Bitcoin: la tessitura è una metafora migliore del mining

Pubblicato il 07 Mag 2014

Una chiara comunicazione è fondamentale per rendere attraenti i concetti dietro le cripto valute. Alcuni dei termini utilizzati per descrivere Bitcoin sono stati ampiamente accettati e presi come un dato di fatto, caratteristiche quasi immutabili delle cripto valute. Altre componenti codificate più precisamente del protocollo possono essere modificate, purché vi sia consenso sulla utilità di questo cambiamento e più del 50% delle persone che gestiscono la rete Bitcoin accetti la nuova versione. Le metafore e i termini corrispondenti, usati per descrivere Bitcoin possono anche essere aggiornati, o addirittura cambiati radicalmente, se pensiamo che il cambiamento aggiunga valore.

Perché dovremmo farlo?

Come Bitcoin diventa di uso comune, o si propone di diventarlo, uno degli ostacoli più importanti da superare per andare presto oltre il gruppo iniziale che l’ha adottato, è quello di essere in grado di spiegare chiaramente ciò che Bitcoin è e quali sono i suoi vantaggi. Più efficaci siamo in questo, più velocemente verrà compreso e il numero dei suoi utenti aumenterà più rapidamente.

immagine di bitcoin -flickr - antanacoins

(photo credits Antana on Flickr)

Il peso di false analogie

Uno dei concetti fondamentali del protocollo Bitcoin e della rete ad esso corrispondente, è il Blockchain, il registro pubblico delle operazioni che elenca ogni indirizzo mittente, del destinatario e l’importo che è stato trasferito con Bitcoin. I computer che partecipano a questo lavoro distribuito a livello mondiale per la codifica crittografica della catena di operazioni giocano un ruolo fondamentale. Spiegare che cosa fanno e perché lo fanno è una parte estremamente importante per fare in modo che Bitcoin sia compreso da tutti.
Tradizionalmente abbiamo chiamato questa attività di computer mining e gli operatori miners.

Sono davvero utili le immagini e le analogie che questa metafora mineraria applicata al Bitcoin ci presenta? Se esistono tali vantaggi, questi pesano di più degli svantaggi, o è il contrario? L’origine della metafora mineraria deriva dal fatto che il denaro utilizzato può essere rappresentato da monete coniate in metalli preziosi. La scarsità dell’oro e dell’argento usati per coniare le monete, e le operazioni di scavo per estrarli dalle località di tutto il mondo, dove potevano essere trovati, hanno un proprio folklore e attrattiva. La teoria economica tradizionale richiede questa scarsità come causa diretta del valore dell’oro, e di conseguenza delle monete coniate in oro. Dal momento che abbiamo voluto che Bitcoin fosse percepito come prezioso, e dato che il loro numero massimo è fissato dal protocollo e sembrano essere di conseguenza scarsi, è apparso che la metafora mineraria potesse funzionare. E abbiamo iniziato a usarla.

Ci sono però troppe cose implicite in tutto questo parlare di estrazione mineraria, che non solo non si applicano, ma sono in realtà dannose per capire Bitcoin. L’immagine che ci viene in mente è quella di monete d’oro, che ci riportano a vecchie percezioni rispetto alla natura di Bitcoin e su come dovrebbe essere gestito; l’attività egoistica dei miner, la corsa all’oro, dove il metallo che è intrinsecamente utile in alcuni processi industriali, o in elettronica, viene venduto a prezzi ridicoli, il valore dell’oro come investimento… queste e altre immagini o non si applicano per niente oppure vengono solo molto debolmente applicate a Bitcoin, ma noi ce le portiamo con noi comunque con la forza delle parole che abbiamo accettato.

Tessitura e tessitori: la prima automazione

La metafora sulla tessitura si estende splendidamente a tutte le applicazioni del protocollo Bitcoin anche al di là dei pagamenti. Che cosa sono queste applicazioni? Ebbene, ovviamente sono i disegni emergenti nel tessuto come codificato nel Blockchain!
Diverse applicazioni possono sovrapporsi, e coesistere, creando un tessuto sempre più ricco.

E per quanto riguarda entità separate nell’ecosistema, come Ethereum, Ripple, e altri?

Essi possono essere considerati come un tessuto separato su telai aggiuntivi, che possono essere progettati in modo diverso, che lavorano per tessere i propri disegni.

(photo credits to carsten ten brink on flickr)

Dipendenza dal sentiero del nostro futuro memetico

L’ispirazione delle nostre narrazioni è importante, sia che pensiamo ai tipi di astronavi che progettiamo a causa di ciò che Star Trek ci ha mostrato, o immaginiamo nuove organizzazioni sociali basate su un universo di fantascienza di un autore che preferiamo. Le scelte tecnologiche che facciamo generano una dipendenza, e l’ecosistema di soluzioni e applicazioni costruite su di esse rende difficile cambiare le cose successivamente.

A differenza dei nostri occhi collegati all’indietro nelle loro orbite che spezzano l’immagine per inviare i segnali al nostro cervello (tutto vero!), come uno schermo televisivo progettato da un burlone ubriaco, dobbiamo fare in modo che questo racconto su Bitcoin, e l’ispirazione per una generazione di progettisti e programmatori creino dipendenze sostenibili.

Progettiamo molte metafore utili

Si tratta di un gioco divertente: invece di accettare pigramente quello che ci viene detto, quali modi nuovi e intelligenti possiamo trovare per parlare di Bitcoin? Non è troppo tardi e possiamo sicuramente trovare un pubblico ricettivo ai nostri tentativi di spiegare le meraviglie e le promesse delle cripto valute: con gli amici, i colleghi di lavoro, nelle nostre famiglie o in occasione di conferenze, quando ci rivolgiamo ad un pubblico più ampio, dando un’intervista ai giornalisti, o scriviamo un post su un blog.

Provate la prossima volta, e vedrete cosa succede. Se la metafora dei tessitori prende piede, allora forse vorrà dire che avremo fatto un passo nella giusta direzione per una accettazione globale di Bitcoin.

 Contributor: David Orban

Originariamente pubblicato su Bitcoin Magazine all’indirizzo http://bitcoinmagazine.com/12311/weaving-better-metaphor-bitcoin-instead….
Traduzione a cura di Jacopo Orban

(immagine in evidenza: Ryukyu Bingdata – Bruno Cordioli – flickr)

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