Gig economy, addio rider arrivano i robot

foodora sperimenta ad Amburgo la consegna di piatti con un robot. E’ l’inizio della fine per la gig economy? Nei servizi di consegna è molto probabile

Pubblicato il 11 Mag 2017

Se la gig economy solleva critiche circa lo “sfruttamento” dei rider, possiamo già darci un taglio, perché lo sviluppo e l’adozione di nuove tecnologie è talmente veloce che rende obsoleta ogni questione sindacale che si sviluppi con i tempi della  “politica”.

Di Amazon che sperimenta droni per le consegne già si parla da qualche tempo, quindi che la delivery sia fortemente candidata in un prossimo futuro alla completa automazione (tramite droni o robot) si sa: i robot lavorano 24/24, non hanno ferie, non si lamentano, non fanno scioperi.

Ma questo futuro prossimo è qui: i clienti foodora di Amburgo potrebbero ricevere consegne di piatti con piccoli veicoli robotici (vedi foto)  già da domani mattina. La società è infatti  è al centro della sperimentazione europea per un test finalizzato a esplorare possibili sviluppi futuri per introdurre nuove tecnologie nelle consegne a domicilio, grazie alla partnership siglata da Delivery Hero – gruppo leader a livello internazionale nel food delivery e azionista di controllo di foodora – con Starship Technologies, società specializzata nella produzione di componenti tecnologici automatizzati.

In questo modo,  dice foodora in una nota stampa, si arriverà in futuro anche là dove i rider di foodora non arrivano, mantenendo sempre un’ottica di tutela ambientale di consegne a ‘zero emissioni’.

“Siamo sempre alla ricerca di soluzioni innovative mirate ad incontrare i desideri dei nostri consumatori. – ha detto Niklas Ostberg, CEO di Delivery Hero – Questo progetto pilota congiunto con Starship Technologies rappresenta uno step importante ed entusiasmante nel nostro percorso verso la creazione di un’esperienza del servizio eccellente per il cliente, che allo stesso tempo si basi su un sistema di consegne ambientalmente sostenibile”. (ndr, anche i rider in bicicletta sono a emissioni zero!)

Il CEO di Starship Technologies, Ahti Heinla, ha aggiunto: “La partnership con foodora per noi è un capitolo importante per i nostri sforzi di offerta di consegne veloci e convenienti ad una clientela sempre più ampia. In futuro, riteniamo che le consegne automatizzate saranno parte integrante della vita moderna di clienti privati e aziendali e siamo ansiosi di espandere la sperimentazione nel resto del mondo”.

Il programma permetterà di testare nuove opportunità non solo in termini di raggio d’azione territoriale coperto da foodora ma soprattutto in termini di supporto in caso di condizioni atmosferiche particolarmente avverse, nei tempi di consegna delle ordinazioni, che Starship ambisce a ridurre fino a un massimo di 15-30 minuti, e nel sistema tecnico di conservazione e trasporto dei piatti.

foodora dice anche che la sperimentazione è iniziale, cioè non viene considerata un obiettivo prioritario, perchè ritiene la propria flotta di rider elemento portante e insostituibile del servizio di food delivery, presente in 50 città in 10 Paesi, tra cui L’Italia.

Facciamo finta di crederci, per il momento (forse un paio di anni)  i rider dormano sonni tranquilli.

Ma si tratta di segnali importanti, siamo all’inizio della fine della gig economy, un fenomeno lavorativo che ha appena un paio d’anni, ma è già al tramonto, superata e risolta nei problemi che pone dalla stessa tecnologia che ne è stata alla base. Finiranno anche tutte le questioni dei tassisti con Uber, che già sta preparando le sue flotte di driverless car.

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