Sistema Paese

Il CDM approva il nuovo codice per la proprietà industriale

Il disegno di legge ora è al vaglio del parlamento, Italian Tech Alliance saluta con favore l’abolizione del Professor’s Privilege

Pubblicato il 08 Apr 2022

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di revisione del Codice di proprietà industriale, inserito all’interno del Piano strategico di riforma del sistema della proprietà industriale definito dal ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti lo scorso giugno, dopo una consultazione pubblica e per la cui realizzazione sono stati anche destinati 30 milioni di euro dal PNRR.

Il disegno di legge nasce con l’intento di rafforzare la competitività del Sistema Paese e la protezione della Proprietà Industriale, introducendo alcuni significativi emendamenti al Codice della proprietà industriale.

Tra le norme approvate – dice Tech Italian Alliance in una nota – c’è in particolare l’articolo 3 che, in linea con quanto chiesto più volte da Italian Tech Alliance e in particolare dal Tavolo sul Tech Transfer, prevede un ribaltamento dell’approccio previsto dall’attuale versione dell’articolo 65, ossia il superamento del meccanismo del cosiddetto Professor’s Privilege. Questo significa che la titolarità delle invenzioni realizzate in ambito di ricerca pubblica non sarebbe più del singolo professore o del ricercatore, bensì dell’Ateneo o dell’Ente di ricerca, avendo come conseguenza un allineamento del quadro giuridico italiano a quello degli altri Paesi europei, con effetti positivi sull’ecosistema italiano dell’innovazione.

“Il meccanismo del trasferimento tecnologico è chiave nello sviluppo di un sano e dinamico ecosistema dell’innovazione. Per questo sin dall’inizio una delle priorità della nostra associazione è stato il miglioramento di questo aspetto – spiega Lucia Faccio, membro del board di Italian Tech Alliance e partner di Sofinnova Partners – . Accogliamo quindi con grande favore il via libera del Consiglio dei Ministri alle modifiche al codice di proprietà industriale che prevedono, tra le altre, il superamento del Professor’s Privilege e l’invito agli enti di ricerca di dotarsi di uffici di trasferimento tecnologico dotati di professionalità adeguate e per questo strategiche per valorizzazione dell’innovazione nel paese. Sono scelte che allineano l’Italia agli altri Paesi europei e il nostro auspicio è che la fase di conversione parlamentare sia veloce ed efficace e che in un prossimo futuro possano vedere la luce ulteriori norme, proposte dalla nostra associazione, che agevolino le connessioni tra università, centri di ricerca e imprese”.

Ora il disegno di legge è al vaglio del Parlamento. (Photo by Marco Oriolesi on Unsplash)

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