Blockchain è il messaggio

La Blockchain è un “medium” così come inteso da McLuhan, la risposta automatizzata alla domanda: posso fidarmi di te? La riflessione di Stefano Nicoletti

Pubblicato il 25 Nov 2016

“Guidiamo verso il futuro usando solo lo specchietto retrovisore”
Marshall McLuhan

Il sociologo canadese Marshall McLuhan è morto nel 1980. Raggiunse la fama negli anni ’60 con espressioni apparentemente paradossali come “Villaggio globale” o “Il mezzo è il messaggio”. Le sue teorie si concentravano sugli enormi effetti dei media nelle interazioni sociali e nella quotidianità delle nostre vite: McLuhan rivendicava il fatto che i cambiamenti più significativi all’interno delle nostre società seguissero sempre l’introduzione di nuovi media.
Oggi il suo lavoro mantiene inalterato il proprio fascino: si tratta di un intero sistema di idee che possono essere applicate senza difficoltà anche al settore finanziario, dal momento che McLuhan considerava appieno il denaro come un “mezzo” (“medium”).
Ma cos’è un “mezzo” per McLuhan?
Un “mezzo” è una tecnologia capace di estendere i nostri corpi o le nostre facoltà, al fine di renderci in grado di affrontare i vari ambienti in cui viviamo.
La tecnologia della ruota amplificò le possibilità delle nostre gambe.
Il vestiario estese la nostra pelle.
Una nuova tecnologia, quindi, non è mai un semplice colpo di genio. L’innovazione è sempre una necessaria, inconscia risposta a un preciso e insostenibile stimolo sociale.

Oggi l’introduzione delle tecnologie digitali sta stravolgendo completamente molti settori economici, tra cui il settore finanziario. Se prima i più semplici tra i media estendevano una singola parte del nostro corpo, adesso i media elettrici e digitali sembrano estendere il nostro intero sistema nervoso. Internet, da solo, estende le complesse connessioni del nostro cervello e ci permette (nelle intenzioni) di affrontare un mondo complesso in cui la nostra naturale capacità di calcolo non è più sufficiente.
McLuhan sosteneva anche che ogni nuova tecnologia dovesse necessariamente inglobare anche le precedenti. Se la stampa un giorno racchiuse dentro di sé la parola parlata, oggi non è difficile notare che Internet racchiude in sé TV, radio, cinema.
Con tutte queste premesse possiamo tentare di affrontare una delle questioni del momento. Il sistema informatico chiamato Blockchain, cioé il registro informatico alla base della moneta virtuale Bitcoin, diventerà la nuova tecnologia dominante, capace di sostituire Internet come lo conosciamo oggi?
Prima di tutto, chiediamoci se Blockchain sia davvero, del tutto, un “medium”.
In quanto “macchina della fiducia” (“trust machine”), cioè sistema automatico che migliora la nostra capacità di fidarci di una controparte, lo è senza dubbio. Se poi pensiamo che la Blockchain è comparsa nel 2009 dopo l’esplosione della peggiore crisi finanziaria di sempre, l’idea ne esce rafforzata. La Blockchain è un “medium” così come inteso da McLuhan perché è l’inconscia, innovativa tecnologia nata per rispondere alle ragioni più profonde della crisi finanziaria. In sintesi, la risposta automatizzata alla domanda: posso fidarmi di te?

Ma dobbiamo necessariamente fidarci delle innovazioni che il nostro inconscio suggerisce? Siamo cioé sicuri che l’inconscio ci indichi la strada migliore per il nostro futuro?
McLuhan parlava di se stesso come di un esploratore. Probabilmente avrebbe risposto a queste domande specificando che, prima di dichiarare qualcosa “buono” o “cattivo”, dovremmo cercare di capire esattamente tutto ciò che sta accadendo.
Ci avrebbe forse ricordato che siamo addestrati a interpretare la realtà solo attraverso il nostro alfabetico, lineare modo di pensare, mentre nel mondo digitale “non c’è sequenza”, “tutto accade nello stesso istante”, come nelle esperienze acustiche.
Così, l’unica strada possibile rimane quella di esplorare noi stessi (la radice di ogni innovazione), cercando dentro di noi le ragioni profonde di tutto.
Il settore dell’innovazione finanziaria, il cosiddetto Fintech, sembra essere l’aspetto odierno di questa avventura.
Perché… “il lavoro del futuro consisterà nell’imparare a vivere nell’era dell’automazione” (Marshall McLuhan, Understanding Media – ultimo capitolo, 1964).

stefano-nicoletti
Contributor: Stefano Nicoletti
Stefano Nicoletti, laureato in Economia, è un professionista del settore finanziario dal 2001. Si occupa di consulenza alle PMI, di educazione finanziaria e di innovazione, ma coltiva anche la passione per la comunicazione, per l’arte e per la scrittura.

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