup sia stata un’esperienza chiave per l’acquisizione di capacità professionali specifiche, ma anche di comunicazione efficace con partner diversi, abilità analitica e di project management: “ciò che più è stato rigenerante, tuttavia, è stato mettersi alla prova nel risolvere problemi, lavorare sotto pressione e rispettare le scadenze. Infine, la possibilità di lavorare in team, comprendere l’importanza della collaborazione nel raggiungere gli obiettivi prefissati”, aggiunge.

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Tutte queste competenze trasversali acquisite tramite una simile esperienza, permettono di dare un vero e proprio slancio alla propria carriera, anche secondo la testimonianza di Alessandra, 27 anni, che ha avuto la possibilità di partire per un progetto Global Entrepreneur, lavorando per Cortexlab a Belgrado, in Serbia. Lavorare all’interno di una startup si dimostra essere, secondo Alessandra, perfetto per fare esperienza ed entrare nel mondo del lavoro. Infatti, si ha la possibilità di imparare in continuazione, interfacciandosi con la realtà. Punti chiave: velocità, cambiamento, trasformazione. Lavorare per una startup significa essere protagonisti di una fase embrionale in cui le competenze dei suoi collaboratori si riuniscono e di fronte alle mancanze si cercano soluzioni e si mette in pratica la capacità di problem solving, oltre a quella di saper lavorare in gruppo. “Fare esperienza nel mondo delle startup dovrebbe essere obbligatorio per tutti gli studenti. E’ come se fosse una full immersion nel mondo del lavoro che fa vivere al candidato tutti gli ostacoli che potrà incontrare in futuro nella realtà aziendale. Un’esperienza concreta per imparare direttamente sul campo”.

AIESEC offre un amplissimo numero di progetti in startup in Polonia, Grecia, Romania, Austria, Germania, Serbia. Tante opportunità aspettano di essere colte, invitando giovani ragazzi a partecipare a progetti che li aiuteranno a scoprire tutto il loro potenziale e sviluppare uno spirito di imprenditorialità.

Per candidarsi al progetto visita il sito aiesec.org.

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