Biotech, altri 7 milioni a Genenta per la cura del cancro

Pubblicato il 13 Set 2017

“Con questo nuovo round abbiamo la possibilità di allargare l’utilizzo della nostra piattaforma di gene therapy a nuovi target tumorali. Uno dei vantaggi della nostra tecnologia potrebbe essere la capacità di rompere l’immono-tolleranza delle cellule tumorali. Le cellule tumorali, infatti, sfuggono al sistema immunitario. Genenta è in grado di riprogrammare le cellule del sistema immunitario e di armarle per combattere efficacemente le cellule tumorali. Il nostro primo target è il mieloma multiplo, tumore del sangue, ora ci possiamo allargare ad una seconda indicazione. Puntiamo a rivoluzionare la vita di molti pazienti”, spiega a Startupbusiness Pierluigi Paracchi, presidente e amministratore delegato della società annunciando il nuovo round di investimento da sette milioni di euro che porta a 17milioni di euro il totale del capitale raccolto. Il round è partecipato da investitori privati italiani, britannici e svizzeri, dagli investitori che già avevano creduto nelle potenzialità di Genenta Science in occasione del round precedente e dai membri del board. Tra gli investitori anche il Club degli Investitori di Torino che ha partecipato con una quota pari a 580mila euro.

Parallelamente al round B Genenta Science annuncia anche l’ingresso di Guido Guidi, già Head of Pharma EU per Novartis, nel Consiglio di Amministrazione; l’ingresso del prof. Kenneth C. Anderson nel SAB – Scientific Advisory Board. Anderson è Harvard – Dana Faber e Presidente di American Society of Hematology e l’apertura di un ufficio presso l’incubatore LaunchLabs di Alexandria Center, che è il cuore pulsante dell’innovazione biotecnologica e ha sede sulla 49esima strada a New York City, con l’obiettivo di esplorare e cogliere le opportunità del mercato nordamericano.

Genenta Science (tra le startup italiane più finanziate di sempre) è una gene therapy company che sviluppa terapie per la cura dei tumori. L’approccio terapeutico si basa sull’ingegnerizzazione di cellule staminali ematopoietiche autologhe per esprimere una specifica proteina anti-tumorale nella progenie monocitica/macrofagica che infiltra i tumori. Un vettore virale geneticamente modificato e derivato da HIV – Lentivirus – viene utilizzato come veicolo del gene terapeutico nelle cellule staminali ematopoietiche.

“Con questo nuovo round apriremo un programma su una seconda indicazione tumorale oltre al mieloma. La sperimentazione clinica inizierà nel corso del prossimo anno”, aggiunge Paracchi il quale pone anche enfasi sul risultato che si è concretizzato con questo round: “anche in Italia quando c’è un’opportunità i capitali seguono sempre. Ha avuto forse dei problemi a trovare i capitali Okairos, poi venduta a GSK per 250 milioni di euro, oppure EOS poi venduta a Clovis per oltre 400miloni di euro, o ancora, ha avuto difficoltà Stefano Buono CEO e fondatore di Advance Accelerator Application (AAA) a chiudere non so quanti round con investitori privati per poi arrivare in Borsa, al NASDAQ, con una società che oggi capitalizza oltre due miliardi di dollari? Se imprenditoria e scienza si mettono insieme la finanza segue, a San Francisco come a Milano.”

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