Guzman, ci saranno blockchain private dentro la blockchain pubblica

Liana Douillet Guzman, senior VP growth di Blockchain, società che si occupa di tecnologia e servizi blockchain racconta come si evolve la tecnologia

Pubblicato il 10 Gen 2018

In questo video Liana Douillet Guzman, senior vice president, growth di Blockchain, società che si occupa di tecnologia e servizi blockchain (di cui il NYT ha detto Blockchain is the early leader…They are actually making the entire ecosystem) racconta perché e come la blockchain può e deve andare oltre il bitcoin, e come l’approccio delle aziende odierne rispetto alla novità della catena dei blocchi rispecchi molto l’atteggiamento che si è già visto rispetto a internet.

“Penso che avremo delle blockchain private che si adattano alla blockchain pubblica, in modo simile al modo in cui avviene per Internet e le intranet. Agli albori di Internet, molte aziende facevano un ragionamento simile  “Oh, Internet sembra interessante. In realtà siamo interessati alle intranet. Vogliamo avere questa connettività interna. “Le intranet non hanno cambiato radicalmente il nostro mondo, ma sono una parte utile dell’ecosistema. Giusto? Consentono alle nostre aziende di interagire internamente l’una con l’altra e quindi di inserirsi in un dominio più pubblico. In definitiva, quello che vedremo sono queste partnership, questo processo collaborativo, in cui le società utilizzano blockchain private che si trovano all’interno di blockchain pubbliche.”

Da un punto di vista consumer i più importanti vantaggi che porterà la blockchain, in ambito finanziario per esempio, saranno soprattutto evidenti nei Paesi in via di sviluppo. ‘La cosa che trovo davvero entusiasmante di questa tecnologia è cosa può fare non tanto per utenti come me (che vivo a New York, classe sociale medio alta, già ben servita dal sistema finanziario, ancorchè sia tecnologicamente restrogrado);  ma utenti in tutto il mondo. Due miliardi e mezzo di persone in tutto il mondo non sono affatto servite dall’attuale sistema finanziario. Questo significa 1 su 12 famiglie americane. E 1 su 5 famiglie sono sottovalutate dall’attuale sistema finanziario. Hanno accesso ai servizi finanziari, ma a un costo tremendo. Queste persone rappresentano un esempio di utilizzo eccezionale per questa tecnologia e specificamente per i Bitcoin. Pensiamo a qualcuno che deve mandare soldi nelle Filippine. L’invio tipico è di circa $ 200 e la tariffa tipica per questo è $ 12. Dodici dollari sono una mezza giornata di salario mediamente per le persone che effettuano pagamenti transfrontalieri. Ora si può inviare via Bitcoin per un paio di centesimi. Questo è un caso d’uso davvero significativo.’.

La trascrizione completa della video intervista della Guzman a questo indirizzo.

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