Arianna e Jason, cambiare l’editoria e la finanza

Pubblicato il 29 Set 2012

Ho incontrato tantissime persone questa settimana tra Milano e Roma e gli eventi che nelle due città si sono svolti nei giorni scorsi, compreso il debuttante e pirotecnico TechCrunch Italy.

Qui voglio però parlare di due tra le tante persone che ho incontrato perché si tratta di due persone che hanno in comune una grande forza di volontà e il desiderio di cambiare il mondo aggredendo due settori tra i più tradizionali e arroccati: l’editoria e la finanza.

Queste persone si chiamano Arianna Huffington e Jason Best. La prima è più nota, è la fondatrice del popolarissimo Huffington Post, il giornale online che può essere considerata la prima ‘grande testata del web’ e che ha fortemente contribuito a tracciare la strada del cambiamento del modello economico e sociale alla base delle aziende che fanno e distribuiscono informazione. Arianna l’ho incontrata a Roma in un evento organizzato dall’Ambasciata Usa sotto il cappello del Digital Economy Forum (Def) in occasione del lancio dell’edizione italiana del suo giornale che da noi sarà pubblicato con la collaborazione del gruppo Espresso e diretto da Lucia Annunziata, anche lei presente all’incontro. Un incontro durante il quale la signora Huffington ha raccontato come il suo modello non prevede il superamento del tradizionale concetto di giornalista, tutt’altro, vuole fare in modo che il ruolo del giornalista con tutte le sue competenze, conoscenze, sensibilità possa trovare nuova linfa in un contesto capace di associare la qualità e la credibilità delle notizie e delle informazioni con l’interazione diretta, continua, vitale con i lettori. Un modello che può funzionare ovunque, di certo nei Paesi dove l’accesso a internet è disponibile e diffuso, meno in quelli dove la possibilità per la gente di utilizzare lo strumento di comunicazione democratico per eccellenza è limitato sia per mancanza di infrastrutture sia per mancanza di liberà di pensiero. Ma è proprio attraverso la popolarità e la leva mediatica di progetti come Huffington Post che hanno rilevanza internazionale, che è possibile anche accelerare il processo di adozione dell’internet in quanto strumento di condivisione di pensiero.

Se la chiave dell’Huffington Post è la relazione tra qualità dell’informazione e il rapporto con i lettori, la chiave del progetto di Jason Best si trova invece nella capacità di portare soluzioni e non problemi. Jason Best l’ho incontrato a Milano dove è stato invitato da Gianluca Dettori in un incontro organizzato nell’ambito del progetto MilanoCapitaleDelleStartup ed è colui che ha messo a punto e portato all’attenzione del governo statunitense il frame work per l’applicazione del modello di finanziamento basato sul concetto di crowdfunding. Un progetto ambizioso, ambiziosissimo come lo stesso Best ha raccontato perché oltre alla parte che richiede la definizione e progettazione della soluzione c’è anche tutta quella che deve essere sviluppata per portare la proposta all’attenzione di chi nel governo decide. Un processo difficile anche negli Usa ma Jason e i suoi compagni di viaggio della Crowdfund Capital Advisors, non hanno certo mollato e oggi dopo poco più di un anno sono giunti a una fase cruciale che porterà all’approvazione di una legge che renderà effettivamente possibile a chiunque finanziare una qualsiasi impresa, comprese quelle piccole e piccolissime e naturalmente le startup di qualsiasi natura e settore ottenendo in cambio una piccola quota e un dividendo. Il progetto di Jason Best supera quindi il modello della raccolta fondi che già oggi fa leva su internet ma solo per le donazioni, aprendo di fatto una nuova dorsale economica che vedrà non solo ogni singolo cittadino potere investire i suoi soldi nelle imprese che preferisce (la startup del figlio ma anche il ristorante dove si reca più spesso) , ma vedrà anche nascere una nuova industria fatta di società di servizi a supporto di questi risparmiatori e delle aziende che vorranno attirare l’attenzione dei ‘crowdfounder’, si pensi per esempio alla pubblicità e alle attività di promozione o alla produzione di analisi sempre aggiornate e costanti sull’andamento dei diversi settori e ambiti sostenuti dal crowdfunding.

Cambiare il mondo, i modelli, i paradigmi, abbattere a spallate lo status quo, e farlo con tanta energia, con la voglia di coinvolgere sempre più gente, con professionalità e con il sorriso, con determinazione e con visione a lungo termine è questo a cui mi hanno fatto pensare gli incontri con Arianna e Jason. Continuerò a seguire le gesta di entrambi con ancora maggiore attenzione e curiosità.

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