Creare il brand della start up è tra i primi passi che ne accompagnano il lancio e che possono gettare nel panico (si fa per dire). Poche idee ma confuse? Ecco alcuni consigli.
Indice degli argomenti
1 . Non è mai troppo presto per pensare al brand della start up
In realtà, secondo gli esperti, non è mai troppo presto per cominciare a pensare al “brand” della propria impresa. Specialmente se ciò che fa la startup è un prodotto o servizio consumer. Il brand è molto di più del semplice “logo”, anzi è a monte di questo. E’ una valore intangibile che rappresenta ciò che la startup è, e che stabilisce una relazione emozionale ed empatica con il suo cliente/utente a livello cosciente e incosciente. Lo fa con il logo, ma anche con il suo sito, i colori che sceglie, la comunicazione testuale, i font, le immagini, la comunicazione social, il design, un biglietto da visita, un volantino, il format di un evento, i valori che vengono trasmessi, il posizionamento…In pratica, è una questione di customer ( e stakeholder) experience.
Sul brand ci si può costruire una fortuna, Apple docet.
Nel video qui di seguito, di Google for Entrepreneurs, si spiega appunto questo concetto.
2 . Scopri qual’è la personalità del tuo brand
Un tool online molto interessante e veloce per scoprire di più sulla personalità del proprio potenziale brand è “Brand Personality Quiz”: 7 domande con risposte guidate che permettono di stabilire quale sia l’archetipo del tuo brand. Potresti scoprire di essere eroico (o fuorilegge).
3 . Brainstorm
La startup che deve ancora scegliere il brand è tendenzialmente composta da 2-3 persone. Tuttavia la tendenza anche in un team piccolo è di trascurare il tema del brand e magari considerarlo un task assegnabile direttamente a qualcuno del team in esclusiva (della serie…prepara un paio di loghi e proposte payoff che poi li vediamo…),
Sarebbe meglio, per lo meno nella fase di scoperta e di definizione del concept, coinvolgere tutto il team, per piccolo che sia. Facendo tanto brainstorming, per far emergere i valori importanti, le parole chiave, i messaggi che si vuole trasferire, per visualizzare l’immagine stessa della startup e il suo ruolo nel mondo. In questo modo si arriva a concetti e idee condivise, che veramente le persone sentono come propri valori e sulle quali poi si può operativamente delegare il lavoro a una figura comunicazione del team o esternalizzare il tutto.
Per aiutare il brainstorming può essere di aiuto utilizzare un canvas ad hoc come quelli proposti da TLB – The Lean Brand Stack; o i suggerimenti per rendere efficace il brainstorm proposto su Medium A Lightweight Branding Exercise for Startups, da Bruno Bergher (designer di Google).
Qualcosa di più corposo nello slideshare.
4. Crowdsource
Aprirsi alla creatività e alle competenze esterne (per quanto attiene alla parte creativa come loghi, nome immagine), quando si è ancora pochi nel team, può essere una scelta vincente e non per forza costosa.
Oltre a consolidate (e costose) agenzie che si occupano di questi aspetti, ci sono oramai numerose piattaforme di crowdsourcing in cui persone di talento, professionisti del settore e creativi, possono dare idee e fornire diverse soluzioni di design. Molto utilizzata in Europa sono 99Designs e CrowdSite, per esempio, in US Crowdspring.
Il vantaggio è che in genere si organizzano contest che permettono di selezionare tra varie proposte; o in ogni caso, si tratta sempre di affrontare costi inferiori rispetto alle agenzie. Molti contestano la qualità del design in questo tipo di piattaforme, ma se i soldi a disposizione sono pochi possono essere l’unica chance di una startup. Il consiglio che si può dare è quello di verificare sempre, che il logo o altro design che ci viene proposto non sia già in circolazione adottato da altre società.
- Se non hai alcuna competenza grafica prima di postare un brief su piattaforme di crowdsourcing leggi questo articolo sui 5 elementi essenziali del logo
Al crowdsourcing di idee ricorrono anche grandi imprese che non avrebbero problemi a pagare agenzie, magari lo fanno con altre modalità: esemplare il caso di Mozilla, gigante dell’open source, che in linea con la propria filosofia ha aperto il sito-progetto Mozilla Open Design – branding without walls , per ricevere idee e proposte per un rebranding della propria immagine.
Seguire l’esempio di Mozilla per una startup ancora sconosciuta è naturalmente difficile: se ci si vuole provare il consiglio che possiamo dare è utilizzare piattaforme come Facebook o, ancora meglio, Quora, in cui si possono chiedere feedback e idee a una community molto attiva semplicemente postando la richiesta di un suggerimento.
5. Butta lo sguardo oltre la siepe, e ai tuoi competitor
Guarda attentamente cosa fanno e lasciati andare alle critiche, spontaneamente: osserva i vari canali della loro comunicazione come un utente – cliente, e prendi appunti su cosa ritieni sia fatto bene e cosa invece è sbagliato. Il tuo scopo non è copiare alcunché, ma semplicemente studiare il settore e imparare dalle esperienze altrui.
Un aiuto per capire meglio come osservare i competitor e il loro posizionamento nel libro “Start up marketing. Trasformare le idee in opportunità di business.” di Amir Baldissera e Barbara Bonaventura disponibile anche sotto forma di ebook.