Ecosistema

Aerospazio, nasce il nuovo fondo Deep Blue Ventures

Dotazione 40 milioni di euro circa, alla guida gli stessi fondatori, Emilia Garito e Domenico Nesci. L’obiettivo è supportare le startup del settore, ma anche sostenere un ecosistema collaborativo che favorisca il technology transfer

Pubblicato il 09 Giu 2023

L’ecosistema dell’innovazione italiana dell’aerospazio si arricchisce di un nuovo fondo, è stata infatti annunciata la nascita di Deep Blue Ventures, il primo fondo di venture capital deeptech con sede a Roma. L’obiettivo di questa iniziativa è supportare le startup, gli spin-off e le iniziative innovative nel campo aerospaziale, mettendo l’accento sulle tecnologie di intelligenza artificiale applicate alla sanità e alla sostenibilità.

Con una dotazione iniziale di 40,8 milioni di euro e un obiettivo totale di 70 milioni di euro, Deep Blue Ventures si pone come un catalizzatore per l’ecosistema tecnologico italiano. Il primo round di finanziamento ha visto la partecipazione di importanti attori come il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) – parte del Gruppo BEI – e CDP Venture Capital attraverso il suo fondo di trasferimento tecnologico, che ha agito da corner investor. Inoltre, Blue Ocean Finance e ReItaly21 hanno fornito il loro supporto come investitori.

È previsto che il fondo si apra ad altri investitori professionali e non professionali, consentendo loro di partecipare all’innovazione e alla crescita del panorama dell’innovazione deeptech in Italia.

Partner importanti

Tra i prestigiosi partner di Deep Blue Ventures spiccano nomi di spicco nel settore aerospaziale e della difesa, come Leonardo, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), l’I3P dell’Università di Torino, l’Istituto Nazionale di Ricerca (CNR) e l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT). Queste partnership strategiche promettono di offrire opportunità uniche per lo sviluppo di sinergie tecnologiche e commerciali nel settore.

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“Il limite principale al successo dei fondi deep tech e di technology transfer (TT) sino ad ora è stato il difficile processo di trasformazione della ricerca in iniziative imprenditoriali e il controllo limitato o nullo su di esso. Il corto circuito si innesca all’interno dell’incomunicabilità tra centri di ricerca, imprese, istituzioni politiche e finanziarie che spesso operano separatamente e per differenti obiettivi all’interno della filiera dell’innovazione, con l’inevitabile conseguenza che le migliori innovazioni italiane faticano a scalare i mercati e, in alcuni casi, neanche vi approdano. Questo è il motivo per cui con Deep Blue Ventures abbiamo optato per un modello operativo diverso, basato sulla creazione di un ecosistema del Deep Tech e del Trasferimento Tecnologico che coinvolga tutti gli attori necessari alla crescita delle imprese, ciascuno di essi operante nel rispetto del proprio ruolo, ma in stretta sinergia con gli altri”, dichiara Emilia Garito, chairman e co-fondatrice di Deep Ocean Capital.

Deep Blue Ventures si focalizzerà sulle startup fornendo il supporto finanziario e strategico necessario per affrontare le sfide cruciali, dal fitting del prodotto al mercato fino alla creazione di basi solide per una crescita sostenibile. Questo fondo è destinato a fare la differenza nell’ecosistema italiano delle startup, aprendo le porte a nuove possibilità e catalizzando l’innovazione nel settore dell’intelligenza artificiale applicata alla sanità e alla sostenibilità.

L’annuncio di Deep Blue Ventures testimonia il dinamismo e il potenziale dell’industria tecnologica italiana, che continua a crescere e a prosperare grazie all’impegno di investitori e partner di spicco. Con la sua presenza iniziale nella capitale italiana e il suo focus su settori cruciali come la sanità e la sostenibilità, Deep Blue Ventures si posiziona come un attore chiave nella promozione dell’innovazione tecnologica e dell’imprenditorialità in Italia.

“Crediamo fermamente che dopo un’ondata di innovazione lunga 10 anni, ce ne sarà un’altra che sarà più profondamente orientata a tecnologie disruptive e ancora più dirompente della precedente. L’Europa e l’Italia, grazie al loro patrimonio di università – tra le migliori a livello globale – i centri di ricerca e l’ingegno scientifico e industriale, sono ben posizionate per supportare gli innovatori di oggi e trasformarli nei grandi imprenditori di domani. Noi di Deep Ocean Capital siamo qui per cogliere e accelerare questa grande ondata di innovazione” ha dichiarato in una nota stampa Domenico Nesci, CEO e co-fondatore Deep Ocean Capital.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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