Satoshi Nakamoto è l’inventore dei bitcoin e del concetto di finanza distribuita, di modello che senza la necessità di entità centrali consente di gestire in modo sicuro le transazioni finanziarie, una metodologia tanto efficace che oggi il valore del bitcoin ha raggiunto la soglia dei 100mila euro rivelandosi più utile come sistema per investimenti che come valuta per gli scambi come fu originariamente immaginata.
Satoshi Nakamoto è anche il più grande mistero dell’era tecnologica. Nessuno sa chi Satoshi sia anche se in tantissimi hanno provato a rintracciarne l’identità da una parte all’altra del pianeta dando così vita a una storia tra lo spionaggio e il thriller che ha coinvolto tantissime persone, che ha fatto leva su tantissime tecniche di ricerca e forensi, che ha portato a prendere abbagli storici e a mettere nei guai persone che nulla c’entrano con il geniale personaggio che si nasconde dietro l’identità di Nakamoto.
La storia della ricerca dell’identità di Satoshi è tanto affascinante quanto quella stessa dell’invenzione dei bitcoin, inizia a ottobre del 2008 quando viene pubblicato il paper contenente i codici e lo schema di funzionamento di bitcoin ed è diventata nel tempo una vera e propria caccia all’uomo (o, per quanto se ne sa, alla donna o al gruppo di persone) che ha messo a punto una delle tecnologie maggiormente rivoluzionarie che fa leva sull’infrastruttura di internet.
Il giornalista statunitense Benjamin Wallace ha decido di dedicarsi alla scoperta dell’identità di Nakamoto in modo quasi totale, ha fatto ipotesi, ha cercato prove, ha usato tecniche sofisticate, ha viaggiato in ogni continente, ha incontrato persone e ha raccontato tutto in un libro che nella versione italiana si intitola ‘Il misterioso signor Nakamoto’ ed è edito da Apogeo (326 pagine, 24 euro). Un libro che con la scusa della ricerca dell’identità dell’inventore di bitcoin racconta le storie di tutti coloro che in un modo o nell’altro hanno contribuito a fare di bitcoin ciò che è oggi, racconta dello spirito ribelle in cui nasce il concetto della famosa criptovaluta, di come il mondo delle istituzioni finanziarie e governative ha reagito alla sua nascita, e di come la comunità di sviluppatori e attivisti si è sempre dimostrata restia a indagare troppo a fondo sull’identità del signor Nakamoto per, da un lato, rispettare la sua volontà di restare una figura misteriosa e quindi nell’ombra e, dall’altro, per enfatizzare come l’avvento dei bitcoin sia qualcosa che esiste e prospera aldilà delle volontà del suo creatore il quale, va ricordato, prendendo la decisione di sottrarsi alla pubblica fama ha anche rinunciato a esercitare il potere derivante dalla ricchezza che oggi avrebbe essendo possessore di un valore immenso sotto forma appunto di bitcoin.
Wallace non scopre chi è Nakamoto, ci prova in tutti i modi ma non riesce e il libro è la cronaca di come i suoi tentativi e le sue ipotesi abbiano sempre trovato a un certo punto un ostacolo insormontabile, ovvero una prova di come Nakamoto sia stato davvero abile non solo a ideare i bitcoin ma anche a fare sparire le sue tracce.
La lettura del libro è avvincente, è la scoperta del tessuto sociale, culturale, economico in cui i bitcoin sono nati e sono cresciuti, è la scoperta di decine di personaggi ognuno a suo modo affascinante, quelli che hanno avuto un ruolo attivo ma hanno sempre negato di essere Satoshi, quelli che invece hanno falsamente affermato di essere il misterioso creatore dei bitcoin senza poi riuscire a dimostrarlo, e quelli che sono stati accusati di essere Nakamoto senza nemmeno avere lontanamente nulla a che fare con lo sviluppo del software ma finiti nella rete per questioni di omonimia o per essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato. E’ anche la storia di abbagli presi da giornalisti ossessionati dalla questione che hanno portato alla luce persone che nulla poi c’entravano creando non pochi grattacapi alle loro vite professionali e personali.
La storia di Nakamoto e soprattutto la sua identità è destinata a restare uno dei più grandi misteri della storia della tecnologia me è affascinare conoscere come tutti coloro che hanno provato a svelare il segreto siano alla fine stati costretti a desistere, ma la storia è interessante a Wallace la racconta in modo intrigante.
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