AdottUp, imprese e startup per innovare il manifatturiero

Pubblicato il 20 Feb 2014

Quarantadue sono già in “vetrina”, la prossima potrebbe essere la tua. Parliamo delle startup selezionate attraverso “AdottUp”, il programma di Piccola Industria Confindustria per l’adozione delle startup, e pronte per l’appunto a essere “accolte” da una piccola impresa, spiccando finalmente il salto verso il mercato, quello vero, fatto di clienti, ordinativi e fatturato.

Il programma, lanciato la scorsa primavera in collaborazione con Intesa Sanpaolo, punta alla ricerca di idee imprenditoriali innovative, da sviluppare e far crescere sotto la guida di chi questo mestiere già lo fa da tempo e con profitto. In meno di un anno le idee raccolte su tutto il territorio nazionale sono state 160, grazie anche al supporto dei Giovani Imprenditori di Confindustria e degli esperti delle Associazioni del Sistema che collaborano all’iniziativa.

Di queste il Comitato congiunto Confindustria-Intesa Sanpaolo ne ha contattate 65 per approfondimenti e ha scelto le migliori 42 per la “Vetrina delle idee” di Confindustria, una piattaforma online nella quale la potenziale startup – che in alcuni casi è già un’azienda oppure realizza il prodotto in versione beta – descrive in modo sintetico cosa fa e dove opera e attraverso la quale l’imprenditore, se attratto dall’idea, può raggiungere l’autore.

Trenta startup, inoltre, hanno partecipato ai corsi di “Officine formative”, la “scuola di impresa” costituita dall’istituto di credito partner, attraverso la quale i neoimprenditori imparano a scrivere un business plan, a presentarlo agli investitori, a calcolare il budget finanziario e a cautelarsi da problemi tutt’altro che banali, come per esempio il furto della proprietà intellettuale.

Una volta apprese le tecniche del mestiere, per il potenziale startupper non resta che misurarsi con la realtà. Ed è questo il punto di forza del programma “AdottUp”: farlo in un contesto protetto offre più garanzie, innanzi tutto di sopravvivenza e poi di successo. Grazie all’adozione da parte di una Pmi, è possibile infatti usufruire di servizi e tecnologie già esistenti, arricchire le proprie competenze, utilizzare reti e canali commerciali già avviati, anche all’estero, e – fatto non da poco – affrontare il peso della burocrazia e delle sue scartoffie con chi è già più che rodato in questo senso. Per non parlare dell’apporto finanziario che la piccola impresa può dare entrando nel capitale della startup, contando anche sulle risorse messe a disposizione da Intesa Sanpaolo come partner dell’iniziativa.

I benefici naturalmente non sono solo per la neoimpresa. Anche le Pmi, infatti, hanno molto da guadagnare in questo processo, in primo luogo perché senza compromettere l’attività giornaliera possono acquisire elementi di innovazione, sia nei prodotti che nei processi. Un beneficio che coinvolge anche quelle appartenenti ai settori cosiddetti maturi, che possono rivitalizzare la propria presenza sul mercato e non restare alla finestra mentre l’innovazione va avanti, spesso oltre i confini nazionali. Per questo motivo le prossime attività di scouting guarderanno con molta attenzione a idee provenienti dal mondo della meccatronica, della robotica, della stampa 3D e di tutti quei settori potenzialmente utili al rilancio del manifatturiero. Startupper – giovani e meno giovani – siete avvisati.

Alvise Biffi è presidente della Piccola Impresa di Assolombarda e Vice Presidente Piccola Industria Confindustria.

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