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Bioplastica dall’anidride carbonica, nasce la newco Lux-on

Un sogno dell’umanità: catturare CO2 dall’atmosfera e trasformarla in bioplastica. E’ quello che si impegna a fare la nuova società italiana Lux-on, fondata da Bio-on ed Hera

Pubblicato il 10 Dic 2018

nota per il lettore: Bio-on nell’estate del 2019 ha vissuto una profonda crisi fino a dichiarare il fallimento, ne abbiamo scritto in questa serie di articoli 

Bio-on, società innovativa che ha ideato una bioplastica di alta qualità, e il Gruppo Hera, una delle principali multiutility italiane, hanno annunciato la nascita di Lux-on, nuova società che ha l’obiettivo di rivoluzionare la produzione di biopolimeri PHAs utilizzando anche CO2 (anidride carbonica) catturata dall’atmosfera e producendo energia senza l’utilizzo di fonti fossili.

Lux-on sarà partecipata al 90% da BIO-On e e per il 10% (con la possibilità di salire fino al 49,9%) da Hera. 

La nuova tecnologia sviluppata da Bio-on, già nota per la sua plastica biodegradabile al 100%,  prevede di utilizzare anidride carbonica come “materia prima” a costo zero in aggiunta a quelle già utilizzate finora per produrre la bioplastica Bio-on: melassi di barbabietola e canna da zucchero, scarti di frutta e patate, fonti di carbonio in genere, glicerolo e olio di frittura esausto. L’uso di CO2 contribuisce altresì alla riduzione dell’anidride carbonica presente in atmosfera.

“Siamo particolarmente orgogliosi di dare concretezza ad un sogno dell’umanità come catturare CO2 dall’atmosfera per produrre materiali innovativi come il nostro biopolimero PHAs. Siamo pronti ad affrontare questa nuova sfida che allargherà ancora di più, nei prossimi anni, i nostri clienti consolidando il primato dell’Italia nella produzione di biopolimeri di alta qualità nel mondo – ha detto Marco Astorri, Presidente e Ceo di Bio-on – E siamo estremamente soddisfatti della partecipazione di HERA a questa grande innovazione tecnologica  perché ci consente di aumentare la sostenibilità industriale di un nuovo concetto produttivo”.

I laboratori ed il primo impianto del nuovo progetto Lux-on verranno costruiti entro il 2019 vicino allo stabilimento industriale di Bio-on Plants a Castel San Pietro Terme (Bologna); sarà interamente realizzato e progettato da tecnici Bio-on in collaborazione con Hera, con impianti di recupero dell’anidride carbonica dall’atmosfera e da quelli di produzione di energia rinnovabile da luce solare. Lo sviluppo della tecnologia sarà favorito dal fatto che molti dei principi e delle attrezzature utilizzate nella tecnologia standard sono utilizzabili anche nei nuovi sistemi produttivi Lux-on; per questo il passaggio dalla fase di sviluppo a quella pre-industriale risulterà molto accelerato. L’impianto sorgerà su un’area di 1.500 mq, di cui 600 mq coperti, e avrà una capacità produttiva flessibile ed espandibile rapidamente. 

L’energia elettrica utilizzata nell’innovativo processo produttivo di Lux-on sarà prodotta da impianti fotovoltaici che, oltre ad alimentare direttamente la produzione, forniranno energia stoccabile per l’alimentazione notturna (la produzione è h24 7/7). Ai fini dello stoccaggio dell’energia saranno utilizzate partnership internazionali con i maggiori player della tecnologia associata all’idrogeno (H). L’idrogeno, gas non inquinante, verrà prodotto a partire dall’energia solare, conservato fino al momento dell’utilizzo, e poi ritrasformato in energia elettrica per alimentare l’impianto quando i pannelli solari non funzionano, la notte o in momenti di scarsa illuminazione solare.

Bio-on, in forte crescita, e dopo un anno ricco di importanti accordi, si affaccia al 2019 con nuovi progetti strategici tra i quali si inserisce la collaborazione con Hera.

Nell’ambito dell’accordo è prevista anche una seconda linea di sviluppo finalizzata all’individuazione di sotto prodotti sostenibili per la produzione di biopolimeri. Ribattezzato da Hera PHA-CEL, consiste nella trasformazione della cellulosa di sfalci e potature in zuccheri semplici che, sottoposti a trattamento enzimatico, permettono di essere utilizzati in fermentazione. Un processo interessante reso possibile grazie alla tecnologia di trattamento, messa a punto dal Gruppo Hera, che sta valutando la sua applicazione anche nella produzione di biogas e biometano da sfalci e potature.

Tutte le bioplastiche PHAs (poli-idrossialcanoati) sviluppate da Bio-on, sono ottenute da fonti vegetali rinnovabili senza alcuna competizione con le filiere alimentari, oltre che da CO2 nei prossimi anni; possono sostituire numerosi polimeri tradizionali oggi ottenuti con processi petrolchimici utilizzando idrocarburi; garantiscono le medesime proprietà termo-meccaniche delle plastiche tradizionali col vantaggio di essere completamente eco sostenibili e al 100% biodegradabili in modo naturale.

  “Per Gruppo Hera, che fa di innovazione e sostenibilità due principi fondamentali su cui si fonda lo spirito della nostra multiutilityha spiegato Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera – la partecipazione alla nuova società fondata da Bio-on è la rappresentazione di una naturale comunione di intenti e di una alleanza che crediamo possa essere sviluppata con grande successo anche oltre il nostro territorio e in diversi ambiti di intervento. Con quest’accordo, grazie all’ampiezza e alla qualità dei nostri servizi, possiamo fornire un’ulteriore e fondamentale impronta green a un progetto come Lux-on che punta a cambiare il mondo delle bioplastiche, senza contare l’impegno congiunto sul fronte della trasformazione di sfalci e potature. Un ambito, quest’ultimo, che presenta ampi margini di sviluppo, considerando che Hera raccoglie ogni anno 200 mila tonnellate di sfalci e potature e che potranno essere trasformati anche in bioplastiche grazie alla nostra tecnologia”.

 

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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